Giovanni Ragazzini riceve il premio alla Carriera sportiva dal Panathlon Club

Una vita all’interno del mondo del calcio faentino. Ritorna il premio Fair Play del Panathlon Club Faenza, il riconoscimento che ogni anno il sodalizio presieduto da Mauro Benericetti riserva a persone o organizzazioni per l’attività svolta ispirata al rispetto delle regole scritte e non scritte dello sport. Sabato 25 novembre 2017 alle ore 16 nella sala “Bigari” del Comune di Faenza (piazza del Popolo, 31), saranno consegnati i riconoscimenti per l’edizione 2017. La commissione interna Fair Play, presieduta da Claudio Sintoni, ha assegnato il premio alla Carriera a Giovanni Ragazzini, calciatore e poi allenatore.

Nel 2011 Giovanni Ragazzini ricevette il premio “Una vita per lo sport”

Nato a Faenza nel 1935, Giovanni Ragazzini gioca nella Robur e poi nel Faenza Calcio in quarta serie, poi da allenatore approda al calcio professionistico, a Forlì in C1, come assistente del compianto concittadino Attilio Santarelli. Dopo varie esperienze nel settore giovanile di Ravenna, Trento e Cesena, torna in città prima al Faenza calcio e poi alla Virtus, vincendo nel 2010 il torneo internazionale di Lloret de Mar (Barcellona), categoria Giovanissimi. Nel 2011 ha ricevuto il premio “Una vita per lo sport” del Comune di Faenza.

Il premio per il “Gesto” sarà consegnato a Roberto Baroncini istruttore subacqueo del Centro Sub Nuoto Club 2000 che ha cercato di salvare Antonio Taroni morto per infarto durante le gare fotosub a Otranto. «Sarà un momento triste – dice Mauro Benericetti – ma sarà un modo per ricordare Antonio, grande sportivo e persona». Durante la manifestazione saranno premiati con riconoscimenti intitolati a panathleti faentini scomparsi (Giuseppe Polverigiani, Silvano Montevecchi, Mario Rosetti, Rodolfo Nisiro) alcuni giovani atleti che si sono particolarmente distinti nell’attività agonistica. Si tratta nell’ordine, di Chiara Baruzzi (ciclismo), Andrea Frassineti (kart), Bianca Alma Cogliandro (pattinaggio), Chiara Baruzzi (foto sub). Curiosamente si tratta di due ragazze omonime neppure parenti.

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