Lòm a Mêrz 2020: unire le generazioni con la poesia di Tonino Guerra
I Lòm a Mêrz 2020 per ricordare un grande poeta e unire insieme generazioni diverse nel segno di un’antica tradizione. Come spiega Lea Gardi, presidente dell’associazione Il lavoro dei contadini, oltre alla simbologia del Fuoco purificatore, «abbiamo voluto dedicare i nostri lumi a Tonino Guerra in occasione dei 100 anni dalla sua nascita (16 marzo 1920 – 16 marzo 2020). Il maestro ha sempre seguito con interesse le nostre attività, prodigo di consigli e di attenzioni». Per questo anniversario sarà realizzata la mostra “100 anni di Tonino Guerra – Tracce indelebili nelle Romagne” alla Galleria Comunale d’Arte di Faenza (voltone della Molinella 2) dal 3 al 16 marzo, curata dall’architetto Rita Ronconi e che sarà inaugurata martedì 3 marzo alle ore 18.30. Saranno esposte le opere di diversi e importanti artisti della Romagna che ebbero l’onore, il piacere e la fortuna di collaborare fattivamente con il maestro Guerra.
La tradizione dei Lòm a Mêrz in Romagna
La Romagna è una terra storicamente votata all’agricoltura. E l’agricoltura, come molte altre attività “all’aperto” era, ed è tutt’ora, soggetta alle avversità metereologiche. Così la tradizione contadina del passato voleva che per scongiurare la malasorte venissero fatti dei riti propiziatori, come i fuochi magici: i “Lòm a Mêrz” (i lumi di marzo). L’accensione di falò propiziatori intendeva celebrare l’arrivo della primavera e invocare un’annata favorevole per il raccolto nei campi, ricacciando il freddo e il rigore dell’inverno. Il suo significato era quello d’incoraggiare e salutare l’arrivo della bella stagione, bruciando i rami secchi e i resti delle potature. Per questa occasione, negli ultimi tre giorni di febbraio e nei primi tre di marzo, ci si radunava nelle aie, si intonavano canti e si danzava intorno ai fuochi (al fugarèn), mangiando, bevendo e soprattutto divertendosi. L’associazione, “Il Lavoro dei Contadini” dall’ormai lontano 2000, ha cercato di tracciare un nuovo solco con i Lumi a Marzo, con rinnovati obiettivi che intendono essere un invito per mettersi in viaggio in queste terre, nelle quali si trova ancora un amore per il cibo tipico, sano, dove viene a galla l’intima civiltà della campagna e l’appartenenza al mondo di piante, animali, riti, usanze, tradizioni e cultura.
Tante attività con le scuole faentine per riscoprire questa tradizione contadina
I Lòm a Mêrz 2020 saranno soprattutto l’occasione per far conoscere ai più piccoli la poesia di Tonino Guerra. Gli alunni dell’Istituto comprensivo San Rocco di Faenza hanno predisposto varie attività per omaggiare l’antica tradizione del Lòm a Mêrz; le classi 4^A, 4^B e 4^C hanno infatti realizzato la decorazione delle panchine del parco di fronte alla scuola, panchine poetiche che hanno trovato ispirazione nella figura poliedrica di Tonino Guerra, nei suoi scritti, nelle sue famose farfalle, nella sua filosofia del bello e della semplicità. Le poesie insieme ai disegni dei bambini rendono, ora, la sosta allegra e contemplativa.
Gli alunni dell’istituto Matteucci hanno invece ideato un calendario sul tema delle stagioni e delle tradizioni legate a mesi e ricorrenze. La realizzazione dei disegni e la raccolta delle storie è stata fatta dagli alunni delle classi quarte della scuola Tolosano, che sono 56 e da quelli della scuola Pirazzini, che sono 38. La particolarità del calendario è quella di iniziare a marzo e terminare a febbraio, collegandosi con i Lòm a Mêrz. Il calendario è alla sua seconda edizione e quest’anno è ispirato alla figura di Tonino Guerra e al suo Giardino dei frutti dimenticati.