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Arte sacra come ‘memento vitae’, Fabio Ricciardiello inaugura la mostra alla chiesa di S. Maria dell’Angelo

Dal “memento mori” che spesso accompagna le immagini religiose al “memento vitae” che si propone invece in questa mostra, dove la ceramica immerge lo spettatore in un percorso di vita, natura e speranza. Arrivato a Faenza per scoprire i segreti della ceramica, imparare nuove tecniche e dare vita a progetti artistici innovativi, Fabio Ricciardiello, artista e fotografo partenopeo di base a Milano, ha realizzato il progetto espositivo Life vest under your seat, promosso dal Museo Diocesano di Faenzache sarà inaugurato sabato 14 settembre 2019, ore 18, alla chiesa di Santa Maria dell’Angelo (ingresso via Barbavara). La mostra sarà poi visitabile dal 15 al 21 settembre.

L’artista è stato in residenza al Faenza Art Cerami Center

Life vest under your seat è a cura di Giovanni Gardini, vice-direttore del Museo, con un contributo critico di Azzurra Immediato, storica e critica d’arte, e si propone come apice della residenza d’artista svolta da Fabio Ricciardiello, la scorsa primavera, al Facc, Faenza Art Ceramic Center. Dalle ferite di Cristo emergono piante ricche di vita, il pensiero della morte è sempre scacciato dalla speranza, attraverso un uso raffinatissimo della materia ceramica e dell’immaginario naturale che sovrasta corone di spine e crocifissi. Nel corso della sua carriera ultraventennale Ricciardiello è stato protagonista di un’interessante ed eclettica ricerca, affidata all’immagine e alla materia, alla loro interazione, legata al concetto chiave del simbolo, quale icona rivelatrice di messaggi metaforici profondi. «In questa residenza ho lavorato in particolare con simboli cristologici – spiega l’artista – sviluppati in una chiave insolita, con l’aiuto della ceramista Aida Bertozzi. E’ stato un lavoro molto faticoso, lavorare con l’argilla non è facile, ma spero che il risultato susciti, nel conteso di questa cappella nel quale le opere sono esposte, speranze, preghiere e valori positivi».

La mostra, ospitata nell’antica cappella della chiesa di Santa Maria dell’Angelo (ingresso da via Barbavara, ndr), scelta dall’artista secondo i termini di una relazione tra le sue opere e lo spazio, rivela una sorta di simbiosi attraverso la quale Fabio Ricciardiello offre uno spaccato della propria poetica, della riappropriazione del dialogo con la materia, la ceramica, secondo una lavorazione inusuale, peculiare, frutto di una sperimentazione tale da aver generato un sorprendente risultato che, tuttavia, non si intende come esercizio di stile, bensì come percorso artistico teso ad un messaggio di gioia.

Giovanni Gardini: “Come Museo Diocesano vogliamo confrontarci con l’arte contemporanea”

Le opere, entrate nella cappella sino a divenirne parte integrante, accompagneranno i visitatori in un cammino, svolto tra immagini sacre, nell’ambito di una contestuale narrazione allegorica e universale, il cui titolo Life vest under your seat (la frase che si legge sugli aerei e che indica dove è posizionato il giubbotto di salvataggio, ndr), genera, sin da subito, una riflessione contro la banalità del nostro tempo. «Come Museo Diocesano – spiega Gardini – vogliamo lavorare molto con l’arte contemporanea: vogliamo farla entrare nelle chiese, come in questo caso, e farla dialogare con gli uomini e le donne di oggi. L’arte contemporanea è una profezia del presente, e in questa esposizione Ricciardiello ci propone una bellissima provocazione».

Orari di apertura

Martedì 17, giovedì 19, sabato 21 settembre 2019 dalle 10 alle 12
per informazioni: 340-3365131

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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