https://cdn.hu-manity.co/hu-banner.min.js

Il nuovo album del cantautore Max Manfredi vede un testo in collaborazione col faentino Sante Boldrini

Parla anche faentino il nuovo album di inediti “Il Grido della Fata” del cantautore Max Manfredi, vincitore della Targa Tenco nel 1990 e che ha collaborato, tra gli altri, anche con Fabrizio De André. A scrivere le parole per la canzone “Nasi Goreng” è stato il faentino Sante Boldrini, bibliotecario e scrittore. Il disco arriva ben sette anni dal precedente Dremong (Gutenberg Music). Nasi Goreng è la quinta canzone del disco ed è “nata da un testo dell’autore ed epigrammista Sante Boldrini, su cui ho innestato un’altra strofa – spiega Manfredi –  Abbiamo pensato all’estremo Oriente, ai conflitti indocinesi, alla violenza e al sangue. Ho cercato di fotografare questi elementi che esplodono nel corso di una “normale” cena durante un coprifuoco, come nel film di un regista contemporaneo. I nasi a cui si fa riferimento ricordano però una guerra “di tantissimi anni fa” e rappresentavano i trofei dei nemici dei nipponici, che avevano sostituito in questo modo le più impegnative teste. Ancora adesso c’è un monumento a Kyoto che custodisce questi nasi e viene chiamato, non so per quale ragione, “tumulo delle orecchie”. La canzone è stata elaborata dai Lady Lazarus con l’aiuto di un tablet. Molti strumenti esotici campionati sono poi stati sostituiti da quelli reali suonati da Elisa Montaldo, che ne possiede una sfilza”.

 

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.