Verso Faenza 2020: l’analisi post voto Regionali con Marco Valbruzzi (Ist. Cattaneo)

Il centrosinistra si consolida nei centri urbani, il centrodestra nelle aree periferiche, e anche Faenza presenta questo tipo di scenario in vista delle prossime Comunali. Questi alcuni dei temi emersi dalle analisi del voto delle Regionali 2020 e approfonditi al circolo Prometeo domenica 2 febbraio dai relatori Marco Valbruzzi, ricercatore dell’Istituto Cattaneo, e Andrea Piazza, dipendente dell’Unione della Romagna faentina. L’incontro si è aperto analizzando storicamente l’andamento delle elezioni in Emilia-Romagna. “«È vero che si tratta di una regione tradizionalmente rossa – ha spiegato Valbruzzi – ma dal 1970 in Emilia-Romagna c’è sempre stato un ‘blocco bianco’ favorevole alla Dc o al centrodestra nell’area appenninica che confina con la Toscana. Un anno spartiacque è rappresentato dalle elezioni 2014, con una bassissima affluenza in cui, pur vincendo il centrosinistra, si segna un punto di svolta e di rottura tra classe politica e cittadini, aprendo nuovi scenari. Le elezioni successive infatti, le Politiche 2018 e le Europee 2019, sono già un’altra storia, che sanciranno il primato prima dei 5Stelle poi della Lega: per la prima volta dunque il centrosinistra si è trovato a rincorrere».

Per Valbruzzi decisivo il ‘fattore Sardine’

«Salvini ha vinto la campagna mediatica – prosegue Valbruzzi – ma sul piano elettorale è stato sconfitto, e tra le varie motivazioni il ‘fattore Sardine ‘è stato decisivo: hanno infatti innescato una mobilitazione simmetrica a quella di Salvini. Fino alle regionali in Umbria e Sardegna il centrodestra aveva vinto perché era riuscito, a differenza del centrosinistra, a mobilitare i propri elettori. Le Sardine hanno creato cortocircuito, prendendo in contropiede Salvini che si è trovato all’inseguimento. Inoltre le Sardine hanno polarizzato scontro tra centrosinistra e centrodestra, lasciando spazio a Bonaccini di condurre una campagna elettorale più legata agli aspetti amministrativi».

Emilia-Romagna: una Regione contendibile

La Regione, per i prossimi anni, si conferma però contendibile, e questo aspetto trova conferma analizzando i risultati non dei candidati ma delle liste; con le grandi aree urbane a maggioranza centrosinistra e le altre, più periferiche, al centrodestra. «L’Emilia-Romagna – spiega Valbruzzi – incomincia a essere una regione divisa anche dal punto di vista geografico, con da una parte l’asse della via Emilia, economicamente avanzata e culturalmente vivace, e dall’altra l’Emilia appenninica, che risente di mancanza di servizi e in crisi demografica. Il rischio è che questi due territori si allontanino sempre di più dal punto di vista sociale, demografico, economico».

Lo scenario faentino in vista delle Comunali 2020

Con Piazza si è analizzato più nello specifico lo scenario faentino, dove si conferma il trend che vede il centrosinistra – in particolare il Pd – maggioritario nel centro storico e nel Borgo, mentre fatica maggiormente nelle aree del forense. Il miglior risultato i democratici l’ottengono proprio in un seggio del centro storico, il n.5 (area via Cavour) con il 42,4% (un tempo il centro storico era maggiormente conteso anche da Forza Italia e dai moderati di centrodestra, ndr); la miglior performance della lista ‘Bonaccini presidente’ si riscontra invece al seggio 43 (Pieve Cesato) con l’11,8%, dove fondamentale può essere stato l’apporto del capogruppo IxC Paolo Cavina a sostegno di Domizio Piroddi. La lista ER Coraggiosa arriva fino all’11,2% al seggio 23 (area del distretto A di Faenza); mentre, come orami si verifica spesso negli ultimi anni, la Lega è primo partito al seggio 41 di Reda, dove risiede il capogruppo Padovani. Fratelli d’Italia ottiene invece il miglior risultato al seggio 52 di Celle con l’11,5%.

Elezioni regionali sì, ma con importanti indicazioni anche dal punto di vista locale in vista delle Comunali 2020, con diversi candidati che hanno potuto ‘pesare’ il proprio apporto in termini di preferenze. Netta, in questo senso, è stata l’affermazione di Manuela Rontini (Pd) con 3.275 preferenze nel solo Comune, seguita da Andrea Liverani (1.414): entrambi confermano la carica di consiglieri regionali. Al terzo posto la buona performance di Luca Ortolani (603, ER Coraggiosa; in consiglio comunale con Art. 1), seguito da Domizio Piroddi (574, lista Bonaccini). Seguono Linda Maggiori (210, Europa Verde), Edward Necki (139, ER Coraggiosa; capogruppo dell’Altra Faenza), Angela Nonni (104, Fratelli d’Italia).

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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