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Dress Again: una 2^ chance per abiti, persone e ambiente, il 10 novembre la sfilata

Attraverso una scelta concreta che ognuno di noi può fare, come quella dell’acquisto di un vestito, dare una seconda opportunità agli abiti, alle persone e alla cura del pianeta Terra. Torna anche quest’anno la sfilata di moda a cura dei volontari del progetto Dress Again che proporranno i vestiti del negozio-laboratorio domenica 10 novembre 2019 nella veranda degli ex Salesiani a partire dalle ore 17. Una giornata divertente e ricca di stimoli, aperta a tutto il pubblico, per conoscere più nel dettaglio il valore di un progetto a cura della Caritas diocesana capace di unire, in maniera efficace, temi sociali e ambientali.

Il negozio-laboratorio di Faenza recupera e rivende abiti per tutte le età

Dress Again sfilata

Grazie all’aiuto di tanti volontari che si impegnano a questa iniziativa, l’idea di Dress Again è cresciuta nel tempo, e il progetto è stato recentemente inserito tra le esperienze virtuose dell’Atlante nazionale dell’economia circolare. Un’idea semplice: riportare in vita abiti vecchi e logori facendoli tornare a “sfilare” sulla passerella grazie al lavoro preciso e curato dei volontari. Un vero e proprio miracolo. Dopo la sfilata gli abiti possono poi essere acquistati dai partecipanti, tornando “in vita” non solo sulla passerelle ma nella vita di tutti i giorni delle persone. Da diversi anni, infatti, il negozio-laboratorio di Dress Again è attivo in via S. Ippolito 17 e opera per il sostegno a donne in difficoltà, sia del faentino sia ospiti come richiedenti asilo, offrendo loro un’opportunità di incontro, di apprendimento e di reinserimento sociale attraverso un’attività formativa.

La sfilata green agli ex Salesiani: “Recuperare un vestito è un bene anche per l’ambiente”

«Quest’anno abbiamo pensato a una sfilata che facesse riflettere sulle tematiche ambientali – spiega Francesca Poloni, una volontaria del progetto – Dress Again non vuole solo dare una seconda chance a persone e vestiti, ma dare il suo contributo alla sostenibilità ambientale, con un occhio di attenzione alla filiera produttiva. Per questo abbiamo pensato, per la sfilata di domenica 10 novembre, a un allestimento green, a cura di Atelier Be, e all’evento contribuiranno anche i giovani dei Fridays for future». Da possibili rifiuti a una nuova opportunità di valore: recuperare questi abiti consente infatti non solo di ridurre l’impatto ambientale, ma di rimettere in circolazione capi di valore che rischierebbero invece di andare perduti.

Ridare una 2^ chance alle persone: gli abiti riqualificati di una richiedente asilo

In tutto, per questo evento, sono stati coinvolti 38 modelli volontari, che sfileranno con gli abiti recuperati grazie al lavoro di una quindicina di volontarie. Tra i vestiti che saliranno in passerella, ci saranno anche quelli realizzati da una richiedente asilo proveniente dalla Nigeria. «All’interno di Dress Again è presente anche un laboratorio sartoriale – spiega Francesca – e questa ragazza ha potuto seguire in questi anni un tirocinio di cucito e riparazione aiutata da una tutor dell’associazione Maria Bianconi, di cui Teresa Dal Pozzo è presidente. In questo modo ha potuto inserirsi attivamente nella nostra realtà, formarsi e dare il suo contributo attivo a questo progetto».

Il negozio è in via Sant’Ippolito 17: “Ogni giorno arrivano tantissimi abiti che rischierebbero di essere buttati”

Alla fine della sfilata, i capi vengono venduti al pubblico e il ricavato andrà a finanziare il progetto Dress Again stesso e altre attività dell’associazione Farsi Prossimo. «Ogni giorno ci arrivano tantissimi abiti prosegue la volontaria – alcuni dei quali in ottime condizioni, e che sono in esubero persino per la Caritas». Ecco allora che da questa iniziativa consente a tutti i faentini di trovare abiti di qualità a prezzi giusti. «La cosa bella, che sta cominciando a verificarsi sempre più spesso – conclude Francesca –  è il fatto che i giovani e i ragazzi comincino a conoscere il negozio. Anche il settore della moda, spesso visto come frivolo, sta dando il suo contributo alle scelte ambientali e i ragazzi sono i primi che si rendono contro che scegliere cosa acquistare non è una decisione neutra, ma ha delle conseguenze negative o positive sulla società».

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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