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Storie d’impresa: l’Osteria Pontenono, un sogno diventato realtà

Tratto da Il Piccolo – venerdì 1 febbraio 2019

Ridare vita a uno spazio e allestirlo al meglio per offrire piatti di qualità realizzati con la propria inventiva: un sogno nel cassetto che da tre anni è diventato realtà. Dopo varie esperienze da dipendente in diversi ristoranti della zona, Kovacs Nela ha deciso di aprire nel 2015 una propria attività, l’Osteria Pontenono tra Brisighella e Fognano (via Pontenono, 51): piatti della tradizione romagnola rivistati con originalità e con voglia di offrire sempre gusti nuovi, gestendo in tutti i suoi aspetti questa impresa che oggi sta dando i frutti di anni e anni di sacrifici. Dalla collina al mare, tante ricette nate grazie a una passione valorizzata dalla terra romagnola. «Propongo principalmente pasta fatta in casa, carne e molti piatti di pesce – spiega Kovacs Nela – si tratta di ricette in gran parte inventate da me, mi piace sperimentare e trovare nuovi abbinamenti». Un sogno, quello di gestire un ristorante, che è stato possibile solo grazie a grandi sacrifici, da quando è arrivata in Italia, lei rumena, nel ’98. «Mi è sempre piaciuto fin da piccolina cucinare e, arrivata in Italia, dopo un periodo a Roma sono arrivata in Romagna e ho lavorato in diversi ristoranti della zona».

Kovacs Nela, rumena in Italia da 25 anni, ha aperto tre anni fa il ristorante tra Brisighella e Fongnano

È proprio grazie a queste esperienze che, giorno dopo giorno, assimila il meglio della cucina romagnola, diventando lei stessa una cuoca capace di portar avanti i sapori di questa tradizione. «Avendo passione per la cucina, è sempre stato naturale per me imparare ricette nuove. In particolare ho appreso molto, appena arrivata, da una signora di 80 anni con cui lavoravo e dallo chef Massimo Biondi, il titolare de La Casetta, e se sono qui oggi lo devo molto a lui che mi ha trasmesso la sua grinta e competenza». Poi, una sera, sente che è arrivato il momento di aprire un locale tutto suo e, facendo un importante investimento, arriva l’opportunità di ridare vita a uno spazio che rischiava di rimanere abbandonato. «Ho scelto questi locali in via Pontenono soprattutto perché, anche se c’erano tanti lavori da fare, mi mettevano a disposizione un laboratorio di cucina davvero ampio, che mi dava la possibilità di realizzare i piatti che avevo in mente». Inizia così un periodo di due mesi di lavoro intenso per Kovacs Nela: «stavo qui dentro praticamente tutto il giorno. C’era da rifare ogni cosa: imbiancature, verniciature, portare via macerie, mettere a norma gli spazi. Guardandomi indietro però è stata una grande soddisfazione», culminata con l’inaugurazione del 31 ottobre 2015. Da lì comincia il bello e l’esperienza imprenditoriale entra nel vivo.

Osteria Pontenono: cucina romagnola rivisitata con originalità

Creativa, unica e passionale: sono questi gli aggettivi che descrivono i piatti che ogni giorno arrivano sulle tavole dell’Osteria Pontenono, dove si succedono di volta in volta passatelli allo scoglio, tortelli di mare, spoja lorda noci e taleggio. «Fin da subito ho voluto proporre un menu che si differenziasse da quello degli altri ristoranti – commenta la titolare – e ormai con regolarità propongo anche serate a tema, con anche eventi musicali e karaoke, per cercare di offrire un’esperienza completa ai clienti e un po’ di divertimento». Nascono così le serate dedicate alla fiorentina, alla paella, allo stinco, o a quella prossima dedicata a San Valentino. Dopo un primo momento di difficoltà, la fama dell’Osteria Pontenono comincia a crescere, tanto che oggi arrivano persino da Ravenna a gustare i piatti di pesce presenti nel menu. All’interno del ristorante sono presenti in tutto tre sale disponibili anche per cresime, battesimi o altre cerimonie. «Per garantire una buona cucina è fondamentale la qualità dei prodotti, poi io cerco di realizzare dei piatti che innanzitutto piacciano a me e se mi convincono li propongo ai miei clienti».

Fare impresa, tante difficoltà ma anche tanta soddisfazione

Gestire un’attività non è comunque facile, a volte la cucina – il senso del proprio lavoro – rischia di rimanere in secondo piano a causa di burocrazia e altre occupazioni da portare avanti. «Un conto è essere dipendente e un conto è essere responsabile di tutti gli aspetti dell’impresa. Sono stati anni a volte difficili, anche perché gli aiuti per nuove imprese sono molto pochi. Sono comunque contenta di questi tre anni di lavoro intenso, vedere che molta gente che è passata a pranzare o cenare qui ritorna è sempre una bella soddisfazione».

Samuele Marchi

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