Dalla Russia a Faenza per vivere 11 giorni di “Emozioni ceramiche”
Dalla Russia alla scoperta della grande tradizione ceramica italiana non come semplici spettatori ma come protagonisti di un’esperienza turistica unica nel suo genere. Nove ceramisti da Mosca accompagnati da Aleksandr Poverin, professore dell’Università Statale di Arte e Cultura di Mosca con la moglie Galja sono giunti a Faenza grazie al programma “Emozioni ceramiche”, format turistico ormai consolidato organizzato da Extra Class Italia – Centro linguistico per la formazione interculturale, (sede a Faenza in Via G.M. Emiliani 2, presso il Quazàr Coworking ) coordinato da Simona Berardi, docente di Lingua russa all’Università di Bologna ed Eva Ristori; GMT (Gruppo di marketing territoriale) coordinato dal Destination manager Andrea Succi ed Ente Ceramica Faenza con Carla Benedetti. Undici giorni – dal 30 agosto al 9 settembre – per vivere il meglio della maiolica faentina, mettersi in gioco e tornare a casa più consapevoli su cosa significhi la parola ‘ceramica’.
Un format turistico che ha portato 9 ceramisti russi a Faenza
“Emozioni ceramiche” è un’esperienza turistica che consente ai partecipanti di vivere il territorio in cui sono ospiti a 360 gradi: dai corsi di formazione nelle botteghe ceramiche alle visite guidate nei musei passando a serate enogastronomiche trascorse a conoscere i prodotti autentici della Romagna faentina. Dopo la full immersion nella ceramica internazionale ad Argillà, i ceramisti russi hanno partecipato a corsi di decoro tradizionale faentino e foggiatura nella bottega di Gino Geminiani con le decoratrici Morena Moretti e Liliana Ricciardelli. Alla formazione ceramica si è aggiunta la formazione linguistica con le lezioni di italiano di base a cura di Federica Tamburini (responsabile per Extra Class Italia del Programma Pria ovvero la Diffusione dell’Italiano in Russia presso il Consolato Italiano di Mosca) per poter comunicare liberamente in città, unitamente al lessico settoriale e professionale della ceramica. Le lezioni si sono tenute in bottega da Gino Geminiani e anche presso la sala del Museo Carlo Zauli, in un luogo di forte impatto artistico e culturale, dopo la visita guidata tenuta dal direttore Matteo Zauli.
Arte, cultura, enogastronomia: il turismo esperienziale a Faenza
La ceramica e l’arte al centro di undici giorni intensi ma ricchi di significato. Contestualmente al lavoro in bottega non sono mancate le visite negli altri principali musei faentini: ovviamente il Mic, la Bottega Gatti, il Museo Guerrino Tramonti e il liceo Artistico Ballardini per “respirare” il ricco ambiente artistico e culturale che si trova a Faenza. La delegazione russa è stata accolta anche dal vice sindaco Massimo Isola nella Residenza municipale del Comune. Oltre alla formazione ceramica e linguistica i russi hanno trovato un ricco programma di turismo esperienziale grazie alla posizione strategica in cui è ubicata Faenza: gite a Firenze, Brisighella, Rimini e Ravenna. Anche la parte enogastronomica è stata molto gradita: ovvero una degustazione “L’Italia in una pizza” da O’ Fiore mio – 13^ classificata tra le migliori pizzerie d’Italia e anche un aperitivo con degustazione di vini, salumi e formaggi alla Casa del Parmigiano.
La serata conclusiva, definita dai partecipanti «magica», è avvenuta nella Bottega di Gino Geminiani, con consegna dei diplomi da parte di Carla Benedetti, rappresentante di Ente Ceramica. Per l’occasione l’artista Emidio Galassi, che da anni svolge attività formativa in Spagna, ha preparato per la delegazione russa una gustosissima paella. Al termine della serata sono stati decorati oggetti con la tecnica Raku, cotti e sfornati in maniera molto suggestiva e consegnati come ricordo dell’esperienza ai partecipanti. «Per questa quarta edizione di “Emozioni Ceramiche”, il consenso raccolto dai turisti Russi e da coloro che sono tornati dopo la prima edizione del 2015, sono un riconoscimento convincente del nostro lavoro – afferma Andrea Succi, Destination manager e coordinatore del GMT di Turismo Esperienziale – Nel corso di Argillà abbiamo ricevuto manifestazioni di interesse da parte di altri paesi (Germania e Giappone in primis) e approfondito l’intesa già avviata con Albisola, nell’ambito di un piano di sviluppo sul mercato interno nazionale con altri città delle ceramiche. Emozioni Ceramiche è espressione di un format basato sui principi di Marketing territoriale e di Turismo Esperienziale, che interpreta il tema della Cultura come driver per lo sviluppo turistico della Romagna. Il programma è frutto di una stimolante sinergia fra pubblico e privato nel rispetto e valorizzazione del ruolo di ciascuno – conclude Andrea Succi – Riteniamo che il progetto sia maturo per auspicare un accordo di collaborazione strutturato con gli interlocutori preposti alla governance del turismo della Romagna Faentina (a partire da IF), perseguendo gli obiettivi e secondo le linee guida indicati dalla nuova legge Regionale sulla Destinazione Romagna».
Ceramiche raku a Emozioni ceramiche: photogallery
Alexsandr Poverin: la rinascita della ceramica tradizionale russa
Il format Emozioni Ceramiche è riuscito a creare relazioni che si alimentano nel tempo, come quella con Alexsandr Poverin, una delle personalità culturali più vivaci della Russia contemporanea. È stato lui ad accompagnare i ceramisti russi in questa esperienza, artista che più di tutti ha cercato di valorizzare la ceramica tradizionale russa dopo gli anni difficili dell’Unione Sovietica. Alexsandr, oltre al ruolo di docente, gestisce oggi una bottega a Mosca che negli ultimi sei anni ha accolto circa 400 persone, desiderose di conoscere quell’arte tanto popolare quanto dimenticata. Alexsandr nasce come scultore e ha da sempre lavorato con l’argilla: nel 1991, con la caduta dell’Unione Sovietica, anche per sentimento patriottico ha deciso di riscoprire la ceramica, arte denigrata dal regime. «Per i Russi è importante avere riferimenti popolari – spiega Alexsandr Poverin – in Urss si voleva cancellare anche il concetto stesso di nazionalità, togliendolo persino dal passaporto». Ed è così che secoli e secoli di ceramica russa hanno lasciato spazio ad altre arti più affini ai propositi del regime, finendo per diventare un’arte minore a cui non aveva senso dedicarsi. Con la caduta dell’Urss, si è avuta però la possibilità di riscoprire la ceramica tradizionale russa, e Alexsandr ne ha fatto un gesto per così dire ‘politico’, nel senso nobile del termine. La sua ricerca ha avuto effetti molto concreti: le sue ceramiche piacevano e questo lavoro ha portato anche alla riscoperta di oggetti tradizionali di cui si erano persino dimenticati i nomi.
Tra le sue tecniche preferite ci sono opere in Raku nero realizzate con forno elettrico sotto vuoto: una tecnica che non si trova in altre parti d’Europa. Un altro stile della tradizione russa che lui predilige è la cottura al latte: quando un oggetto in argilla è cotto, ancora caldo viene estratto e al posto dell’acqua viene immerso nel latte e poi rimesso nel forno. Oppure la cottura all’impasto: viene fatta la stessa cosa della cottura al latte, ma utilizzando un impasto. «Crea un effetto simile al marmo che trovo particolarmente suggestivo», commenta Alexsandr.
Emozioni ceramiche: vivere l’Italia per imparare da grandi maestri
È la sesta volta che torna in Italia, ma tutte le volte si rinnova una grande emozione. Alexsandr è uno dei più noti ceramisti di Russia, e ha subito colto le potenzialità del progetto Emozioni ceramiche. Grazie a questa esperienza, ai ceramisti russi viene data la possibilità di conoscere e imparare ‘sul campo’, fianco a fianco a esperti ceramisti delle botteghe faentine. «Dopo la caduta dell’Unione Sovietica bisognava ripartire da zero – spiega Poverin– Penso sia molto importante far conoscere ai miei allievi la ceramica faentina lavorando a stretto contatto con ceramisti come Gino Geminiani: si impara solo da grandi maestri». Cosa lo ha colpito di più dell’arte italiana? «Per fare un esempio concreto – risponde – nella ceramica russa contemporanea i decori si limitano a pochissimi colori come il blu e il bianco, e spero invece che gli stimoli provenienti dalla tradizione italiana possano riportare nei nostri decori anche tanti colori, che io amo moltissimo». I tanti viaggi in Italia lo hanno portato a conoscere quella che lui chiama «la vera Italia»: non solo quella di Michelangelo o Leonardo, Roma o Milano, ma anche quella di tutte le città italiane che custodiscono al loro interno una miniera di tesori. «Anche nella più piccola città italiana – commenta Alexsandr – c’è una tradizione meravigliosa da scoprire, ogni piccolo paese ha comunque una sua tradizione personale di ceramica che porta avanti con orgoglio». Ecco allora che Emozioni ceramiche diventa modo per sviluppare un network internazionale legato alla ceramica. «Questa esperienza è una tappa importante non solo per i ceramisti russi che la vivono, ma per il nostro Paese in generale – conclude Alexsandr Poverin – Proprio in questi mesi il tema della ceramica è stato in discussione nel Parlamento russo e ora nascerà la prima scuola di ceramica statale». Perché Emozioni ceramiche non si conclude una volta terminato il viaggio. Quello è solo l’inizio…
Il racconto di Denis ed Ekaterina: “Da questa esperienza porteremo a casa i colori della maiolica faentina”
Tra gli allievi di Alexsandr, hanno partecipato a questa edizione Emozioni Ceramiche Denis Ippolitov ed Ekaterina Ippolitova, marito e moglie titolari di una bottega ceramica a Mosca. «Abbiamo conosciuto Aleksandr otto anni fa – raccontano – ed è stato un incontro che ci ha cambiato la vita per sempre». Grazie ad Alexsandr è nata in loro la passione per la ceramica, e sempre grazie a lui hanno potuto conoscere Argillà Italia, festival e mostra mercato internazionale della ceramica che ogni due anni si tiene a Faenza. «Per noi tutta l’esperienza di Emozioni ceramiche è stata molto positiva – commenta Ekaterina – mi porto a casa sicuramente tante conoscenze riguardo il decoro tradizionale faentino e tante giornate ricche di incontri e suggestioni». «Sono state giornate ricche di emozioni – aggiunge Denis – lavorare nella bottega di Gino è stata un’esperienza arricchente, ma tutta Emozioni ceramiche è stata ben organizzata: fin dal primo giorno non mi sono sentito in un Paese straniero». Di Faenza, si portano nel cuore la concentrazione in un unico posto di elementi storici, monumenti e arte: «questo è spettacolare – dicono – così come spettacolare è Argillà, è come immergersi in un mare di ceramica, in ogni angolo abbiamo trovato colori e forme diverse, tra due anni ci piacerebbe tornare come espositori». Denis ed Ekaterina infatti a Mosca gestiscono una propria bottega, “Troitskaya Keramika”, dove realizzano ceramiche tradizionali russe. «Grazie a quello che abbiamo imparato – spiegano – ci piacerebbe aggiungere un po’ di colore nei nostri decori così come è presente nella tradizione italiana: sarà una bellissima fusione».
La bottega di Gino Geminiani: uno spazio dove condividere la passione per la ceramica senza barriere
Uno scambio che lascia il segno, tanto in chi è ospite e tanto in chi ospita, come nel caso del ceramista Gino Geminiani, uno dei più noti a Faenza. «La cosa più bella è sicuramente lo scambio culturale che avviene in bottega – afferma Geminiani – anche perché stiamo comunque parlando di professionisti che vengono da molto lontano per formarsi. Venendo in Italia, rimangono affascinati dai luoghi e dall’arte italiana, oltre che dal saper fare degli artigiani». All’interno della bottega di Gino, i ceramisti russi hanno potuto sperimentare in maniera diretta una tradizione secolare. Nel corso di una settimana, quotidianamente, hanno dedicato diverse ore al giorno in bottega allo studio dei decori e delle tecniche della bottega di Gino: un confronto affascinante aiutato dai mediatori culturali di Extra Class Italia. Al termine di questo percorso, ognuno dei ceramisti russi ha realizzato un piatto e un vaso con dei decori tradizionali del Quattrocento e del Cinquecento, oltre a un piatto con decoro del Settecento. «Chiaramente il percorso in bottega è personalizzato su ognuno di loro – spiega Geminiani – abbiamo cercato di assecondare le loro esigenze, pur rimanendo fermi nel voler trasmettere loro le principali tecniche per realizzare decori tradizionali. Quest’anno erano molto preparati». Ma oltre alla tecnica, Gino ha cercato di trasmettere soprattutto la sua passione per un’arte che riserva sempre nuove sorprese e non stanca mai, pronti a una nuova sfornatura. «La mia passione per la ceramica – spiega Gino Geminiani – ha avuto una svolta quando mia sorella, che era ceramista, aspettava il secondo figlio e aveva bisogno di qualcuno che la aiutasse in bottega. All’epoca io facevo il tappezziere ma durante quell’estate l’ho aiutata e mi sono appassionato a questo mestiere. Da lì è partito tutto: subito dopo ho fatto il corso di foggiatura». La sua esperienza, i suoi consigli e la sua spontaneità romagnola saranno solo alcune delle tante cose che questi nove turisti russi si porteranno a casa dopo questi undici giorni di intense Emozioni ceramiche.