Sulla siccità Europa Verde attacca: “Noi mai ascoltati”
Dure accuse da parte del gruppo Europa Verde a seguito del grave periodo di siccità che sta attraversando la regione. Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, e di Paolo Galletti, co-portavoce di Europa Verde-Verdi Emilia-Romagna lamentano come le voce degli ecologisti siano inascoltate oramai da decenni.
Europa Verde” L’avevamo detto, noi mai ascoltati”
È sempre antipatico dire – l’avevamo detto-. Anche perché sottolinea che, purtroppo, non si è stati ascoltati. Ma mai come stavolta, di fronte alla siccità che sta mettendo a durissima prova anche l’Emilia-Romagna, è un commento appropriato. Da decenni come ecologisti abbiamo richiamato l’attenzione sui cambiamenti climatici: sia sulle cause del fenomeno da contrastare, in primis l’uso dei combustibili fossili e un modello di produzione e consumo che divora risorse e inquina; sia sugli effetti, da mitigare con politiche di riduzione dei danni. Invece eccoci oggi impreparati e impauriti.
Si dichiari pure lo stato di emergenza. Ma se non realizziamo politiche giuste, non verremo a capo del problema siccità, alternato a quello delle cosiddette “bombe d’acqua” che rovesciano in un colpo solo quanto servirebbe piovesse in quantità regolate e regolari.
Cuneo salino delta del Po: “Evitare le estrazioni di gas metano in Adriatico”
“Il cuneo salino risalito di oltre 20 km nel Delta del Po è un’altra drammatica conferma alla contrarietà dei Verdi a proseguire le estrazioni di gas metano in Adriatico, che potrebbero solo peggiorare la situazione incrementando subsidenza e salinizzazione delle acque del Delta, ormai inutilizzabili a fini irrigui e all’origine di devastazioni negli habitat naturali che necessitano invece di acqua dolce.
L’acqua scarseggia, ma non si pensa a una conversione verso colture non idroesigenti, al posto di mais, pomodoro e kiwi. Ma se lo proponi, ti trattano, ben che vada, da marziano “privo di terreno realismo”.
“Creare piccoli invasi per raccogliere l’acqua piovana”
“C’è persino chi si spinge a scaricare la responsabilità della siccità sugli ecologisti” continuano i portavoce “perché contrari alle dighe, più o meno come il protrarsi della guerra è diventato da settimane colpa dei pacifisti. E se sostieni che le dighe darebbero il colpo di grazia a corsi d’acqua che hanno ormai perso le caratteristiche di torrenti, aumenta il tasso di marzianità con cui vieni giudicato. Ma fomentare l’illusione che con nuove dighe si potrà proseguire l’uso irrazionale dell’acqua sarebbe davvero il tradimento di ogni speranza residua in un futuro sostenibile nei fatti, e non nelle parole smentite dai fatti.
Piccoli invasi sostenibili per raccogliere per tempo l’acqua piovana: di questo c’è bisogno, anche sfruttando piccole cave dismesse. Casse di espansione per raccogliere l’acqua delle ondate di piena. Così come andrebbero favorite le pratiche di recupero dell’acqua piovana negli ambiti urbani, la fitodepurazione, il recupero di acque di scarico, la desigillazione dei suoli impermeabilizzati da cemento e asfalto. Invece si invocano terze e quarte corsie autostradali. E da quanti anni si parla della manutenzione della rete idrica per evitare le colossali perdite odierne? Bisogna risparmiare l’acqua nei processi industriali, in agricoltura e nei mega allevamenti, anch’essi grandi consumatori d’acqua.
L’uso razionale della risorsa acqua richiede un cambiamento profondo dei processi produttivi e delle nostre abitudini di consumatori. Oggi leggevamo l’esortazione a tutta pagina ad “accettare il sacrifico di non lavare l’auto”. Viene proprio da chiedersi: ma è chiaro a che punto siamo? Altro che sacrificarsi a non lavare la propria auto!”