David Bromberg a Faenza il 26 luglio per il festival Strade Blu
Sarà il padrino del genere “Americana”, sua maestà David Bromberg, a infiammare i cuori di quanti vorranno ascoltarlo il prossimo venerdì 26 luglio sul palco di piazza Nenni (ex della Molinella) all’interno dell’edizione 2019 del festival Strade Blu – Folk e dintorni, per l’ultima data italiana di questo “eccezionale” tour in Europa. Il suo incredibile viaggio dura da cinquantacinque anni e include incursioni musicali con nomi enormi del panorama internazionale (Bob Dylan, George Harrison, Jerry Garcia) e lezioni di vita e di musica dal leggendario reverendo Gary Davis, importantissimo e influente chitarrista blues che lo prese sotto la propria ala, considerandolo come un figlio.
David Bromberg è polistrumentista
La maestria di Bromberg nel suonare diversi strumenti a corda – quali chitarra, violino, mandolino e dobro – in molti stili diversi è leggendaria, al punto da essere considerato una vera icona americana. Con il recente “The Blues, the Whole Blues, and Nothing but the Blues”, sua prima pubblicazione con la Red House Records, Bromberg e il plurivincitore di Grammy, produttore e accompagnatore Larry Campbell, si sono concentrati sulla musica che David scoprì al liceo, quando negli ultimi anni ‘50 fu introdotto alla collezione di vinili blues a 78 giri del padre di un amico. Lui prese in mano la chitarra solo come un modo per passare del tempo, mentre era a letto con il morbillo. «Amavo moltissimo quei dischi – dice David – Li registrai su un registratore a bobine portatile, così da poterlo ascoltare a casa e imparare».
Strade Blu: il concerto in piazza Nenni
Il lavoro di Bromberg come chitarrista resta qualcosa di unico; gli assoli di chitarra elettrica amplificata – anche con la tecnica slide – e il suo fingerpicking acustico, delicatamente potente, spingono le sue canzoni con un’energia senza pari. Sebbene resti il proprietario dell’amato David Bromberg Fine Violins a Wilmington in Delaware, David trova saltuariamente il tempo per andare in tour con il suo quintetto, mettendo in scena il suo sorprendente terzo atto con tutta la stessa passione che provava da ragazzo ascoltando quei 78 giri blues, appena prima che la sua strada lo chiamasse. Il concerto è realizzato grazie al contributo dell’Unione Romagna Faentina.