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Insieme per Cambiare Faenza esce dalla maggioranza

Dopo l’annuncio del sindaco di revocare la delega all’Edilizia e Urbanistica all’assessore Domizio Piroddi, il gruppo consiliare Insieme per Cambiare Faenza, in un comunicato del 7 novembre 2019, annuncia di rendere al sindaco Malpezzi anche la delega allo Sviluppo Economico, «pur con il rammarico – si legge nella nota – di non poter più dimostrare la vicinanza agli imprenditori faentini, e ritira la propria rappresentanza in Giunta a dimostrazione, come si suol dire, che “non siamo attaccati alle poltrone”. Usciamo da questa maggioranza non accettando il metodo e il merito delle scelte di chi ne rappresenta il vertice. Siamo delusi senza dubbio, ma senza rimpianti. Abbiamo sostenuto una figura politica che negli anni si è progressivamente appannata e sbiadita e che oggi non somiglia minimamente a quella che abbiamo inizialmente conosciuto. Questo umanamente ci amareggia ma non ci impedisce di prenderne atto».

Il gruppo consiliare esce dalla maggioranza in consiglio comunale

Insieme per Cambiare rievoca l’esperienza di amministrazione nella giunta Malpezzi, iniziata nel 2010. «Ringraziamo l’illustre signor sindaco per le parole di apprezzamento e di gratitudine nei confronti dell’assessore Piroddi. Purtroppo non possiamo fare altrettanto nei suoi confronti. Certamente tutti i faentini ricorderanno che l’attuale sindaco fu candidato quasi dieci anni fa (quando era sconosciuto ai più) proprio dalla lista civica Insieme per Cambiare, che affrontando e vincendo le primarie di coalizione, gli spalancò le porte di Palazzo Manfredi al primo turno. A breve distanza di tempo e in corso di mandato Giovanni Malpezzi ritenne di unirsi al renzismo (che all’epoca aveva il vento in poppa), abbandonando Insieme per Cambiare».

«Avendo a cuore l’interesse dei faentini più che le casacche indossate, sostenemmo Giovanni Malpezzi anche durante la corsa al secondo mandato, quando l’attuale sindaco dopo un deludente risultato al primo turno prevalse al secondo, per una manciata di voti. Anche in questa occasione l’appoggio di Insieme per Cambiare risultò determinante per l’elezione. Nella circostanza il neo eletto sindaco disse che il drastico calo di consenso l’aveva portato a riflettere e ne avrebbe tenuto conto nell’amibito della gestione dei rapporti interni e con la città. Crediamo non sia andata così».

Il 2 novembre era stata revocata la delega dell’Edilizia e Urbanistica all’ass. Piroddi

«Nel tempo si sono susseguiti e intensificati atti di prevaricazione e arroganza politica di cui il ritiro non motivato, arbitrario ed unilaterale delle deleghe in ambito urbanistico ed edilizio rappresenta solo il più recente esempio – prosegue la nota – che probabilmente non sarà nemmeno l’ultimo. Tale scelta non è stata condivisa o anche solo preventivamente comunicata alle forze politiche o a i gruppi consiliari che sostengono la maggioranza. Ricordiamo al sindaco Malpezzi che non è l’amministratore unico di una società unipersonale bensì il sindaco di Faenza, che è sostenuto da una maggioranza ampia e non dai pochi che lo consigliano (male) e infine che il suo ufficio è collocato presso la Residenza Municipale e non all’interno del prospiciente Palazzo del Podestà».

IxC non avrebbe appoggiato la candidatura di Manuela Rontini alle elezioni di Faenza 2020

«Lunedì 4 novembre era stato calendarizzato un incontro fra forze politiche – continua la nota di Insieme per Cambiare – finalizzato ad esaminare le possibili prospettive in vista delle prossime elezioni amministrative. Nella circostanza sarebbe stato ufficializzato quanto informalmente ampiamente anticipato, circa la totale indisponibilità di Insieme per Cambiare a sostenere la candidatura di Manuela Rontini alla carica di sindaco per il 2020, ultimamente ripetutamente sbandierata. Insieme per Cambiare paga quindi questo rifiuto, oltre a subire la volontà di ridimensionarne la visibilità, anche dovuta all’ottimo operato dell’assessore Domizio Piroddi che in questi anni ha saputo armonizzare il rispetto delle regole urbanistiche, le esigenze di tecnici, imprese e cittadini, ripristinando un punto di equilibrio che mancava da tempo».

«Evidentemente trasparenza ed equidistanza non riscuotono sufficiente apprezzamento e non costituiscono una priorità. Così il sindaco, sabato 2 novembre, nella giornata della commemorazione dei defunti (evidentemente aveva anche fretta), ha comunicato l’intenzione di avocare a se deleghe che in nove anni e 7 mesi di mandato non ha mai sentito l’esigenza di esercitare. Diamo atto e ringraziamo coloro che hanno avuto lo spessore e l’onestà intellettuale necessari per stigmatizzare una sgraziata reazione politica, ammantata con un atto amministrativo formalmente legittimo».

«Per dignità, coerenza, senso del dovere e rispetto per coloro che rappresentiamo.- conclude la nota – non dobbiamo non possiamo e non vogliamo consentire che l’andamento dell’Amministrazione Comunale e l’interesse della città possano essere condizionati da beghe elettorali individuali e che, ancora una volta, si perpetrino forzature politiche irricevibili. Pertanto Insieme per Cambiare rende al sindaco Malpezzi anche la delega allo Sviluppo Economico».

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

One thought on “Insieme per Cambiare Faenza esce dalla maggioranza

  • 7 Novembre 2019 in 15:35
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    Tutto bene ma i responsabili di Insieme per cambiare dovrebbero sapere che non è un partito che ritira le deleghe. Avrebbero dovuto scrivere che consigliavano a Piroddi di dimettersi. E lui subito dopo, se concordava avrebbe potuto e dovuto dimettersi.
    Come è scritto il comunicato è uno strappo istituzionale grave che una forza politica non dovrebbe fare.

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