Sul web la biblioteca multilingue promossa dall’istituto Matteucci
Una raccolta di libri digitali narrati a più voci: attraverso il progetto “Io Leggo 3.0”, promosso dalla scuola dell’infanzia “Giardino dei Sogni” e “Girasole” di Faenza, durante il periodo di quarantena imposto dalle misure anti-Covid è stata creata una “biblioteca digitale, interculturale e interattiva” realizzata dall’intera comunità scolastica (insegnanti, famiglie straniere e italiane e bambini) e resa accessibile a tutti sul sito della scuola dell’istituto Matteucci. Un modo per restare vicini ai propri alunni e promuovere la magia della lettura, dell’ascolto e dell’incontro con altre culture, stimolando la fantasia per evadere dalle mura di casa. «La partecipazione è stata stupefacente – affermano i promotori del progetto – Nonostante la distanza imposta per l’emergenza sanitaria lavorare insieme per uno scopo comune ci ha fatto sentire più vicini che mai». La biblioteca è disponibile a questo link.
Disponibili sul web le storie lette da docenti, famiglie e bambini con lingue e linguaggi differenti
Favole raccontate attraverso lingue straniere, dialetti e linguaggi differenti: con il progetto “Io Leggo 3.0” le insegnanti della scuola dell’infanzia hanno proposto ai propri alunni letture “classiche” e quelle in Comunicazione Aumentativa Alternativa (Caaa) specifiche, in particolare, per i bambini con difficoltà di linguaggio ma utili e stimolanti per tutti. Le storie sono raccontate attraverso le voci delle famiglie straniere e italiane che si sono rese disponibili per dare vita nella propria lingua madre o nel proprio dialetto a letture proposte inizialmente in italiano, permettendo ai bambini di ascoltare diversi “suoni”. Non manca anche la voce degli stessi bambini (i piccoli studenti della scuola dell’infanzia, ma anche i fratelli e le sorelle maggiori che frequentano la scuola primaria di questo e altri istituti del territorio) che hanno riletto, anche grazie alla loro fantasia, alcuni dei libri che erano stati loro presentati trasformandosi da pubblico ad attori “eccezionali” in prospettiva del passaggio alla scuola primaria e a favore di un’armoniosa continuità verticale.