I 13 film da non perdere nelle rassegne estive 2019 di Faenza e dintorni
Estate significa anche cinema all’aria aperta, sotto un bel cielo stellato e magari in compagnia di un buon calice di vino. Arrivati a giugno, ha inizio la stagione di Arena Borghesi e Cinemadivino: ogni sera un film diverso. Ecco alcuni consigli per meglio districarvi tra la folta giungla delle proposte cinefile: tutti i film citati sono nuove uscite della scorsa stagione, ognuno meritevole di almeno una visione.
Estate 2019: i 9 film consigliati da Buonsenso@Faenza
Green Book di Peter Farrelly
Domenica 30 giugno e mercoledì 14 agosto – Arena Borghesi
Ultimo Oscar al miglior film, la commedia on the road di Farrelly è diventata un classico in breve tempo. L’amicizia tra l’autista bianco italo-americano e il pianista nero è al centro di questo viaggio nell’America anni ‘60, ben lontana dall’integrazione razziale. Attori principali da standing ovation.
Sulla mia pelle di Alessio Cremonini
Sabato 13 luglio – Arena Borghesi (ospite il regista)
Il dramma di Stefano Cucchi, deceduto in prigione a causa dei maltrattamenti subiti, e della sua famiglia, che tentò invano di accedere al carcere anche solo per poterlo vedere una volta. Un film duro, doloroso e sofferente, freddo come il ghiaccio nella sua imparzialità ma straordinariamente emotivo ed umano anche grazie alla straordinaria interpretazione di Alessandro Borghi. Restare ai titoli di coda per capire.
La favorita di Yorgos Lanthimos
Martedì 23 luglio – Arena Borghesi
Due donne incontrollabili nel loro desiderio di controllo. L’una dolce e fragile, l’altra dispotica e tiranna. O è il contrario? Come sempre la psicologia dei personaggi di Lanthimos è tutt’altro che scontata. Ma è la regina Anna, la punta di diamante del triangolo femminile, ad essere il cavallo da battaglia. Attrici (e attori) spaventosamente bravi, dialoghi pungenti, estetica kubrickiana.
Il corriere – The Mule di Clint Eastwood
Sabato 10 agosto – Arena Borghesi
Ultima fatica del quasi novantenne Eastwood, che decide anche di ritagliarsi la parte principale. Un vecchietto accetta di lavorare coi trafficanti e guida il proprio furgone illegalmente, mettendosi in grossi guai. A differenza di “Gran Torino”, Eastwood sceglie di mostrarsi debole e fallibile, e il suo personaggio fa i conti con gli errori della propria vita. Non a caso definito il suo “film-testamento”.
Il primo re di Matteo Rovere
Sabato 17 agosto – Arena Borghesi
Romolo e Remo calati in un mondo primordiale e selvaggio, agli albori di Roma. Non il classico mito della lupa, ma una riflessione sul potere e sull’unità come chiave di supremazia. Film italiano, location nostrane, lingua protolatina, azione e sangue. Sembra una produzione di Hollywood ma non lo è.
Il traditore di Marco Bellocchio
Venerdì 23 agosto – Arena Borghesi
Favino porta in scena con grande passione e metodo questa sua interpretazione nei panni di Tommaso Buscetta, raccontandone ogni singolo risvolto e facendo trapelare tutte le sfumature di un carattere tanto ambiguo. Un film asciutto e dinamico, dalla lunga durata ma privo di momenti spenti o cadute di ritmo. Uno dei migliori nel contesto mafia. Unico concorrente italico all’ultimo Festival di Cannes.
Roma di Alfonso Cuaròn
Domenica 25 agosto – Arena Borghesi
Tanti Oscar, il Leone d’Oro a Venezia e infiniti premi per questo masterpiece semi-autobiografico targato Cuaròn. Il regista ricostruisce Città del Messico degli anni ‘70 ed in mezzo alle rivolte interne e alla sanguinaria storia del proprio paese ci racconta di una umile domestica e della famiglia borghese che serve. Bianco e nero e lingua originale sottotitolata. È vero, è su Netflix, ma vederlo su grande schermo sarebbe tutt’altra esperienza.
La casa di Jack di Lars von Trier
Sabato 31 agosto – Arena Borghesi
Per gli stomaci più forti ma soprattutto per le menti più preparate, von Trier ha in serbo un’opera spiazzante e feroce. Calarsi nella mente di un serial-killer in cerca di una realizzazione artistica a base di omicidi e orribili crimini è un’esperienza disturbante, paragonabile a una discesa nell’Inferno. Ma il manifesto proposto dall’autore è così pregno di significati ed ideologie e la sua regia è talmente ispirata da lasciare di stucco.
Suspiria (2018) di Luca Guadagnino
Domenica 1 settembre — Arena Borghesi
Non andate a vedere Suspiria di Guadagnino convinti di trovarvi Suspiria di Dario Argento: siete fuori strada. Distaccandovi dall’originale potrete apprezzare la bellezza della messa in scena di Guadagnino in questo horror dalle atmosfere sì inquietanti, ma vicine ad un’idea più dolce e in un qualche modo rassicurante delle “tre madri”. Le bellissime musiche originali di Thom Yorke coronano il tutto.
Altri 4 film consigliati per questa estate 2019
BlacKkKlansman di Spike Lee
Si potrebbe definire black comedy o poliziesco di spionaggio, ma il nuovo lavoro di Spike Lee è prima di tutto un film politico, una bomba ad orologeria che spara a mille sull’intolleranza razziale e che distrugge l’ideologia del Ku Klux Klan prendendola per i fondelli dall’inizio alla fine. Divertente ma con un retrogusto decisamente amaro.
Un affare di famiglia di Hirokazu Kore’eda
Per gli amanti del cinema orientale e dei drammi familiari. Kore’eda si prende i suoi tempi nel narrare la storia di una famiglia non convenzionale e punta sugli equilibri fra i personaggi, distorcendoli e modificandoli seguendo una sceneggiatura tutta sua. Il finale ribalta la frittata arrivando come uno schiaffo.
Palma d’Oro al Festival di Cannes 2018.
7 uomini a mollo di Gilles Lellouche
Commedia alla francese leggera e malinconica, con un cast di attori in piena forma. Sette uomini alla deriva che devono fare i conti con la vecchiaia, le difficoltà familiari e la depressione. Si ride come pazzi mentre ci si commuove, come pochi film sanno fare.
Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità di Julian Schnabel
Ritratto intimo e totalizzante del celebre pittore olandese. La regia è a metà tra il contatto terreno e la ricerca spirituale attraverso la natura. L’inquadratura è sghemba ed imprecisa, il filtro giallo domina, i sensi del protagonista sono quasi tangibili. Willem Dafoe è monumentale nella sua interpretazione di questo Van Gogh nevrotico ed alla ricerca di un senso artistico profondo.
A cura di Alessandro Leoni