Anarchici e rivoluzionari romagnoli nel nuovo libro di Miro Gori alla Bottega Bertaccini

L’Associazione Museo del Risorgimento, in collaborazione con la Bottega Bertaccini e l’Anpi – sezione di Faenza, promuove la presentazione del libro di Gianfranco Miro Gori “Ceppo e mannaia – Anarchici e rivoluzionari romagnoli nel mondo” (Edizioni Interno 4). L’appuntamento previsto per venerdì 16 dicembre 2022 alle ore 18, in Palazzo Laderchi, corso Garibaldi 2 a Faenza. Insieme all’Autore, partecipano Gabriele Albonetti e Gianpiero Landi (della Biblioteca Libertaria “Armando Borghi” di Castel Bolognese).

“Ceppo e mannaia – Anarchici e rivoluzionari romagnoli nel mondo”

“Ceppo e mannaia” era un motto di saluto che si scambiavano gli anarchici romagnoli tra Ottocento e Novecento. Il libro racconta le storie di tredici di loro, protagonisti di gesta e azioni rivoluzionarie in tutto il mondo. Alcuni noti, come Andrea Costa, Amilcare Cipriani, Giovanni Pascoli e Armando Borghi, altri giustamente riesumati dall’oblio come Pietro Cesare Ceccarelli e Carlo Valdinoci, tracciando allo stesso tempo un ritratto del movimento anarchico italiano del quale i romagnoli furono grandi protagonisti. Un viaggio lungo quasi cent’anni che parte da Felice Orsini, meldolese, e vede chiudersi la carrellata con la figura di un grande partigiano, il faentino Silvio Corbari. In sintesi un importante spaccato politico della storia della nostra regione.

Chi è Gianfranco Miro Gori

Gianfranco Miro Gori è nato San Mauro Pascoli nel 1951. Dopo gli studi classici si è laureato in filosofia all’Università degli Studi di Bologna. Ha fondato la Cineteca del Comune di Rimini nel 1986, dirigendola fino al 2012. Tra i primi a dedicarsi in Italia ai rapporti tra cinema e storia, nella sua vasta bibliografia si è occupato di Federico Fellini, di Tonino Guerra, di Secondo Casadei e di Giovanni Pascoli.  Nel 2004 è stato eletto sindaco di San Mauro Pascoli (FC), carica che ha mantenuto fino al 2014. Attualmente è presidente dell’ANPI della provincia di Forlì-Cesena. Ha pubblicato un romanzo “Senza movente” (con Mobydick) e quattro raccolte di poesie in dialetto.

Letizia Di Deco

Classe 1998, vivo a Faenza. Mi sono laureata in Lettere Moderne e poi in Italianistica e Scienze linguistiche all’Università di Bologna. Scrivo per il settimanale Il Piccolo di Faenza. In attesa di tornare definitivamente in classe da prof, mi piace fare domande a chi ha qualcosa di bello da raccontare su ciò che accade dentro e fuori le pareti della scuola. Ho sempre bisogno di un buon libro da leggere, di dire la mia opinione sulle cose, di un po' di tempo per una corsetta…e di un caffè

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