Case popolari, Lega Faenza chiede più equità: “Vanno verificati i possedimenti nel paese d’origine”
Il contrasto e la prevenzione agli abusi sull’erogazione dei servizi sociali in tutti gli ambiti sono sempre stati punti principali del programma della Lega. In un recente ordine del giorno in Consiglio Comunale a Faenza il gruppo Lega compatto ha chiesto più equità per l’assegnazione delle case popolari. L’ordine del giorno fu bocciato dal Consiglio Comunale. Oggi la graduatoria evidenzia che ancora una volta come gli italiani e i faentini d’origine siano in netta minoranza. Nel Decreto Presidenziale 445 del 2000 si prevede la possibilità dell’ente locale di richiedere la certificazione a chi partecipa alla graduatoria direttamente da parte del consolato o ambasciata anziché utilizzare la mera autocertificazione. La Lega non vuole farne una questione di slogan, ma di equità.
Padovani: “Un faentino non ha possibilità di accedere a questi servizi”
«Credo che sia chiaro come un cittadino straniero con l’autocertificazione italiana possa accedere a case popolari con facilità, – sottolinea Gabriele Padovani, candidato al Consiglio Comunale per la Lega – ma se non vi è verifica dei suoi possedimenti nel paese di origine il faentino non avrà mai grandi possibilità di accedere ai servizi. Con un documento ufficiale del paese di origine sarà tutto più equo». «Vi è la necessità di risorse per l’edilizia sociale – aggiunge Giorgia Maiardi, candidata Lega – dobbiamo rigenerare le troppe abitazioni presenti e creare strutture di facile accesso. La Lega ha competenze per dare nuovo slancio all’edilizia e al settore in generale». «Mi impegno da subito per insistere con la Regione affinché la cittadinanza italiana sia valida dopo cinque anni e non tre di permanenza. Diamo valore alle nostre famiglie – conclude il consigliere regionale della Lega, Andrea Liverani – prima difendiamo gli italiani».