Cesare Donati è il Faentino sotto la torre 2019
Una figura che si è spesa tanto nel lavoro quanto nell’attività di volontariato a beneficio di tutta la comunità. La Giunta comunale, preso atto delle valutazioni del Comitato del Faentino Lontano in merito alle candidature presentate, ha assegnato le onorificenze del Faentino lontano e del Faentino sotto la Torre per l’anno 2019. Il prestigioso riconoscimento di Faentino lontano è andato a Giuliano Ortelli, mentre il Faentino sotto la Torre è Cesare Donati. La cerimonia di premiazione domenica 23 giugno 2019 al teatro Masini. L’onorificenza di Faentino sotto la Torre è stata assegnata a Donati “oltre che per i risultati conseguiti nella sua attività lavorativa, per l’impegno profuso nel campo del volontariato sociale e la lodevole e preziosa collaborazione con l’Amministrazione comunale nell’opera di restauro dell’androne di Palazzo Laderchi e delle banchine delle finestre al piano terra del palazzo”.
La passione per la cucina e l’ingresso in Gemos
Cesare Donati, faentino sotto la torre, è nato a Faenza nel 1937. Dopo aver frequentato le scuole ed essersi diplomato, diventa cuoco provetto. Con questa mansione viene prima assunto dalla compagnia dei vagoni letto delle Ferrovie dello Stato e poi presso l’ospedale Sant’Orsola di Bologna, diventandone capo cuoco. In seguito vince prima il concorso per il posto di direttore delle cucine Ausl di Faenza e comprensorio, poi viene chiamato a collaborare alla progettazione tecnica della mensa interaziendale Gemos. Della Cooperativa Gemos, Donati assumerà negli anni la carica di vice presidente e direttore generale, oltre a quella di reggente della Casa per ferie del Ministero della Marina Mercantile. Sotto la sua direzione la Cooperativa Gemos cresce notevolmente. Numerose le mense scolastiche, per operai e ospedaliere, che prendono avvio, contribuendo allo sviluppo non solo dell’azienda ma dell’intera economia del territorio faentino.
Cesare Donati: l’attività per il centro sociale Laderchi
Cesare Donati decide poi di dedicare il suo tempo al volontariato sociale ed entra nell’associazione dei Centri sociali faentini, prima come vice presidente, per essere poi eletto, nel 2007, presidente del centro sociale Laderchi. Come presidente del centro sociale, così come aveva fatto nel corso della propria attività lavorativa, Cesare Donati si adopera per creare un clima familiare, di amicizia e solidarietà, cercando di trasformare il Centro in un luogo dove star bene in compagnia, per combattere la solitudine degli anziani attraverso attività ludiche e culturali. Da subito, al fine di riorganizzare e mettere in sicurezza il Centro, si rende conto della necessità di importanti investimenti. Per autofinanziarsi decide così di investire sulla cucina, organizzando, con l’aiuto di altri volontari, pranzi sociali che hanno un gran successo. Sempre con l’aiuto e il sostegno del consiglio direttivo, Donati ha l’intuizione di aprire l’ingresso anche ai giovani, continuando contemporaneamente a organizzare feste, balli, gite, gare di briscola, burraco, gioco del biliardo, tombola. L’attività gratuita svolta dai volontari consente negli anni risparmi economici che Donati, d’accordo col consiglio, decide di usare per le migliorie e i bisogni del Centro, fra i quali la tinteggiatura delle sale, l’installazione di condizionatori, la messa in sicurezza degli impianti, l’acquisto di un biliardo, il rinnovo della cucina, ecc.
Per sua spinta si è restaurato l’androne di Palazzo Laderchi
Nel 2015, con grande senso civico e in accordo con l’Amministrazione comunale, decide il restauro del grande androne di Palazzo Laderchi, un maestoso ingresso che soffriva del degrado del tempo. In questa iniziativa, pur accollandosi la parte più importante del finanziamento, Cesare Donati riesce a coinvolgere anche le varie associazioni che hanno sede in Palazzo Laderchi. Una ristrutturazione lunga e impegnativa, svolta sotto la guida delle Belle Arti, che, una volta terminato, ha trasformato l’immagine dell’intero palazzo, a cui Donati da seguito con il progetto di rifacimento e ristrutturazione delle banchine delle finestre del piano terra, mai ripristinate dal tempo della guerra, che ha preso avvio nel 2018.