https://cdn.hu-manity.co/hu-banner.min.js

Associazioni ambientaliste rispondo ai commercianti sul Pums Faenza

L’ampliamento della Ztl prevista nel Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) non mette di per sé in crisi i negozi del centro storico. E’ questa la tesi espressa da alcune associazioni ambientaliste del faentino in risposta alla nota redatta dalle associazioni di categoria del commercio. Il comunicato congiunto, redatto da Legambiente Lamone, Fiab Faenza Forlì, Salvaiciclisti Faenza e divulgato lunedì 22 gennaio 2018, chiede anzi una maggior limitazione del traffico e un confronto con l’amministrazione comunale.

“I nuovi centri commerciali sono la vera causa della crisi”

«Vorremo far notare – spiegano nella nota – che in molte città dove si sono fatte zone pedonali il commercio ha funzionato, guardiamo Bologna che da anni chiude al traffico la zona centrale (area T). D’altra parte, se i centri storici muoiono, non è per colpa delle isole pedonali, ma soprattutto a causa dei nuovi centri commerciali che stanno sorgendo ovunque, tra cui quello previsto nell’area ex Cisa, verso il quale abbiamo già espresso i nostri pareri contrari, così come hanno fatto le associazione dei commercianti».

“Un centro senza inquinamento aiuta anche il commercio”

«Ci sentiamo vicini e solidali ai negozi e alle botteghe del centro – prosegue il comunicato – ma se i centri storici sono invasi da traffico e smog, ridotti a parcheggi, questo non giova né alla salute, né all’ambiente, né al turismo, né al commercio. Vogliamo una città a misura di essere umano, centri storici vivibili, sicuri e accessibili in modo sostenibile da tutti, centri animati da iniziative culturali. Quindi ben vengano l’allargamento della zona pedonale e l’estensione della Ztl a tutto il centro. Da tempo chiediamo la pedonalizzazione della piazza davanti la biblioteca, ma non solo. Chiediamo la chiusura delle vie davanti alle scuole negli orari di entrata e uscita, la realizzazione di piste ciclabili interconnesse, doppio senso per le bici, più mezzi pubblici, e non ultimo maggiori controlli dei vigili contro i “parcheggi selvaggi”».

«In un contesto nazionale e globale di emergenza ambientale con 90mila decessi l’anno in Italia per inquinamento atmosferico (record europeo) – conclude la nota – Il Pums e il Pair 2020 devono affrontare tutti gli aspetti: dalle “emissioni domestiche dovute agli impianti di riscaldamento”, ai trasporti (non solo nel centro storico), al carico e scarico delle merci, fino ad arrivare ai comportamenti individuali di tutti i cittadini».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.