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Ceramica: a Faenza nuovi progetti in campo per giovani creativi

L’idea è la stessa che intuì il faentino Gaetano Ballardini più di cento anni fa: scuole, istituzioni e associazioni di categoria unite nel supportare giovani artisti e artigiani a portare avanti la tradizione ceramica del territorio. Se l’artigianato artistico faentino è riuscito a innovarsi, giorno dopo giorno, è stato soprattutto grazie alle sinergie che si sono create tra mondi anche lontani – centri di formazione, enti locali, botteghe -, offrendo a giovani e studenti tante opportunità e idee. E, oggi, come ieri, viene ritenuta questa la chiave vincente per far sì che la ceramica faentina non diventi sinonimo di ‘folklore’ ma rimanga arte viva, capace di parlare il linguaggio del presente attraverso botteghe 4.0. Uno dei progetti messi in campo per portare avanti questo ‘sistema Faenza’ è “L’artigianato e l’arte ceramica, fra tradizione e innovazione”, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna attraverso il bando per l’assegnazione di contributi per il sostegno di progetti promozionali a favore dell’artigianato che impegnerà la Fondazione Mic in collaborazione con Isia Faenza ed Ente Ceramica.

In futuro gli spazi di Muky ospiteranno un coworking

Sviluppo tecnologico, condivisione di modelli di business, nuovi approcci per delineare la produzione ceramica del futuro: sono questi alcuni degli obiettivi del progetto che mira a favorire il ricambio generazionale all’interno delle botteghe faentine. Per questo tra la fine del 2019 e il 2020 il Mic, insieme all’Isia di Faenza, proporranno una serie di conferenze formative e dei workshop di durata settimanale per il coinvolgimento dei future makers e l’aggiornamento di ceramisti professionisti. Inoltre, negli spazi di Muky donati alla Fondazione Mic, verrà avviato un progetto pilota di coworking al quale possano fare riferimento artisti e artigiani ceramisti di tutto il territorio regionale.

L’obiettivo del progetto è favorire il ricambio generazionale delle botteghe faentine

«Sull’esempio di quanto già intuito da Ballardini – spiega Claudia Casali, direttrice del Mic – la nostra idea di museo è quella di un attore vivo che dialoga con il territorio. Con questo progetto guardiamo al futuro: dobbiamo sostenere e puntare sui giovani creativi, ammodernando il concetto di ‘bottega’, e supportando i giovani creativi con conferenze e workshop specifici in grado di accompagnarli nelle sfide della contemporaneità». Per tutto il 2020 sarà poi promossa la commercializzazione di ceramiche d’arte e d’artigianato presso aree a vocazione turistica nell’Emilia–Romagna, favorendo la collaborazione tra le imprese del settore artigiano e le imprese turistiche, coinvolgendo anche enti locali e di promozione turistica. In particolare è in programma la vendita di ceramiche artigianali e artistiche all’interno degli Iat dell’Emilia–Romagna attrezzati per la vendita al pubblico di prodotti di eccellenza del loro territorio, e presso i bookshop di vari musei della regione. «Dobbiamo puntare molto sia sulla competenza del ‘fare’ – conclude il vice sindaco Massimo Isola – sia su quella dell’‘ideare’; progettando percorsi virtuosi che valorizzino sempre di più la nostra identità unica: solo così potremo portare avanti al meglio la nostra tradizione”.

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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