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IL FESTIVAL DEI BENI COMUNI

CHE COS’E’ IL FESTIVAL DEI BENI COMUNI?

 

Il 4, 5 e 6 settembre 2015 si terrà a Brisighella, presso il complesso del Convento dell’Osservanza, il Festival dei Beni Comuni. Durante questo weekend si alterneranno incontri pubblici di approfondimento su tematiche ambientali, spettacoli musicali, degustazioni eno-gastronomiche e laboratori per bambini, il tutto all’insegna della valorizzazione del territorio. Abbiamo cercato di saperne di più parlando con Davide Rava, architetto residente a Fognano, portavoce del comitato “Brisighella Bene Comune”, che ha organizzato il festival.

 

Come nasce il Festival dei Beni Comuni e con quale finalità?

Il comitato Brisighella Bene Comune è costituito da Gruppi di Lavori Tematici: Gestioni dei Rifiuti, No diserbanti e un terzo denominato “luoghi del Bene Comune” che si occupa di rivitalizzare luoghi pubblici attraverso attività culturali che vengono trascurati o che da tempo non sono più utilizzati. Appunto quest’ultimo gruppo di lavoro, analizzando le emergenze presenti a Brisighella e valorizzando gli interessi e le potenzialità dei componenti, ha sviluppato nell’arco di 4 mesi di lavoro la proposta di un festival di 3 giorni che avesse un tema specifico che è stato individuato nel suolo e nella sua difesa. Sulla scelta del luogo si è proceduto ad un’analisi in accordo con l’amministrazione e si è deciso di rivitalizzare uno spazio che da diversi anni non veniva utilizzato perché interessato da interventi di consolidamento: il complesso conventuale di S. Maria degli Angeli conosciuta come Convento dell’Osservanza. Le finalità del festival sono quindi quella di fare una esperienza di cittadinanza attiva e partecipata che proponga al tutto il territorio e ai cittadini una proposta culturale fatta di approfondimenti, ma anche di arte, benessere, musica e teatro ed eno-gastronomia biologica.

Quali sono le associazioni che collaborano con “Brisighella Bene Comune”? E’ stato facile fare rete con altre realtà presenti sul territorio brisighellese e faentino?

Alcune collaborazioni sono state naturali, come con la Peter Pan o con Garum, o con percorsi etnici o la Caritas perché alcuni aderenti sono anche soci del comitato. Altre collaborazioni si sono nate e consolidate nel costruire l’evento, come con la rivista Altreconomia, la fondazione Dalle Fabbriche, la cooperativa Agricomes o con il ristorante diffuso. Direi che non è stato difficile, anzi siamo stati spinti dalle entusiasmo di alcune collaborazioni. Certo ti sono state alcune collaborazioni che non sono andate in porto, soprattutto con alcune realtà di Brisighella, e questo ci ha un po’ stupito in negativo…

(L’associazione Peter Pan è costituita da genitori di Brisighella e si occupa di integrare la proposta formativa per i più piccoli attraverso laboratori accrescitivi e corsi di inglese, il gruppo Garum si occupa invece di recuperare vestiti usati per realizzarne di nuovi, al fine di curare una sfilata il cui ricavato va a favore dei progetti di Mani Tese)

Come dicevamo in precedenza, il tema di questo primo festival sarà il suolo. Si parlerà del suo consumo eccessivo, di dissesto idrogeologico, di spopolamento dei territori… ma anche di prodotti biologici locali, di imprenditoria giovanile e di valorizzazione del patrimonio culturale. Come mai questi temi? Che importanza possono avere le riflessioni che proponete rispetto ai territori della Romagna Faentina?

Certamente un punto che balza all’occhio quando si percorre il nostro paesaggio è la quantità di edifici residenziali e produttivi realizzati sia negli anni 60/70, ma anche negli ultimi 20 anni, con un certo disordine urbanistico e con impermeabilizzazione dei suoli notevole. Di questo la popolazione sta iniziando ad accorgersi in questi anni, perché i violenti fenomeni meteorologici creano forti problematiche di dissesto e allagamenti. Le frane sulle strade e gli allagamenti a Brisighella e Faenza sono ricordi vivi.

Il festival vuole dare un contributo ad approfondire un problema e capire come affrontarlo. Prova anche ad introdurre alcune strade di risoluzione come lo sviluppo dell’agricoltura biologica (ad esempio pochi sanno che l’uso dei diserbanti in agricoltura è una delle cause del dissesto dei fossi) o la valorizzazione del paesaggio e del decoro stimolando anche in questo senso gli amministratori. I riflessi che potrà avere sul territorio della Romagna Faentina sono difficili da valutare: è chiaro che un evento come il festival inizia a gettare un seme che si dovrà sviluppare, ma allo stesso tempo fa vedere ai cittadini che in realtà una alternativa di politica del territorio e di comportamenti esiste già.

L’ambiente però non è l’unico tema al centro dell’azione del vostro comitato. La cornice del festival sarà quella del Convento dell’Osservanza: fra i beni comuni dei nostri territori troviamo infatti molti edifici storici, spesso purtroppo non del tutto sfruttati. L’amministrazione comunale di Brisighella è intenzionata a rilanciare la zona compresa tra la stazione, l’ex bocciofila (ora sede degli Alpini) e il convento come un “polo del volontariato”… che importanza ha per voi organizzatori il contatto con il territorio e con il patrimonio artistico di Brisighella?

Un comitato come il nostro vive del rapporto con il territorio. Su questo stiamo lavorando molto sia nel rapporto con i cittadini sia con le imprese, che con l’Amministrazione, ma anche analizzando i punti di forza del territorio e le sue emergenze. Tra queste certamente Brisighella possiede un pregiatissimo patrimonio paesaggistico con interessanti opere artistiche a partire da quelle architettoniche. Ma quando di parla di patrimonio artistico spesso si tende a scindere il paesaggio dalle opere architettoniche e ancor di più da opere pittoriche o scultoree dimenticando che il tutto è un unicum imprescindibile. In quest’ottica un forte lavoro sul decoro avrebbe un forte impatto sul patrimonio, una gestione intelligente dei rifiuti o un maggior sviluppo di una agricoltura consapevole avrebbe un forte impatto anche sul patrimonio storico-artistico e paesaggistico.

Faccio un piccolo esempio: vedere a primavera tutti i campi solcati di arancione di diserbanti (oltre ai danni di salute) produce un forte danno al paesaggio. Spesso poi ci si preoccupa di intervenire su opere architettoniche come semplici contenitori per poi lasciarli lì come simulacri, vi sono finanziamenti da parte della comunità europea per fare interventi di recupero, ma poi non vi sono risorse perché questi edifici vengano adeguatamente valorizzati per le loro potenzialità. Questo è anche il caso del Convento dell’Osservanza e il tentativo del Festival è quello di valorizzare questo luogo per tre giorni.

Siamo comunque contenti che il Comitato “Amici dell’Osservanza” continui a far vivere la parte conventuale del complesso e siamo speranzosi che l’Amministrazione nei prossimi anni possa valorizzare la restante parte del complesso. Un nostro pallino è poi l’aumento dell’offerta culturale da parte della Biblioteca “Pasini” che si trova all’interno del Complesso “Cicognani”. Abbiamo infatti deciso che eventuali ricavati del festival andranno ad un progetto di valorizzazione della Biblioteca come polo aggregativo e culturale del paese.

Quindi possiamo dire che nella prospettiva che propone “Brisighella Bene Comune” tutti gli aspetti si legano per la preservazione e valorizzazione del territorio. Infine, qual è l’obiettivo che vi date per questa tre giorni e per quale pubblico è pensato il festival?

Alcuni obiettivi sono già stati ottenuti: la capacità di aggregare cittadini e associazioni in un progetto come questo; l’inizio di collaborazione con enti e associazioni di Marradi, per poter avviare un percorso di valorizzazione di tutta la vallata.

Per quanto riguarda i tre giorni ci aspettiamo che sia un “luogo” vivo in cui si possa capire e approfondire ma allo stesso tempo si possa passere qualche ora ascoltano buona musica, gustando ottimi cibi o vini biologici in un luogo stupendo. Difficile per noi dire quante persone parteciperanno, il programma è stato pensato perché tutte le persone di ogni fascia di età possano avere un interesse, ma ci rivolgiamo a tutti coloro che hanno a cuore il bene comune, o che più semplicemente vogliono capire qualcosa di più.

 A cura di Andrea Piazza

Il programma completo del Festival si può trovare qui

2 thoughts on “IL FESTIVAL DEI BENI COMUNI

  • 1 Settembre 2015 in 16:25
    Permalink

    ma dov’è il programma???? ci sono solo le date del 4-5-6 settembre…..!!!!!

    Risposta
  • 1 Settembre 2015 in 16:59
    Permalink

    Lo puoi trovare nel link in fondo all’articolo: “Il programma completo del Festival si può trovare qui”

    Risposta

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