La diocesi pubblica il libro “Card. Achille Silvestrini”, introduzione del premier Giuseppe Conte
«Non è un’operazione nostalgica, ma un’opportunità per la nostra Chiesa diocesana per ripartire con slancio seguendo la testimonianza di un suo figlio». Con queste parole, mons. Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana ha introdotto la presentazione del libro “Card. Achille Silvestrini”, curato dallo stesso vescovo a un anno dalla scomparsa del porporato originario della diocesi romagnola. L’introduzione del volume porta la firma del presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, che ha conosciuto Silvestrini come mentore dagli anni in cui frequentava Villa Nazareth, un collegio universitario voluto dal card. Tardini, che ancora oggi rappresenta uno dei centri culturali più importanti d’Italia. Sabato 29 agosto, inoltre, alle ore 18 nella chiesa Collegiata di Brisighella, il card. Matteo Maria Zuppi presiederà la concelebrazione eucaristica a un anno dalla morte del card. Silvestrini.
Le testimonianze e gli insegnamenti del card. Silvestrini
Un diplomatico Vaticano che era però sempre ‘in movimento’ (come testimonia già la copertina del libro, ndr) e che è stato capace di vedere la complessità della storia in tutta la sua profondità, mettendosi al servizio di una realtà che aveva come obiettivo quello di rendere migliore l’umanità. Il testo si avvale di diversi contributi: tra gli altri segnaliamo quelli del card. Menichelli, di Andrea Riccardi, di mons. Malvestiti, del gesuita Fausto Gianfreda e di mons. Celli. Gli autori trattano il rapporto di Silvestrini con la sua diocesi d’origine, il servizio prestato alla Santa Sede con testimonianze di chi lo ha conosciuto più da vicino. Il volume esce a pochi mesi dalla pubblicazione di un altro libro realizzato dalla diocesi dedicato al cardinale Pio Laghi, attraverso le cui fonti e testimonianze si vuole gettare una luce diversa sulla vita del nunzio apostolico contrastando la ‘leggenda nera’ che nel frattempo si è diffusa. «Questi libri – specifica mons. Toso – rappresentano strumenti che servono ad animare ulteriormente l’evangelizzazione e la formazione dei credenti della nostra diocesi e il loro impegno nel mondo».
Il premier Conte: “Il cardinale Silvestrini era un uomo di pace”
Il cardinale Silvestrini, per il presidente del Consiglio Conte, era anzitutto un uomo di pace, per il quale il valore inestimabile della Pax Christi non poteva restare nell’empireo delle aspirazioni teoriche, ma poteva – anzi, doveva – tradursi e attualizzarsi in regole di condotta e linee guida per tutti gli uomini. Una pace non effimera, fragile, ma quanto più possibile autentica e duratura, perché avente come fulcro un ordine voluto da Dio Padre, che comporta una giustizia più perfetta tra gli uomini. «Lavorando nei Dicasteri romani con la sua attività diplomatica – ha sottolineato Toso – Silvestrini era mosso dalla stessa fede sacerdotale dei suoi maestri, tra i quali il cardinale Casaroli, segretario di Stato. Rimanendo saldi e aggrappati a Cristo redentore, chiave della rigenerazione dell’umanità, desideravano destare nel mondo l’aurora, anche attraverso il martirio della pazienza, la diplomazia dei piccoli passi, capaci di aprire, seppure a fatica, spiragli di dialogo”.
«Il cardinale Achille – ha concluso mons. Toso – credeva nelle nuove generazioni, per le quali lavorava intensamente, auspicando preparazione spirituale e culturale, specie in un contesto in cui si sviluppano decisioni e progetti Come se Dio non esistesse, specie a livello internazionale. Quando, però, si toglie il fondamento ultimo, la conseguenza è che le persone, i giovani e le società giungono a perdere gradualmente la libertà, smarriscono il criterio e la misura dell’umano, il senso della convivialità».
Il volume può essere richiesto presso la curia diocesana di Faenza-Modigliana (curia@diocesifaenza.it).