Al Masini arriva Geppi Cucciari: “Perfetta per sfatare qualche tabù”
Giovedì 16 gennaio alle 21 al Teatro Masini, per la rassegna “Contemporaneo”, Geppi Cucciari, volto noto della televisione e voce del programma di Rai Radio1 “Un giorno da pecora”, porterà in scena il monologo “Perfetta”. Nel corso della serata l’attrice si calerà nei panni di una madre di famiglia che racconterà un mese di vita qualunque visto attraverso le quattro fasi del ciclo mestruale. Un tema che non si vede spesso rappresentato a teatro e che potrebbe far pensare un monologo rivolto più a un pubblico femminile. «Ma non è così – spiega Geppi – Non si vogliono impartire lezioni, ma solo sfatare qualche tabù. Io stessa ho imparato cose che non sapevo sull’argomento, che resta comunque solo un pretesto per raccontare la vita di una persona. Nello spettacolo si vogliono mettere in luce aspetti reali delle sfumature della vita delle donne e degli uomini che stanno loro accanto».
Geppi Cucciari interpreta un ruolo con sfumature drammatiche e malinconiche
Geppi Cucciari, che ha costruito la propria carriera sulla comicità, per interpretare questo ruolo, più malinconico e drammatico, è dovuta uscire dalla propria comfort zone. «Di certo è il mio primo spettacolo di prosa che fa un tour così intenso. Io ho fatto dei passi laterali per quanto riguarda la mia modalità naturale di stare sul palco». La protagonista del monologo è una venditrice di automobili, donna e madre, personaggio in cui tante donne possono identificarsi, ma non l’attrice sarda che comunque con lei condivide qualcosa: «la protagonista non sono io, è una donna che di certo mi somiglia per temperamento e istinto, ma ha una vita diversa rispetto alla mia e mostra una fragilità che io di solito in tv, o in radio, non ho mai usato». Mentre il titolo rappresenta «una provocazione. La perfezione non esiste: la vita è un percorso naturalmente imperfetto».
Perfetta è il lascito dell’autore Mattia Torre
“Perfetta” è l’ultimo monologo teatrale scritto da Mattia Torre, prematuramente scomparso lo scorso 19 luglio: Torre, uno sceneggiatore romano molto apprezzato, autore tra gli altri della serie televisiva “Boris”, ha raccontato l’esperienza della malattia nel libro “La linea verticale”, diventato poi uno sceneggiato Rai. Quando è venuto a mancare, il tour teatrale di Geppi era già iniziato e questo ha inevitabilmente cambiato il modo di vivere e interpretare il monologo da parte dell’attrice: «da quando Mattia non c’è più questo spettacolo porta con sé una responsabilità ancora maggiore rispetto a prima – spiega Geppi – C’è un’eredità che tende all’eternità: chi scrive e chi viene ascoltato vive per sempre. E spero che questo spettacolo possa dare a Mattia l’occasione di essere ascoltato quanto più possibile, anche per tutte le cose che non ha fatto in tempo a scrivere».
Matteo Nati