Due: il primo spettacolo teatrale di Luca Miniero: “E’ stata una sorpresa”

Dai “ciak” ai sipari che si alzano, dalle sale cinematografiche ai teatri, da una performance unica e irripetibile a una pellicola che sarà sempre la stessa. Ieri sera, venerdì 17 febbraio 2017, è andata in scena a Faenza, di fronte a un Teatro Masini tutto esaurito, la prima delle tre serate di “Due”, lo spettacolo di Luca Miniero interpretato da Raoul Bova e Chiara Francini. Per l’autore di film come “Benvenuti al Sud” e “Benvenuti al Nord” si tratta della prima opera come regista teatrale: una divertente commedia sulla vita di coppia, (scritta assieme a Astutillo Smeriglia) dove il presente di due fidanzati da poco conviventi si scontra con facce e personaggi del loro passato e futuro, proiezioni di ciò che è stato e ciò che sarà.

Luca Miniero: “Nel teatro il rapporto con gli attori è fondamentale”

Chiara Francini e Raoul Bova: sabato 18 l'Incontro con gli Artisti al Masini
Chiara Francini e Raoul Bova: sabato 18 l’Incontro con gli Artisti al Masini

Uno spettacolo che rappresenta una novità nella carriera di un regista del calibro di Luca Miniero. Finora l’autore napoletano aveva realizzato lungometraggi con attori del calibro di Pierfrancesco Favino, Claudio Bisio e Paola Cortellesi: ora invece si lasciano da parte cinepresa e sala di montaggio per salire dietro le quinte della scena. «Devo dire che è stato molto interessante cimentarmi nel linguaggio teatrale – spiega Luca Miniero – il rapporto con gli attori è molto diverso rispetto al cinema e qui è davvero fondamentale. A differenza del cinema, nel teatro è davvero l’attore puro che va in scena, senza il supporto di altro, e il regista nel momento della rappresentazione non lo può “controllare”. Per me è stata una scoperta totale». E non si tratta di due attori qualunque: per lo spettacolo “Due” Luca Miniero si è affidato a Raoul Bova e Chiara Francini. «Ho sempre desiderato lavorare con entrambi – afferma il regista – Da sempre il mio tentativo, come nel cinema, è quello di portare avanti un discorso popolare. “Due” è davvero identificante per lo spettatore, chiunque vi si può riconoscere e in particolare viene sviluppato attraverso il punto di vista femminile».

Per Luca Miniero si tratta della prima opera teatrale

Ma non è solo il rapporto con gli attori a cambiare tra cinema e teatro. «È stato molto stimolante – dichiara Luca Miniero – anche cercare di trovare soluzioni simboliche che fossero più valide di quelle semplicemente narrative. In questo senso preferisco il teatro alle scene costruite del cinema». Anche il fatto di non poter “correggere” le scene con un nuovo ciak si è rivelato come una nuova scoperta. «Ho capito che anche l’”errore” fa parte del teatro, e anzi può arricchire le diverse performance».

Due: la vita di coppia raccontata da Raoul Bova e Chiara Francini

Lo spettacolo parte da una domanda che si pone una coppia: “Come saremo tra vent’anni?”. È una vera e propria paura che costringe a una riflessione sul futuro piuttosto che verso il passato. E questa coppia vivrà proprio questa tensione, ma l’amore è follia: non si sa quello che potrà accadere». Al momento nel futuro del regista non ci sono in programma nuove sceneggiature teatrali. «Al di là dei linguaggi – spiega Luca Miniero – l’importante è portare avanti un percorso e questo può prevedere anche dei cambi di rotta rispetto a quanto si fa di solito».

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