FOTOTECA MANFREDIANA – La fotografia come ponte fra cultura e aggregazione

 FOTOTECA MANFREDIANA

La fotografia come ponte fra cultura e aggregazione

 

Da ormai cinque anni la Fototeca Manfrediana rappresenta una realtà associativa molto attiva in città, sia come attore culturale che come punto aggregativo. Potremmo chiamarla una “best practice” faentina! Molti li conosceranno per il successo degli aperitivi in terrazza e in cortile, nella loro sede presso il Dopolavoro Ferroviario, oppure per le numerose esposizioni realizzate negli ultimi anni. Un gruppo giovane e molto dinamico in città. Per questo abbiamo chiesto ai soci della Fototeca di raccontarci che cosa fanno esattamente e cosa pensano dell’associazionismo a Faenza, ecco le loro risposte. 

“Da cosa nasce la Fototeca Manfrediana e cos’ha spinto dei giovani faentini a fondare una associazione per promuovere la fotografia a Faenza?”

Ci occupiamo della Fototeca Manfrediana dal 2010, spinti da una passione condivisa per la fotografia, e per una coincidenza che ci ha portato a conoscere la realtà già esistente della Fototeca, in un periodo in cui si trovava a non essere gestita da altri. Per questo, continuiamo a promuovere la Fotografia nella realtà faentina attraverso numerose iniziative, quali mostre, concorsi, corsi ed eventi. Gestiamo, inoltre, l’archivio fotografico che raccoglie le immagini storiche della città di Faenza, permettendone la consultazione e la fruizione ai cittadini. La Fototeca Manfrediana, infatti, nasce negli anni sessanta da alcuni appassionati di storia locale, che nel tempo hanno raccolto e catalogato quasi cinquemila immagini della città di Faenza, descrivendone il periodo che va dal 1860 ai giorni nostri.

“Quali sono le attività che organizzate e che finalità hanno? A che pubblico – o a che pubblici – vi rivolgete?”

La Fototeca si rivolge a diversi tipi di pubblico, attraverso iniziative varie che hanno lo scopo di “fare” o “condividere” la fotografia in differenti forme. Durante l’anno curiamo mostre, in cui sono esposti lavori del nostro collettivo fotografico, o raccolte di immagini da noi selezionate. Inoltre organizziamo spesso i corsi base di fotografia, rivolti a tutti i tipi di partecipanti, e che di solito hanno un discreto successo. Oltre a questi abbiamo anche tenuto corsi di camera oscura, per la prima volta nel 2014. In estate organizziamo gli aperitivi fotografici, in cui coinvolgiamo fotografi esterni al nostro gruppo, esponendo i loro scatti durante le serate. In generale, collaboriamo con altre realtà culturali, dialogando con esse e con la città.

“Possiamo dire che l’archivio storico della Fototeca Manfrediana sia un importante documento per la città di Faenza. Quali sono le vostre foto preferite? Che ruolo hanno avuto e possono avere i social network per diffondere a un pubblico vasto gli scatti del passato?”

L’archivio raccoglie molte immagini utili per chiunque voglia servirsene per le proprie ricerche o pubblicazioni storiche, e ne raccoglie alcune a cui, vedendole e rivedendole, ci si affeziona. Molte fotografie della Piazza di Faenza, di alcuni personaggi, o alcune immagini scattate durante la Seconda Guerra Mondiale sono ormai, per noi, diventate iconiche. E’ possibile che lo stesso avvenga per altri faentini, perchè sono fotografie che ci toccano per la loro vicinanza, o la loro lontananza da ciò che noi conosciamo di Faenza.

“Cosa pensate della vita associativa culturale a Faenza? Spesso si potrebbe pensare che Faenza, malgrado le sue dimensioni non ridotte, sia una città molto provinciale per le attività portate avanti dalle associazioni presenti sul territorio, e che si faccia fatica a collaborare fra tante piccole realtà non ben collegate. Cosa ne pensate?”

Come in ogni realtà cittadina simile a quella di Faenza, è facile che si sviluppino realtà culturali diverse ma simili, spesso legate tra loro più per la loro componente generazionale che per la loro natura. Probabilmente è vero che il dialogo tra le associazioni e le realtà culturali presenti a Faenza non è perfetto, ma crediamo che la capacità di “fare rete” sia un valore e nel nostro piccolo cerchiamo di ascoltare e di collaborare con le altre realtà. Nei nostri quattro anni di attività con la Fototeca abbiamo cercato di dialogare il più possibile con altri gruppi o associazioni e questo ha spesso portato alla nascita di idee e progetti collettivi, ma oltre a questo ci ha permesso di confrontarci con altri operatori culturali o istituzioni, aggiungendo valore al nostro bagaglio di esperienze e di conoscenze.

Grazie ai ragazzi della Fototeca per gli spunti di riflessione. Noi di Buonsenso vi ricordiamo che durante il mese di aprile all’Osteria della Sghisa potrete trovare la loro mostra UNCOMMON, primo progetto del 2015. Da non perdere!

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