L’Emilia-Romagna trascina la crescita del Paese: export +1,5%
L’Emilia-Romagna è una delle due locomotive del Paese nel 2016. Il tasso di crescita dell’1% conferma l’Emilia-Romagna, assieme alla Lombardia, come la regione con la crescita più elevata del Pil, tra i trascinatori della lenta ripresa economica del Paese – le stime di crescita del Paese Istat datate novembre 2016 sono dello 0,8%. Secondo i dati del Rapporto 2016 sull’economia dell’Emilia-Romagna, realizzato da Unioncamere e Regione, e presentato a Bologna il 19 dicembre, la regione si colloca tra le più dinamiche del Paese. Alla crescita reale del Pil si dovrebbe associare un andamento più dinamico per la domanda interna, che dovrebbe crescere dell’1,5%, replicando l’incremento del 2015. A sostenere l’economia regionale è comunque l’export che dovrebbe chiudere con un aumento del 3,0%.
Cresce l’occupazione ed export da 41 mld
È significativa infatti l’apertura delle imprese emiliano-romagnole verso il mercato estero, con una crescita dell’esportazioni dell’1,5% nei primi nove mesi di quest’anno, per un valore complessivo delle esportazioni di 41 miliardi e 671 milioni di euro. Questo dato complessivo trova conferme in altre indagini svolte recentemente su specifici settori industriali, come quello della ceramica: una ricerca di Confindustria Ceramica sulle imprese produttrici di piastrelle a livello nazionale (che per l’80% si concentrano nel distretto di Sassuolo) evidenzia un balzo in avanti del 4,4% delle esportazioni (331 milioni di metri quadri di piastrelle). I settori trainanti dell’economia regionale, che ruotano principalmente attorno alla meccanica (+2,1% di export) e all’agroalimentare (+2,4% di export), riescono quindi ad affermarsi con forza sui mercati internazionali.
Lavoro: 2 milioni di persone occupate in più rispetto al 2015
La crescita del Pil agisce anche sul mercato del lavoro, con un incremento dell’occupazione: nei primi nove mesi del 2016 in Emilia-Romagna risultano occupate mediamente circa 1.960.000 persone, vale a dire il 2,4% in più rispetto al 2015. Se su questo dato può pesare il conclamato aumento dell’utilizzo dei voucher (le rilevazioni statistiche considerano “occupato” chi negli ultimi 15 giorni ha svolto almeno un’ora di lavoro retribuito), in ogni caso i numeri dipingono uno scenario in cui il mercato del lavoro si è rimesso in moto tra Piacenza e Rimini.
Rapporto Unioncamere 2016: a trainare la crescita sono le donne
Sotto l’aspetto del genere, secondo il rapporto Unioncamere sono le donne a contribuire alla crescita dell’occupazione (+4,0%), a fronte del più contenuto incremento degli uomini (+1,1%). L’Emilia-Romagna si riconferma così seconda regione d’Italia per tasso di occupazione dietro solo al Trentino-Alto Adige, con un elevato numero di cittadini che partecipano attivamente al mercato del lavoro (essendo occupati o in cerca). Bene anche la produzione dell’industria che è mediamente cresciuta dell’1,5% – nei primi nove mesi – rispetto all’anno scorso, mentre è in calo il commercio. Buone notizie anche per il fronte del turismo, che dopo l’annus horribilis del 2015 chiuderà il 2016 con una crescita di arrivi e presenze, sia sul fronte della clientela italiana che straniera. Per quanto riguarda gli scenari futuri, la società di consulenza Prometeia prevede che nel 2017 il Pil crescerà dell’1%, seguendo l’andamento delineato nel 2016, con un’ulteriore crescita dell’1,3% nel 2018.
Il presidente Bonaccini: “Emilia-Romagna una delle locomotive del Paese”
«L’Emilia-Romagna sta crescendo a ritmi superiori – sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -, pari a quelli di Francia e Germania, confermandosi una delle locomotive del Paese. Puntiamo su innovazione e internazionalizzazione delle imprese, su attrattività e modernizzazione delle infrastrutture, comprese quelle digitali, portando in Europa e nel Mondo il valore aggiunto della nostra manifattura, dei nostri servizi e del nostro territorio».
Anche il commento dell’assessore alle Attività produttive Palma Costi è positivo: «Le previsioni sul Pil, confermano che l’Emilia-Romagna va meglio del resto dell’Italia, e non solo in termini numerici. L’export continua a registrare dati positivi nonostante la situazione internazionale. Nonostante le difficoltà ancora esistenti, la disoccupazione in Emilia-Romagna continua a scendere registrando peraltro un forte incremento dei posti di lavoro per le donne (+4,7%). Oltre ai numeri, il dato più interessante è che la crescita e lo sviluppo della nostra regione si distribuisce sull’intero territorio. Siamo in un contesto di metamorfosi dell’intero sistema economico – e sociale. Il vecchio convive con il nuovo, ma i segni di una economia dinamica e innovatrice sono evidenti».