La ministra Azzolina ringrazia il Persolino-Strocchi per il video ‘Panta Rei’

Quando i compiti li fanno i prof: due insegnanti di Grafica dell’Istituto Persolino-Strocchi di Faenza hanno realizzato un video dedicato agli studenti dal titolo ‘Panta Rei’. Un cartone animato sulla speranza, dedicato agli studenti in un tempo difficile come quello del Covid 19. A ideare la storia, progettare lo storyboard e scegliere le musiche è stata la prof. Antonella Prencipe, che ha anche curato la regia del video, mentre la prof. Marilena Benini ha creato le illustrazioni, che ben rispecchiano l’eterea immediatezza del suo stile pittorico. Le animazioni sono state, invece, realizzate da un ex alunno dello “Strocchi”, Alberto Cavina, che dopo essersi diplomato in Grafica, si è specializzato nella creazione di video e cortometraggi di animazione e stop motionL’elaborato è stato poi commentato dalla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, attraverso una propria lettera. «Vi ringrazio per il video che mi avete inviato e per il messaggio positivo di incoraggiamento rivolto agli studenti della vostra scuola – risponde la ministra – Vedere questi lavori che contengono un sentimento di ottimismo è importante per me, lo studente deve essere al centro di tutte le nostre riflessioni e decisioni. Le iniziative come la vostra, in grado di parlare direttamente alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi, sono indubbiamente una fonte di grande incoraggiamento».

Lucia Azzolina: “Potremo risolvere questa emergenza solo agendo da comunità”

«Sono consapevole – prosegue Azzolina – che molte delle scelte intraprese dal Ministero hanno condizionato le vostre vite e quelle di tutti i vostri studenti introducendo importanti cambiamenti all’interno del normale andamento del percorso scolastico, sconvolto dall’emergenza Covid–19, ma sono anche convinta che la situazione di emergenza che l’intero Paese sta affrontando potrà essere superata soltanto pensando e agendo come una comunità, e il vostro cartone animato ne è un chiaro esempio. Il mio obiettivo è di far tornare il prima possibile tutta la comunità scolastica nella sua vera casa che è la scuola, consentendo nuovamente a voi tutti di riconquistare la vostra quotidianità scolastica e non, d’altronde “Panta Rei”».

L’idea di Panta Rei

In un tempo eccezionale come quello che stiamo vivendo, in cui nulla sembra essere più come prima, anche la scuola ha dovuto confrontarsi con la necessità di sperimentare nuove strategie di comunicazione a distanza. Anche a costo di ribaltare completamente le “regole del gioco”, accettando fino in fondo la sfida del flip teaching, di un modello di insegnamento “capovolto”, in cui sono i docenti a “fare i compiti a casa” per promuovere nei propri alunni l’acquisizione di competenze trasversali e facilitare forme di apprendimento che siano davvero “significative”.

Mentre sulla stampa, sui social, nei consessi istituzionali dilagano le polemiche sui limiti della didattica a distanza e, in particolar modo, sul carico eccessivo di compiti cui sono sottoposti quotidianamente i ragazzi, due insegnanti di Grafica dello “Strocchi” hanno, pertanto, deciso di rimboccarsi le maniche e realizzare un compito per i propri studenti.  Quando dietro e dentro la tecnologia ci sono tutta la cura, la creatività, l’empatia e lo spirito di iniziativa di insegnanti che amano il loro lavoro e che, sopra ogni cosa, hanno a cuore i bisogni educativi dei propri alunni, tutto diventa possibile… persino superare la distanza imposta da uno schermo, per riconnettere i fili di un discorso lasciato a metà, quando era naturale potersi guardare negli occhi.

Panta Rei: immaginazione e creatività anche al tempo del Covid 19

“Panta rei” vuole, dunque, essere un invito, rivolto a tutti gli studenti, a non lasciarsi sopraffare dall’angoscia e dalla confusione di questi giorni difficili, ma a continuare, ciascuno dal piccolo orizzonte della propria casa, a coltivare l’immaginazione e la creatività, impegnandosi nel contempo a comportarsi in modo responsabile, nella consapevolezza che per sconfiggere definitivamente questa pandemia è necessario il contributo di tutti, in un’ottica di solidarietà e “cura” dell’altro. Un’ulteriore dimostrazione che per fare didattica a distanza la tecnologia, certo, non basta

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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