Fusione Castel Bolognese e Solarolo: a inizio 2017 i due consigli si esprimeranno
La possibile fusione tra i comuni di Castel Bolognese e Solarolo in provincia di Ravenna entra nel vivo. La parola ora passa alle rappresentanze dei cittadini che entro la fine del 2016 saranno chiamate a confrontarsi con lo studio di fattibilità realizzato negli scorsi mesi da un gruppo di lavoro coordinato da Andrea Piazza, assegnatario di una borsa di studio con queste finalità erogata dalla Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche. Il gruppo di lavoro è formato dai sindaci Daniele Meluzzi e Fabio Anconelli, dai vicesindaci Luca Della Godenza e Stefano Briccolani, e dai segretari comunali Iris Gavagni Trombetta e Roberta Fiorini.
Fusione Castel Bolognese-Solarolo: ora il confronto con le rappresentanze
«L’obiettivo – dichiara il sindaco solarolese Fabio Anconelli – è quello di arricchire il più possibile lo studio, anche integrando o correggendo eventuali mancanze, grazie al contributo fornito dai rappresentanti dei cittadini, dalle associazioni di categoria, dai sindacati e dalle associazioni di volontariato. In questo modo – continua il sindaco – il documento che arriverà nei consigli comunali risponderà a un’analisi rigorosa del contesto attuale e del possibile scenario di fusione. Il documento finale sarà quindi oggetto di diffusione a tutta la cittadinanza e consentirà a ciascuno di farsi un’opinione in merito alle opportunità e alle criticità di una fusione fra Castel Bolognese e Solarolo». Dopo i riscontri da parte delle forze politiche, economiche e sociali dei rispettivi Comuni, entro l’inizio del 2017 i due consigli comunali saranno chiamati a pronunciarsi e, in caso positivo, la decisione finale spetterà ai cittadini.
Fabio Anconelli: “Entro l’inizio del 2017 i consigli comunali si esprimeranno”
Il 30 giugno 2016 i consigli comunali di Castel Bolognese e Solarolo hanno approvato un atto di indirizzo volto a realizzare uno “studio di fattibilità” per la fusione tra i due Comuni. Lo scopo è quello di analizzarne nei dettagli le opportunità e le criticità, per fornire agli amministratori locali e alla cittadinanza un approfondimento in merito alla possibile aggregazione. Il gruppo di lavoro ha realizzato un documento che prevede tre capitoli descrittivi, dedicati ad approfondimenti sullo “status quo” del territorio, delle popolazioni e delle amministrazioni comunali, più un quarto capitolo dedicato al possibile impatto della fusione. «In tempi ristretti – prosegue Anconelli – Andrea Piazza è riuscito a produrre uno studio di sicuro interesse in termini generali, una fotografia dell’esistente tecnicamente ineccepibile. I due consigli comunali verranno chiamati a votare il documento definitivo che scaturirà dal fitto calendario di incontri che avremo nelle prossime settimane con i “portatori di interesse locale”. Le tempistiche? Ritengo che entro l’inizio del 2017 i consigli comunali dovranno pronunciarsi. Ma chiaramente l’ultima e decisiva parola spetterà ai cittadini, che saranno poi chiamati ad esprimersi in un referendum, qualora i consigli comunali approvassero la delibera relativa alla fusione. E soltanto se in entrambe i Comuni si superasse il 50 per cento dei favorevoli, allora nascerà un unico Comune».
Daniele Meluzzi: “Uno studio calato sulle due realtà”
«Aldilà di come si concluderà il percorso, credo sia giusto riflettere su tutte le opportunità che si presentano per la nostra comunità – termina il sindaco solarolese – È utile per i nostri cittadini prendere visione e approfondire il tema della fusione, provando a guardare al di là degli schemi e delle paure, che a volte possono essere anche ingiustificate». Aggiunge il sindaco di Castel Bolognese Daniele Meluzzi: «Lo studio prende in esame sia le opportunità, derivanti in particolare dall’aumento di risorse da utilizzare per investimenti, ma anche da una maggiore omogeneità per la tassazione locale a beneficio dei cittadini e delle imprese e dalla diminuzione delle spese di funzionamento dell’ente, sia le possibili criticità, riguardanti in particolare gli aspetti di rappresentanza delle due municipalità. Quindi uno studio non solo formale, ma con un taglio calato sulle due realtà e volto a considerare tutti gli scenari possibili».