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Welfare Emilia-Romagna: ridotte o azzerate le rette per i nidi e contributi per l’affitto

Abbattimento o azzeramento delle rette di iscrizione ai nidi (compresi micronidi e sezioni primavera per bambini dai 24 a 36 mesi di età) e a tutti i servizi integrativi per la prima infanzia, pubblici e privati convenzionati con i Comuni, per i bimbi da 0 a 3 anni. Ma anche contributi per l’affitto alle famiglie in difficoltà. È il nuovo welfare targato Emilia-Romagna, su cui la Regione investe da subito 30 milioni di euro (quasi 20 per i mesi da qui a fine anno), per poter garantire i contributi già da settembre, con l’avvio dell’anno educativo. Risorse originariamente destinate al Reddito di solidarietà – poi sostituito dalla misura nazionale del Reddito di cittadinanza – che ora la Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini ha deciso di reimpiegare per questi nuovi servizi. Per dare un sostegno concreto e immediato ai cittadini e alle famiglie dell’Emilia-Romagna: basti pensare che la riduzione delle rette dei nidi, rivolta a nuclei familiari con un Isee massimo di 26mila euro, comporterà un risparmio medio di circa 1.000 euro l’anno per ogni bambino iscritto, cifra che cresce nel caso di un bambino con disabilità o residente in un Comune montano.

Gli investimenti del Reddito di solidarietà convertiti per abbattere le rette e i costi degli affitti

Due novità che non hanno precedenti e che costituiscono il cuore della manovra di assestamento di bilancio regionale 2019, che approderà la prossima settimana in Assemblea legislativa per l’approvazione definitiva. A presentarle, mercoledì 17 luglio in conferenza stampa, il presidente Bonaccini, l’assessora al Bilancio e Pari opportunità, Emma Petitti, e il sottosegretario Giammaria Manghi, che ha illustrato nel dettaglio le misure varate. Sempre oggi, nel primo pomeriggio Bonaccini, che ha tenuto per sé la delega al Welfare, incontra i sindaci e gli assessori alle Politiche sociali e per l’infanzia dei Comuni emiliano-romagnoli. Per condividere con loro gli aspetti applicativi delle due nuove misure regionali.

Bonaccini: “Una misura che riduce le diseguaglianze”

«Facciamo fare un altro salto in avanti al nostro welfare – spiega il presidente Bonaccini – senza arretrare di un millimetro sulla qualità dei servizi, con due misure che credo abbiano pochi eguali nel nostro Paese. Un modo per dare risposte a bisogni reali delle persone e combattere al tempo stesso le diseguaglianze, assicurando una rete di protezione sociale che produca coesione, integrazione, diritti».

Emilia-Romagna: in tutto 18 milioni ai Comuni per abbattere o azzerare le rette dei nidi

Le risorse per i nidi vengono assegnate a tutti i 220 Comuni dell’Emilia-Romagna sede di servizi educativi per la prima infanzia, che avranno il vincolo di utilizzarle esclusivamente per l’obiettivo individuato, quindi per abbattere o azzerare le rette di frequenza al nido e ai servizi integrativi, sia pubblici che privati convenzionati. Si tratta di una realtà che in Emilia-Romagna interessa una platea di oltre 28.400 bambini (0-3 anni), quelli appunto iscritti sull’intero territorio regionale, da Piacenza a Rimini, ai nidi e ai servizi integrativi per la prima infanzia, come esempioSpazio bambini, Centri per bambini e famiglie e Servizi domiciliari. A questo obiettivo sono destinati, per l’anno scolastico 2019-2020 18,25 milioni, posta che sarà poi ripetuta anche per i due anni scolastici successivi 2020-2021 e 2021-2022 in sede di predisposizione del prossimo bilancio pluriennale.

Sostegno alle famiglie sull’affitto: 12 mln di euro

Risorse a cui si aggiungono circa 12,5 milioni che la Giunta ha voluto destinare al sostegno dei cittadini nella spesa di affitto della casa, un’altra voce di peso nel bilancio familiare: secondo la più recente rilevazione Istat (2018) questo costo rappresenta circa un quinto del budget mensile complessivo di una famiglia ma, non di rado, può superare la soglia critica pari ad un terzo del reddito disponibile. Ed è proprio a questa “fascia grigia”, che non si trova tecnicamente in condizione di povertà ma fatica molto a sostenere questa spesa incomprimibile, che la Regione vuole rivolgersi. Anche in questo caso le risorse del ‘fondo affitto’, che la Regione intende rendere strutturale per i prossimi anni, sono destinate a tutti i Comuni dell’Emilia-Romagna.

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