“Padroni del nostro destino”: il discorso del Ct Mancini e una riflessione sugli atti vandalici in città
“Siamo noi i padroni del nostro destino”. Da qualche giorno circola in rete il filmato del Ct della Nazionale di Calcio Italiana, Roberto Mancini nel momento in cui presenta la formazione che scenderà in campo poche ore più tardi. Niente discorsi epici alla “Ogni maledetta domenica”, ma un semplice richiamo al senso del percorso sportivo : “Voi sapete quello che siete e non siamo qua per caso“.
🏆🇮🇹 “We are the masters of our own destiny. You know what to do.” Roberto #Mancini starting #lineup11 announcement.#itaeng #euro2020 #motivation #italy #italia @robymancio @Vivo_Azzurro pic.twitter.com/eK8N94V5Vf
— GoalMatch Sports International (@goalmatchsports) July 13, 2021
Negli scorsi giorni a Faenza è scoppiato un caso per gli atti vandalici commessi da alcuni cittadini ai danni della Fontana Monumentale, in seguito ai festeggiamenti in piazza del Popolo dopo la vittoria del Campionato Europeo di Calcio. Agli eventi si sono succedute le difese e gli attacchi da parte prima dei cittadini e poi dei politici e l’accaduto è diventato un tema pubblico sulla sicurezza in città.
Ora, la sicurezza, di per sé è una cosa giusta. Sentirsi al sicuro fa stare bene, rende tranquilli. Diversamente la mancanza di sicurezza mette tensione per un pericolo più o meno reale che un evento avverso possa accadere. Questo è un dato di fatto. Ma approfondiamo: sicurezza è una parola che viene dal latino “sine cura”, tradotto letteralmente con “senza preoccupazioni”. E’ interessante come alcuni antropologi accostino la sine-cura non tanto al “sentirsi sicuri”, quanto al “non aver cura di un evento, non avere preoccupazioni.”
In effetti, riflettendoci, qualche volta sentirsi al sicuro può voler dire non preoccuparci di ciò che sta succedendo, essere liberi di non affrontarlo o non considerarlo, non prendersi le responsabilità di ciò che viviamo. Ecco, forse per quanto riguarda gli eventi di domenica scorsa, ciò su cui dobbiamo riflettere è il tema della responsabilità.
Una delle lezioni che possiamo imparare dai giorni scorsi, va ben oltre l’analisi sul numero di agenti di polizia a presidio della piazza. Quanto successo può essere un modo per rimettere al centro il vero problema: non sempre teniamo comportamenti responsabili nonostante tutti fossimo, domenica sera, “padroni del nostro destino.”
Era padrone del proprio destino chi ha vandalizzato un simbolo della città ed era padrone del proprio destino chi ha ecceduto nei festeggiamenti. E’ stato padrone del proprio destino chi nei giorni successivi si è lasciato andare ad aggressioni verbali e insulti razzisti sui social. Sono stati padroni del loro destino i politici che hanno poi scelto di strumentalizzare gli eventi e gli stessi che hanno sottovalutano la situazioni di domenica sera, giudicando in maniera approssimativa e senza ascoltare le paure della gente. Erano padroni del loro destino i cittadini che si sono scagliati in giudizi sommari, che hanno gridato al disastro senza approfondire cosa fosse realmente successo.
Siamo padroni del destino anche noi, oggi, che scriviamo questo pezzo, ed ecco il senso del perchè ci affidiamo a questo editoriale: tutto deriva da una scelta. Un momento, come dice il Ct Mancini, “non a caso” che può portarci a “vincere”, ma solo se mettiamo in campo le nostre migliori qualità: impegno, autodeterminazione, controllo, intelligenza, pensiero, strategia e voglia di arrivare a un buon risultato per tutta la squadra, o meglio, tutta la città.
Francesco Ghini e Samuele Marchi