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Tra web application e stampe 3d: i progetti di Museomix per il Museo Carlo Zauli

Web application, mappe interattive, gadget unici e irripetibili realizzati con la complicità dei visitatori. Dopo tre giorni di lavoro i sedici partecipanti a Museomix – la maratona creativa promossa in Italia dalla cooperativa Bam! – hanno lasciato tanti segni tangibili del loro lavoro. Professionisti in vari settori – dagli sviluppatori web ai comunicatori, passando per makers ed esperti di design – uniti da un obiettivo comune: “remixare” con le loro competenze il Museo Carlo Zauli di Faenza. Ecco cosa hanno prodotto i tre gruppi di lavoro partecipanti a Museomix: prototipi concreti e reali realizzati in soli tre giorni di lavoro e che nella giornata di domenica 13 novembre 2016 sono stati presentati al pubblico che ha potuto così testare direttamente le loro idee divenute, in solo 48 ore, realtà.

Rot’Onda: web application al servizio del Museo Carlo Zauli

museomix-rotondaUna mappa interattiva che permetterà al visitatore di essere veramente protagonista: è lui per esempio a scegliere i contenuti e le esperienze con cui confrontarsi all’interno del Museo. «L’idea principale – spiega Alex Zaccherini, 19 anni, uno dei componenti del team di lavoro – è quello di dare al visitatore la possibilità di fare visita al museo senza essere vincolato da certi aspetti tipici della visita tradizionale. In particolare ci siamo focalizzati sul “visitatore solitario”, ossia chi fa una visita al Museo da solo». Tramite cuffie e web application, con cui ci si può collegare comodamente tramite smartphone, sarà infatti il visitatore a selezionare gli audio specifici che più gli interessano. Al centro del percorso c’è la storia di Carlo Zauli e della genesi del Museo: novant’anni di ricordi concretizzati in immagini, racconti e oggetti. Dal Museo a Faenza: l’invito di questo progetto è quello di inviare il visitatore a uscire per le vie della città, recandosi nei luoghi fondamentali in cui Carlo Zauli ha legato il suo nome a Faenza. «Museomix è stata una grandissima esperienza – commenta Alex Zaccherini, sviluppatore di GetApp, la web application del Mic – mi ha permesso di lavorare insieme ad altre figure professionali. Una collaborazione in un ambiente come questo, con tante competenze diverse, rende possibile l’impossibile: non so in che modo ma siamo riusciti a creare in pochissimo tempo questo prototipo».

Cambio di prospettive: da Museo a “Casa Carlo Zauli”

museomix-zauliDa “Museo” a “Casa”: un cambiamento che non riguarda solo la terminologia. Il progetto nasce dalla volontà di esprimere il potenziale emozionale di questo luogo per renderlo più caldo, accogliente e comunicativo: molto più “casa” dunque. Una vocazione che torna nel concetto di “casa dell’artista” più che di casa dell’uomo, e di “residenza “ degli artisti contemporanei che lo abitano ancora oggi. «Il progetto è nato partendo dall’idea di rivisitare e remixare il Museo Carlo Zauli fin dal nome – spiega Barbara Longiardi, titolare dell’agenzia di comunicazione Matitegiovanotte di Forlì – Questo spazio è molto di più della semplice esposizione delle opere al suo interno: dal laboratorio, al forno, alle residenze d’artista, al Fab lab… si respira veramente lo spirito dell’artista che lavorava qui». Ecco allora la decisione di cambiare il nome in Casa Carlo Zauli. «Abbiamo pensato di rendere interattiva la Casa con produzione multimediali dove è Carlo Zauli stesso a spiegare la propria arte – continua Barbara – Ogni stanza ha una musica e abbiamo creato all’interno del laboratorio dei rumori tipici di un ceramista al lavoro. Nelle stanze delle opere abbiamo utilizzato delle tende per proiezioni e abbiamo utilizzato in una stanza la musica di Ornella Vanoni, una delle cantanti che Carlo Zauli amava di più». Come valuta Barbara la propria partecipazione a Museomix? «Estremamente stimolante – risponde – ho incontrato persone con cui voglio portare avanti progetti concreti. Spero che si riproponga Museomix per partecipare di nuovo: mi sono portata a casa possibilità concrete e lo dico da imprenditrice».

Visita Forma-le: in gioco con il processo creativo di Carlo Zauli

museomix-5Nuove didascalie, maggior comunicazione tra contenuti e pubblico e ogni sala del Museo dedicata a una forma specifica. Visita Forma-le è un nuovo modo di vivere il museo: il visitatore è inviato a seguire un percorso che si sviluppa dal concetto di “forma”, elemento imprescindibile nella pratica artistica di Carlo Zauli. «Questo prototipo – racconta Filippo Gianessi, 24 anni, collaboratore del progetto Small city big stories – è nato grazie alla visita guidata che abbiamo fatto all’inizio di questa partecipazione a Museomix. Tutto il discorso di Matteo (Zauli, ndr) sulle forme e sulla casualità delle opere che Carlo Zauli faceva ha fatto nascere nel nostro gruppo di lavoro la volontà di cercare di visualizzare il processo creativo: è questa la parte più rilevante della nostra idea». Dalla poetica di Zauli alla visita al Museo. Una serie di sensori posti nelle sale espositive mapperanno il comportamento della persona e alla fine della visita sarà possibile visualizzare la forma generata dal movimento del visitatore e trasformarla in un oggetto tangibile grazie a una stampante 3d. «Il prototipo genera un braccialetto – spiega Filippo Gianessi – che diventa un gadget irripetibile e che crea un vero legame tra il visitatore e il Museo. Non è un semplice esercizio di stile, ma si basa su una metodologia che lo stesso Zauli utilizzava». Cosa si porta a casa Filippo da questa esperienza? «Non è la prima volta che faccio esperienze di questo tipo – dichiara Filippo – aiutano a capire veramente il livello della tua professionalità: quando il tempo stringe e bisogna produrre prodotti concreti capisci bene in cosa sei indispensabile per il tuo gruppo e in cosa devi ancora migliorare».

Foto di copertina: Raffaele Tassinari

Altre foto: Beatrice Biguzzi

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