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Dal cinema al palcoscenico: “Il sorpasso” di Dino Risi al teatro Masini

Dal grande schermo alla rappresentazione teatrale: Il Sorpasso di Dino Risi è uno dei grandi capolavori della commedia all’italiana , a più di cinquant’anni dall’uscita del film, la celebre sceneggiatura – scritta dallo stesso Risi con Ettore Scola e Ruggero Maccari –, approda sul palcoscenico con la regia di Guglielmo Ferro e andrà in scena al Teatro Masini di Faenza da martedì 21 a giovedì 23 novembre alle ore 21. Nei panni di Bruno (interpretato sul grande schermo da Vittorio Gassman) l’attore Giuseppe Zeno, mentre a vestire i panni del suo contraltare, Roberto, la giovane promessa Luca Di Giovanni. La pièce vede anche la partecipazione di Cristiana Vaccaro, l’esplosiva Maddalena nella fortunata serie Un medico in Famiglia 10 che questa volta incarna l’immaginario femminile nel doppio ruolo della moglie di Bruno e della zia di Roberto. Fanno parte del cast Marco Prosperini, Simone Pieroni, Pietro Casella, Francesco Lattarulo e Marial Bajma Riva.

Gli attori della pièce saranno inoltre protagonisti dell’Incontro con gli Artisti che si terrà mercoledì 22 novembre alle ore 18 presso il Ridotto del Teatro Masini (l’ingresso all’incontro è gratuito).

Il Sorpasso: manifesto dell’Italia del ‘boom’ economico

Manifesto dell’Italia del ‘boom’ economico, Il Sorpasso è, al tempo stesso, un grande road movie psicologico, il che lo rende un testo senza tempo. Spogliato della connotazione storico-sociale, il film è costruito su una drammaturgia destrutturata, scatola aperta ideale per una riscrittura teatrale focalizzata sui personaggi. In questa dinamica la trasposizione teatrale mette al centro della vicenda i due protagonisti, e il loro incontro/scontro come puro conflitto caratteriale e psicologico.

Tra Bruno e Roberto si stabilisce sin dalle prime scene un giocoforza di prevaricazione, rivendicazione, ambizioni, fughe, rinascite, silenzi e violenza. Il loro sarà un viaggio jarmuschano, all’interno delle bolle conflittuali che ognuno ha provato a cancellare, a nascondere, allontanandosene fisicamente il più possibile e che solo in compagnia dell’altro, estraneo e non giudicante, pensa di poter affrontare e risolvere. Le musiche originali sono di Massimiliano Pace, le scenografie di Alessandro Chiti, i costumi di Françoise Raybaud.

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