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Giornate Fai 2018: visite alla cripta di S.Ippolito e Fontana Monumentale

Riflettori puntati sulla Faenza sotterranea per le Giornate Fai di Primavera 2018. Le visite guidate, condotte dagli ‘apprendisti ciceroni’ di alcuni istituti superiori faentini e dai volontari Fai, porteranno sabato 24 e domenica 25 marzo turisti e curiosi alla scoperta di due luoghi significativi e ‘nascosti’ della città: la cripta di Sant’Ippolito e l’ipogeo della Fontana Monumentale.

Giovani studenti chiamati a raccontare le bellezze della città

«L’obiettivo di queste Giornate – spiega l’architetto Gian Luca Zoli, presidente del gruppo Fai di Faenza – è avvicinare le persone ad alcune bellezze del territorio, spesso poco note, attraverso l’apertura straordinaria dei siti, che potranno così essere visitati, scoperti e vissuti. Lo faremo coinvolgendo in maniera ampia il territorio attraverso la collaborazione con volontari, istituzioni e soprattutto i giovani studenti del liceo Torricelli-Ballardini e degli istituti Oriani e Persolino-Strocchi». Oltre a porre l’attenzione su luoghi preziosi ma non del tutto valorizzati, la Giornate Fai vogliono mettere in gioco gli studenti delle superiori, avvicinandoli alla cultura e alla storia del proprio territorio.

«Una delle cose più gratificanti di questa iniziativa – spiega Zoli –  è vedere per esempio un ragazzo timido e impacciato, che col passare del tempo prende dimestichezza e alla fine della visita riceve gli applausi del pubblico. Si tratta di una vera e propria maturazione per lui e di grande soddisfazione per noi, ed ancor più bello e vedere alcuni di loro partecipare poi come volontari Fai ad altre iniziative. Quest’anno inoltre – aggiunge Zoli – l’asticella della loro preparazione si alza: dovranno saper raccontare non solo quadri, affreschi e dipinti ma reperti archeologici stratificati come quelli della cripta di S.Ippolito o di Pieve Tho».

Giornate Fai di Primavera Faenza: il tema dell’ipogeo

In tutto due i luoghi selezionati a Faenza, a cui si aggiunge anche Pieve Tho’ per Brisighella. A fare da filo conduttore tra i tre luoghi il tema dell’ipogeo, con cui si è voluto caratterizzare le Giornate Fai di Primavera nella Romagna faentina. Un ipogeo, in termine tecnico, è una costruzione sotterranea di interesse storico e antropologico, realizzata interamente dall’uomo o come riadattamento di cavità naturali. Sia la cripta di S.Ippolito, sia i sotterranei della Fontana Monumentale rappresentano dunque due luoghi nascosti della città che il Fai ha voluto avvicinare ai turisti. «Le Giornate Fai ci mettono a confronto con la nostra storia – commenta il vice sindaco Massimo Isola – in tutta Italia i cittadini andranno alla ricerca di approfondimenti culturali ed emozioni che i canali turistici tradizionali a volte non consentono».

Alla scoperta della cripta di Sant’Ippolito, una costruzione benedettina risalente al VII secolo

Poter visitare, in maniera del tutto eccezionale, una delle più importante cripte di Faenza. Un tempo la chiesa di S. Ippolito era un complesso monastico benedettino, probabilmente anteriore al IX secolo, divenuto poi camaldolese e ricostruito nel Settecento. La chiesa costituisce il più importante esempio del tardo barocco faentino, ormai con evidenti influssi neoclassici e complesse interferenze romane e venete. Della primissima costruzione benedettina rimane proprio solo la cripta, bellissima, la più importante di Faenza per la sua antichità e integrità. E’ composta di tre ambienti ed è stata realizzata certamente in più fasi costruttive, fra cui una collocabile nel VII-VIII secolo e un’altra nel XII-XIII. Il materiale di costruzione è in parte di reimpiego romano (le colonne, i basamenti, i capitelli). Riscoperta nel 1894 dall’ingegnere archeologo Antonio Zannoni che la liberò dalla macerie che la occludevano in buona parte, è stata anche adibita a cantina e ad altri usi impropri. Scavi più recenti, condotti da don Luigi Gatti, hanno portato all’individuazione di nuovi ambienti, soprattutto di quella che sembra un’abside gemella e contrapposta a quella già nota.

Visita sotterranea alla Fontana Monumentale

L’ingresso all’ipogeo della Fontana Monumentale di Faenza.

La Fontana Monumentale rappresenta uno tra i più rappresentativi monumenti della città. Fino a poco più di un secolo fa, però, essa rivestiva anche un’importantissima funzione pratica, in quanto forniva alla popolazione un’acqua ben più salubre di quella dei pozzi interni alla città, spesso inquinati da liquami provenienti da stalle o fogne a dispersione. Faenza fu una delle prime città della Romagna a dotarsi di un acquedotto che, seppur limitato a pochi punti di emissione, rappresentò per lungo tempo un vanto per la comunità. Già in epoca rinascimentale una fontana ad uso del popolo esisteva presso il loggiato comunale. Poi, nel 1583, fu incaricato di far giungere l’acqua in centro il frate Domenico Paganelli (1545-1624), architetto pontificio e sovrintendente alla fabbrica di S.Pietro (cioé il Duomo Faentino). Egli trovò un’acqua ottimamente potabile in località Cartiera e fece iniziare la costruzione di un acquedotto in terracotta, lavoro che rimase a lungo interrotto in quanto il frate fu chiamato a Roma per altre opere. Si riprese nel 1614 e lo stesso Paganelli, su suggerimento del cardinal Rivarola, incaricò della costruzione di una fonte l’architetto ticinese D. Castelli, che condusse a termine i lavori nel 1621.
Grazie all’attività dell’associazione Amici della Fontana, oggi è possibile visitare il ‘lato nascosto’ di questo monumento, non meno affascinante della sua struttura in superficie.

Gli orari delle Giornate Fai di Primavera a Faenza

Le visite guidate – sia alla cripta di Sant’Ippolito sia alla Fontana Monumentale – saranno disponibili sabato 24 e domenica 25 dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18 (ultimo ingresso 17.30). Nelle visite della domenica mattina non sarà possibile effettuare la visita guidata della parte alta della chiesa, ma solo cripta, causa Messa.

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