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Garanzia giovani: in ER più di 2mila indeterminati. Ma dove vanno a finire?

Garanzia giovani: un ripiegamento provvisorio o un ponte per riuscire a inserirsi stabilmente nel mercato del lavoro? A più di un anno dalla sua istituzione, nel maggio 2014, è possibile fare un primo bilancio sull’impatto che questo progetto ha avuto tra i ragazzi emiliano romagnoli dai 15 ai 29 anni che non studiavano e non risultavano avere alcun tipo di occupazione. Sono 2.646 i ragazzi della nostra regione che, grazie all’adesione a Garanzia giovani, sono riusciti a sottoscrivere un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Grazie ai numeri forniti dal report di monitoraggio di fine anno curato dalla Regione Emilia Romagna, è possibile avere una valutazione più completa su questi numeri per riuscire a capire “in quanti ce l’hanno fatta” e l’impatto che ha avuto questa iniziativa sul tasso disoccupazione giovanile, passato negli anni della crisi, secondo i dati Istat, dall’8,5% del 2007 al 27,6% del 2014.

Più di 5mila i patti sottoscritti in provincia di Ravenna

Stando ai dati forniti dallo studio, le adesioni complessive a Garanzia Giovani sono state in Emilia-Romagna 60.231. I centri per l’impiego della regione hanno stipulato 45.000 patti di servizio, distribuiti territorialmente come mostra il grafico che segue.

garanzia giovani

Particolarmente attiva in questo ambito è la provincia di Ravenna, terza nella regione con 5.318 patti sottoscritti, dietro solo a Bologna e Modena.

I contratti a tempo determinato sono quelli più utilizzati

Dei patti di servizio sottoscritti, ne sono stati effettivamente attivati 18.360, equamente distribuiti tra ragazze e ragazzi, in maggior parte tra i 19 e i 24 anni. Questi sono poi a loro volta suddivisi in questo modo per tipologia di contratto:

Garanzia giovani 2
Tipologia di contratto sottoscritto in Emilia Romagna

Tra le persone che sono state assunte predomina, nella prima esperienza di lavoro successiva alla partecipazione a Garanzia Giovani, il contratto a tempo determinato o in somministrazione – nel 62% dei casi – a cui fanno seguito quello di apprendistato professionalizzante e quello a tempo indeterminato.

Fin qui i numeri. Ma la qualità del programma?

Fin qui i numeri. A partire dalla sua istituzione nell’aprile del 2013, il programma denominato «Garanzia giovani» realizzato dal Ministero del Lavoro, è un piano di politica del lavoro che traduce operativamente il principio in base al quale «tutti i giovani di età inferiore ai 25 anni debbono ricevere un’offerta qualitativamente valida di lavoro, di proseguimento degli studi, di apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema d’istruzione formale». Sta riuscendo effettivamente questo programma nel suo intento? Innanzitutto il report non indica dove effettivamente questi giovani trovano lavoro. In secondo luogo le modalità contrattuali sono molto varie e, più che aver in mente un vero progetto di inserimento lavorativo, molte aziende possono sfruttare il programma per ottenere la classica “manovalanza a basso costo” senza diritti. La sensazione fornita dai dati che abbiamo è che attorno a questo progetto ci sia ancora molto fumo. Vedremo poi in futuro se sarà un gustoso arrosto o una insipida pietanza.

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