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Faenza, pubblici esercenti e nuovo Dpcm: “È un mezzo lockdown”

“Misure incoerenti”: questo il commento pressoché unanime delle associazioni di categoria di ristoranti, pub e pubblici esercenti a seguito dell’ultimo Dpcm presentato il 25 ottobre scorso dal presidente del consiglio Giuseppe Conte. Le attività dei servizi di ristorazione sono consentite dalle ore 5 fino alle 18; mentre il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. E non basta la possibilità delle consegne a domicilio fino alle 24 per rendere meno amara la pillola del ‘mezzo lockdown’ che il settore deve subire, dopo i tanti sacrifici e investimenti svolti negli scorsi mesi per seguire i protocolli: igienizzazione, acquisto di plexiglass, utilizzo di materiale monodose. In questi giorni le associazioni di categoria stanno valutando anche un ricorso al Tar contro il nuovo decreto.

Report Confesercenti Faenza: l’82% delle imprese ha riscontrato un calo di fatturato

Venendo più nello specifico faentino, un report di Confesercenti ha analizzato l’attività di un centinaio di imprese dopo la riapertura, e sulla base di questi dati e dei nuovi decreti ha chiesto un confronto sia con la Regione sia con il sindaco Massimo Isola. Sulla base dei dati ottenuti, Confesercenti rileva che, nonostante le riaperture da maggio, il bilancio delle imprese faentine è fortemente negativo, in quanto il calo medio dei consumi è di quasi 1.900 euro pro capite. A questo si aggiunge la tendenza al risparmio delle famiglie, che ha portato un calo del fatturato per l’82% delle imprese intervistate.

Tratto dal Report Confesercenti Faenza.

Ora, questo scenario già critico, si scontra con i nuovi limiti imposti dal decreto. «Di fronte a queste misure, per diverse attività si pone il problema se tenere effettivamente aperto fino alle 18 o se non aprire proprio – afferma Chiara Venturi, direttrice Confesercenti Faenza – per alcune, in particolare per chi ha l’attività principale negli orari serali, non ha senso economicamente». «Ci dissociamo da manifestazioni improvvisate e puntiamo sempre al dialogo con le istituzioni – precisa Venturi – certo è che con questo Dpcm vengono colpiti i soliti noti e non ci sono fondamenti dimostrabili che affermino che le situazioni di contagio avvengano in dei locali che rispettano i protocolli».

Ascom Faenza: “Serve immediato sostegno alle imprese”

Sulla stessa linea anche Ascom Faenza. «Il lockdown di marzo si è svolto in una situazione di novità e reale emergenza – commenta Giacomo Tasselli, segretario Fipe Confcommercio Faenza – e siamo stati ligi alle regole che ci sono state indicate. Queste nuove misure, per un settore già in crisi, sono troppo rigide, e ora servono immediate liquidità per fare sopravvivere le imprese, il governo finora le ha solo paventate». Guardando al passato, le misure a sostegno delle imprese sono state insufficienti a coprire le perdite causate del lockdown. L’occupazione di suolo pubblico gratuito è stata importante ma non tutti ne hanno potuto beneficiare e, nei mesi invernali, non può essere una soluzione. «Ci sono state sospensioni di imposte – prosegue Tasselli – che non sono però cancellazioni: si è solo spostato in avanti il pagamento», e oggi secondo i dati Ascom 300mila posti di lavoro nel settore sono a rischio. Per questo mercoledì 28 ottobre Fipe Confcommercio organizzerà manifestazioni in 18 città italiane, tra cui Bologna. La manifestazione sarà svolta nel pieno rispetto delle norme di sicurezza anticontagio e in pieno stile Fipe-Confcommercio: no slogan, no urla, no canti, no bandiere, no offese, no violenza.

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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