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Dimissioni del primario Fontana, “ora quale futuro per l’ospedale di Faenza?”

«Quale futuro per l’Ortopedia e la Traumatologia dell’Ospedale di Faenza?». A chiederlo è il consigliere regionale della Lega Nord, Andrea Liverani, che spiega: «A seguito delle dimissioni del primario Maurizio Fontana, che il prossimo 30 novembre cesserà dall’incarico di direttore dell’Unità operativa complessa di Ortopedia e Traumatologia presso l’Ospedale degli Infermi di Faenza, il reparto manterrà il livello di eccellenza raggiunto? La domanda sorge spontanea considerando come il professor Fontana medesimo avesse preannunciato le dimissioni già due anni fa a causa di problemi di organico della struttura da lui diretta, le cui carenze di personale non consentirebbero di mantenere i livelli di eccellenza in termini sia di qualità che di quantità di servizi erogati» sottolinea il consigliere del Carroccio.

Ortopedia Faenza: i direttori dagli anni ’60 a oggi

L’Ortopedia di Faenza nasce negli anni ’50 del Novecento ancor prima della creazione dei medesimi reparti a Ravenna e Forlì. Era situata nei locali della attuale Sala Gessi del primo piano. Nel 1961 viene nominato Primario Bruno Monesi da Bardolino (Vr). Con Monesi l’Ortopedia di Faenza assume importanza regionale soprattutto nelle patologie del Rachide. Nel 1978 assume l’incarico Antonio Lazzari, marchigiano. Nel 1997 Giuliano Musacchi da Argenta (Fe.) successe a Lazzari alla Direzione della Unità Operativa Complessa di Ortopedia e Traumatologia. Nel febbraio del 2000 si arriva all’ultima direzione da parte del dott. Maurizio Fontana di Bologna, scuola Rizzoli.

Maurizio Fontana ha portato i suoi reparti all’eccellenza regionale

Maurizio Fontana, in 19 anni di attività e grazie alle sue qualità professionali e di gestione direttiva, ha contribuito a portare il reparto Ortopedia e Traumatologia a livelli elevatissimi comprovati da rilevanti numeri di prestazioni erogate (20.660 prestazioni di cui 1.460 operazioni solo nel 2017) con punte di eccellenza per le patologie del gomito, di cui è il principale punto di riferimento in Emilia-Romagna, nelle patologie di intervento dell’arto superiore, nella chirurgia mininvasiva dell’anca e del ginocchio e nella traumatologia e chirurgia del piede.

“L’Ausl unica di Romagna fu una scelta scellerata”

Valutato che dei livelli di eccellenza raggiunti da tale struttura sanitaria trae beneficio tutta la comunità di Faenza e del suo comprensorio, non solo dal punto di vista sanitario ma anche da quelli sociale ed economico, «per quali motivi – chiede Liverani alla Giunta regionale – non sono ancora stati risolti i problemi di organico che già due anni fa il direttore del reparto denunciava e che lo hanno portato alle sue dimissioni? L’assise di governo regionale ritiene che il reparto sia in grado di poter mantenere i livelli di eccellenza che ha raggiunto sotto la direzione del professionista dimissionario e quali iniziative intende attuare per raggiungere tale obiettivo? Una cosa è certa: anche in questa vicenda i tagli al personale e la conseguente diminuzione dei servizi erogati alla cittadinanza sono riconducibili alla scellerata volontà che ha portato alla creazione dell’Ausl unica di Romagna» chiosa il consigliere leghista.

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