Fondazione Marri – S. Umiltà: l’11 gennaio l’open day
Una scuola ricca di passato e pronta a formare le generazioni del futuro. Sabato 11 gennaio tutte le scuole della Fondazione Marri – S. Umiltà apriranno le loro porte al pubblico per il tradizionale open day: genitori e bambini avranno la possibilità di visitare le varie sedi e di partecipare alle attività proposte dalle 9 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30. In particolare saranno aperte al pubblico le sedi di S. Antonino (vicolo s. Antonino, 4) per l’asilo nido e la scuola dell’infanzia, la sede del Sacro Cuore (via Giovanni Paolo II, 36) sempre per il nido e la sede di S. Umiltà (via Bondiolo, 38) dove, oltre al nido e alla scuola dell’infanzia, sarà possibile avere informazioni anche sulla scuola primaria e secondaria di I grado. Un’occasione per conoscere i docenti, gli spazi e in generale tutti gli aspetti di quella che, oltre a essere un istituto scolastico, rappresenta una vera e propria comunità di crescita e di valori.
Fondazione Marri – S. Umiltà: un po’ di storia
La nascita della scuola è legata all’attività del monastero delle monache benedettine vallombrosane, presente a Faenza dal 1226: infatti le testimonianze più antiche di apostolato educativo risalgono al ‘400. È solo nel secolo scorso, però, che l’attività educativa si è configurata anche come attività scolastica in senso stretto, prima attraverso l’insegnamento di alcune materie e poi con l’istituzione di scuole parificate vere e proprie, in grado cioè di rilasciare diplomi in tutto equivalenti a quelli della scuola di Stato. Alla fine degli anni ’90 la presenza delle monache nella scuola si è via via diradata, fino a condividere la gestione dell’istituto con un gruppo di laici. Per questo motivo il 4 marzo 2003 è nata la Fondazione Marri – S. Umiltà che è stata in grado di aggregare sotto un’unica dirigenza diverse scuole: oltre a s. Umiltà anche la scuola dell’infanzia Istituto Marri e la scuola materna Sacro Cuore di s. Antonino. Nell’ultimo anno la Fondazione ha iniziato un percorso di collaborazione con le scuole cattoliche del territorio della Diocesi di Faenza–Modigliana: questo prevede un coordinamento pedagogico che metta in rete i vari istituti con lo scopo di far emergere i punti di forza di ogni realtà e condividere buone pratiche educative. Le scuole che hanno aderito alla rete, ad oggi, sono: i poli educativi S. Umiltà di Faenza (sede S. Umiltà, S. Antonino e nido Sacro Cuore S. Rocco), Villa Savoia di Glorie di Bagnacavallo e Cristo Re di Alfonsine.
Le finalità della Fondazione Marri – S. Umiltà: lo sviluppo integrale della persona al centro
I docenti e il personale educativo in formazione permanente orientano il proprio sguardo sugli studenti a partire da cinque pilastri fondamentali: l’educazione integrale, l’intercultura come ricchezza, l’utilizzo responsabile delle tecnologie, lo sviluppo di un pensiero critico e l’educazione al senso della vita e al rispetto dell’uomo. Per fare questo gli insegnanti si impegnano a guidare gli alunni in un percorso che favorisce il superamento del protagonismo individualistico, privilegiando invece la solidarietà, l’aiuto del debole e la partecipazione responsabile, valorizzando le eccellenze e sostenendo le debolezze. La scuola inoltre riconosce nell’incontro tra diverse culture un valore aggiunto nel promuovere la presa di coscienza delle proprie radici culturali e il rispetto per le altre.
Un altro punto fondamentale è quello che riguarda lo sviluppo del pensiero critico: infatti, in una società ricca di stimoli, è difficile orientarsi senza condizionamenti che limitino la libertà personale. Per questo motivo, la scuola si impegna a creare un ambiente in cui i giovani possano sviluppare una capacità critica e un sistema di valori che li portino a essere autonomi nelle loro decisioni. In questo senso, è sicuramente importante aiutare gli alunni a prendere consapevolezza che i mezzi tecnologici non sono sempre e solo positivi ma possono creare anche disuguaglianze e ingiustizie: è fondamentale quindi far sì che i giovani si approccino in maniera consapevole a questi mezzi. Quello che la scuola si pone come obiettivo finale è dunque aiutare la persona a sviluppare un’attitudine alla ricerca di senso, alla scoperta del mistero del proprio essere e della realtà che lo circonda, a vedere la vita come vocazione, vivendo con l’altro e per l’altro. La Fondazione Marri – S. Umiltà crede che in ogni persona ci siano, in germe, quelle potenzialità che, debitamente coltivate, produrranno i beni della vita personale e collettiva.
Matteo Nati