Appello alla Costituzione dei liceali faentini, per la Lega “è indottrinamento”

Quale deve essere il ruolo della scuola oggi? Cosa significa essere una scuola ‘politica’ nel senso nobile del termine (spesso confuso con il termine ‘partitica’), ossia una scuola che forma cittadini con spirito critico e attenti ai valori della democrazia e della Costituzione? Su BuonsensoFaenza abbiamo pubblicato qualche giorno fa un articolo che cercava di contestualizzare il gesto di alcuni studenti faentini del liceo Classico Torricelli di Faenza che, nel corso della prima prova d’esame, hanno redatto un appello al presidente Mattarella e ad altri esponenti del Governo sul rispetto dell’articolo 2 della Costituzione. Per la Lega il gesto, pur ricostruito nelle varie tappe nel nostro articolo, non è affatto limpido. Sarebbe una foto – di diverse settimane prima – a fornire alla Lega le argomentazioni necessarie. «Dopo le polemiche derivate dall’appello a favore dei migranti fatto da una professoressa ai suoi alunni tramite WhatsApp, è venuta a galla anche una foto della prof in pieno saluto comunista in posa con i suoi studenti. Segnaleremo il tutto al Provveditorato, perché la scuola deve essere apolitica e i professori devono insegnare non indottrinare», insorgono i due consiglieri della Lega Gabriele Padovani e Jacopo Berti. «Proprio nella chat dei “forumisti”, i ragazzi che hanno partecipato qualche mese fa al forum sulla destra e la sinistra, la prof avrebbe fatto il suo appello. Ed è proprio con i “forumisti” che la professoressa si fa ritrarre in posa comunista».

A scatenare la reazione dei consiglieri leghisti una foto dopo la vittoria del Forum della Filosofia

«Ho presentato anche un’interrogazione seduta stante al consiglio comunale di lunedì – spiega Padovani – chiedendo delucidazioni sul tutto. Mi sembra strano che a fronte di una prova d’esame che viene ricevuta in busta chiusa dal Ministero, diversi ragazzi eseguano lo stesso tema, recitando tutti la richiesta di applicazione dell’articolo 2 della Costituzione. Qua c’è qualcosa che puzza, i ragazzi sono stati indirizzati da una docente nella redazione di una parte dell’esame di Stato. Segnaleremo il tutto al Provveditorato, e speriamo che chi indottrina invece di insegnare, venga punito». Come riportato giorni fa nel nostro articolo, il gesto durante la prova d’esame non è stato istintivo, ma è stato frutto di una scelta ponderata da parte degli studenti che si sono confrontati tra loro: alcuni hanno deciso di andare avanti nella decisione, altri si sono distaccati dall’iniziativa, come riportato da una docente del liceo.

Per la Lega la scuola deve essere ‘apolitica’

Concludono quindi Padovani e Berti: «Prima la foto con i ragazzi con il saluto comunista, poi i messaggi pre esame di Stato con richieste verso gli studenti. La professoressa non si è mossa in maniera limpida e segnaleremo il tutto agli enti preposti. La scuola deve essere sempre apolitica e deve aiutare i ragazzi a comprendere quale idea sposare, non deve indottrinare forzatamente».
Resta un po’ di perplessità per come alcune fonti di informazioni locali abbiano utilizzato la foto in questione, de-contestualizzandola dal suo contesto senza verificare la fonte (i nomi degli studenti che hanno partecipato all’iniziativa dell’appello non erano ancora stati diffusi). Politica o apolitica, l’informazione fatta così non va bene.
Certo fa riflettere come ancora una volta l’uso dei social e la continua pubblicazione di contenuti, possa poi generare questo genere di polemiche. Al netto di una foto che può avere una motivazione puramente burlesca, adulti e rappresentanti delle istituzioni (come una professoressa) dovrebbero porre più attenzione su quello che fanno con i loro studenti in un’epoca in cui “essere pubblici” è divenuto un valore a sé stante.
Samuele Marchi e Francesco Ghini

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