Trascinata in mare, si tuffa per soccorrerla: protagonista un giovane faentino
Armarsi prontamente di maschera e pinne per andare a soccorrere una ragazza in balia delle onde dopo una rovinosa caduta dagli scogli: non ci ha pensato due volte Tommaso Ambrosini, faentino di 27 anni, a rispondere alla chiamata di aiuto di una ragazza trascinata da un’onda in mare dalla scogliera di Calafuria, a Livorno. Tommaso, che si trovava sabato 6 giugno là con altri amici, ha aiutato la ragazza a rimanere a galla per circa una ventina di minuti, in attesa dell’arrivo dei soccorsi della Guardia costiera che ha condotto i due giovani in porto in buone condizioni.
Un’onda trascina una ragazza nel mare agitato, il faentino Tommaso Ambrosini la soccorre
Essere al posto giusto nel momento giusto per aiutare un’altra persona: assieme ad altri due amici, Tommaso era partito da Faenza per andare a trovare nel weekend un altro loro amico residente a Livorno; il gruppo ha poi deciso di trascorrere la giornata sulla scogliera di Calafuria, una delle spiagge più belle della costa toscana, ma una volta arrivati è stato fin da subito evidente che il mare non consentiva alcun tipo di immersione a causa del forte vento. Con loro ad approfittare del weekend di sole sulla scogliera c’erano diversi altri bagnanti, tra cui una ragazza, intenta a prendere il sole. Attorno alle 12.30, la ragazza si è avvicinata alla zona in cui si infrangono le onde e improvvisamente ne è arrivata una più alta delle altre che la fa sbattere sugli scogli trascinandola giù in acqua. «Abbiamo sentito subito urlare diversi bagnanti che erano presenti in zona – racconta Tommaso – che ci dicevano che una ragazza era caduta in acqua. Inizialmente non la vedevamo poi fortunatamente è riemersa, ma il mare era davvero molto agitato ed era in grande difficoltà».
Tuffandosi con maschera e pinne, tiene a galla la ragazza in attesa della Guardia costiera
La situazione è drammatica, perché il mare mosso fa sì che la ragazza, in stato confusionale, non riesca più a tornare sulla riva e un’onda di risacca potrebbe trascinarla da un momento all’altro verso il largo. Tutto avviene poi in pochi istanti: Tommaso recupera la maschera, un amico gli suggerisce di mettersi le pinne, gli altri del gruppo iniziano a contattare prontamente la Guardia costiera. Poi il giovane si butta in soccorso. Tommaso pratica pesca subacquea sportiva e conosce bene rischi e limiti che si hanno in ambiente acquatico. «In condizioni normali, non sarei mai entrato in acqua con il mare così mosso, ma poi ho pensato: “cosa fai, abbandoni lì quella ragazza?” E così sono andato. Ancora adesso non penso di aver fatto niente di particolarmente speciale – commenta Tommaso – se non l’avessi fatto io avrebbe certamente agito qualcun altro».
“Tutto è venuto in pochi secondi, non potevo abbandonarla in mare”
“Estote parati!”, “state pronti!” recita il motto degli scout di cui Tommaso fa parte, prestando servizio nel Clan del Faenza 4 nella parrocchia di San Savino. Forse qualcun altro si sarebbe buttato al posto suo, ma nel frattempo c’è lui a tenere a galla la ragazza nel mezzo del mare agitato e in evidente stato di shock. «Fortunatamente dalla caduta non ha riportato gravi danni – racconta Tommaso – ma era impossibile risalire, per cui sono stato con lei in attesa dei soccorsi per circa una ventina di minuti. Senza le pinne sarebbe stato davvero tutto più difficile».
“Non penso di aver fatto niente di speciale, qualcun altro avrebbe agito se non fossi stato io”
Tommaso, oltre a praticare sport acquatici e volontariato scout, è laureato in Psicologia ed è in attesa di svolgere l’esame di abilitazione: ecco allora che un’altra competenza si aggiunge alle altre necessarie per affrontare situazioni di questo tipo. «In quel momento la cosa importante era attendere i soccorsi e tranquillizzare la ragazza, così ho cercato di farla parlare. All’inizio faceva molta fatica visto lo stato di confusione, ma poi abbiamo parlato davvero tanto, e questo ha aiutato per superare al meglio la difficoltà anche se, ripeto, non credo di aver fatto nulla di speciale». Dopo venti minuti è arrivata la Guardia costiera che ha portato in salvo i due giovani, entrambi in buone condizioni. «Sono stati molto gentili con noi e ci hanno subito dato delle coperte termiche: l’acqua infatti era molto fredda e venti minuti a mollo non sono pochi in quelle condizioni. Per la buona riuscita di questa storia ringrazio i miei amici: grazie al loro suggerimento di prendere le pinne prima di tuffarmi e alle loro chiamate di soccorso tutto è finito per il meglio».
Nella foto: il primo a destra è Tommaso con a fianco la ragazza soccorsa