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Mei, dopo il successo dell’ultima edizione, per il 2020 si punta a una grande Woodstock a Castel Raniero

Boom del Mei di Faenza sul turismo in città nell’ultima edizione e poi in radio e tv e sui social prima, durante e dopo il Festival di Sanremo. Il Meeting delle etichette indipendenti 2019 ha visto incrementare il turismo a Faenza nel primo weekend di ottobre in modo considerevole: oltre alla circa 40mila presenze in piazza del Popolo, con una platea di pubblico mai vista prima, ma soprattutto un aumento di circa l’80% per quanto riguarda i check-in e un aumento dei pernottamenti nel weekend del Mei pari al 30% rispetto allo scorso anno. Numeri di tutto rispetto che trainano una forte economia sul territorio confermando la bontà di un investimento che porta un grande ritorno economico e turistico sul territorio con grande attenzione verso il segmento giovanile e musicale.

Giordano Sangiorgi: “Per il 2020 sogniamo una Woodstock faentina a Castel Raniero”

E’ stato un successo per il Mei di Faenza in tv in questi giorni. Giordano Sangiorgi, ospite a Italia Si di Marco Liorni su Rai Uno sabato pomeriggio, ha vinto la sua battaglia di dedicare al grande cantautore innovatore della musica italiana Domenico Modugno il Teatro Ariston per il 70esimo del Festival di Sanremo. Inoltre, il cantautore Malavoglia è stato ospite venerdì e domenica scorse ad Agorà e a Mezz’ora in più su Rai Tre con 6000 (Siamo una Voce) diventato l’Inno delle Sardine che è stato prodotto nei workshop e laboratori d’autore del Mei di Faenza , mentre domenica sera lo Speciale TG1 sulla Musica di Seconda Generazione in Italia ha citato il Mei di Faenza per la sua prima ricerca di dieci anni fa sulle Orchestre e Bande Multietniche in Italia.

Si tratta di programmi che complessivamente hanno totalizzato oltre 10 milioni di spettatori che in tutta Italia hanno sentito citare la città di Faenza grazie al suo storico Meeting delle Etichette Indipendenti. Come se non bastasse la vittoria del cantautore Diodato, che ha esordito al Mei nel 2007 e che ha chiuso il Mei di due anni fa sul palco centrale in piazza del Popolo con il concerto multietnico dedicato ai Diritti Umani organizzato insieme alla diocesi di Faenza e ai tanti movimenti di solidarietà faentini, ha portato un grandissimo rilancio del sito del Mei. «Insomma, come si può vedere, oltre la ceramica, legata alla cultura principalmente dell’Ottocento e Novecento – spiega Giordano Sangiorgi –  è la musica indipendente, legata invece alle culture del 2000 e dei Millennials e del 4.0 l’altra branca che offre maggiore ritorno culturale e giovanile, economico e turistico, d’immagine e visibilità, sociale e aggregativo di Faenza ed è su questo settore con il Mei come capofila che vanno investiti virtuosamente molte più risorse, spazi e strutture in modo coordinato valorizzando tutte le risorse musicali in un unico Tavolo della Musica coordinato dal Mei di Faenza che festeggia quest’anno i suoi 25 anni dal 2 al 4 ottobre 2020 e vorrebbe farlo con una grande mostra sulla scena musicale italiana, l’intitolazione di vie ai grandi della musica faentina, una grande Woodstock faentina che rilanci Castel Raniero dedicata a tutti i musicisti della storia di Faenza, un grande Faenza Rock per l’Unione itinerante e tanti altri eventi».

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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