Cena Itinerante 2017: 5 buoni motivi (+1) per partecipare
Siamo a metà maggio… è tempo di Cena Itinerante. La manifestazione giunge quest’anno alla sua decima edizione e include nel suo programma una serie di percorsi tra cibo ed arte, che riempiranno gli spazi del Distretto A nel weekend del 19, 20 e 21 maggio. Il filo conduttore di quest’anno saranno le trasparenze, declinate non solo a livello artistico ma anche in ambito gastronomico.
Cena Itinerante Weekend è la celebrazione di un’identità – quella del quartiere ad alta densità culturale – dove brulicano botteghe d’arte, uffici, studi e ristoranti, che per l’occasione saranno aperti ed accessibili a tutti. Un weekend di scoperta di luoghi conosciuti e nascosti, che vede coinvolte circa duecento realtà tra padroni di casa, cantine, corti, botteghe, chef, artisti, performer e musicisti. Una cosa è certa: Faenza raccoglie ed esalta quell’eredità tipica della Romagna del mangiare e bere bene, aggiungendo un plus identitario che è quello dell’arte. La Cena Itinerante sposa in piena questo retaggio, sviluppando ogni anno varianti sempre più curiose e intriganti per il suo pubblico. Una manifestazione all’insegna dell’incontro di arte, cibo e persone, della condivisione e della contaminazione tra pubblico e privato. Sono molte le ragioni per non mancare, eccone qui alcune.
1. Fare la caccia al tesoro tra corti, case private e botteghe aperte al pubblico
L’aspetto originale della Cena Itinerante è che ti dà gli strumenti, ma poi sei tu a decidere il tuo percorso. Come nei migliori film sulla ricerca del tesoro, Faenza sarà invasa da ricercatori muniti di mappa, che andranno alla scoperta di luoghi conosciuti, nascosti o privati. I tesori da scoprire saranno piatti della tradizione o rivisitati, concerti, installazioni e performance. Insomma, tutti i sensi saranno soddisfatti. Per un weekend ci trasformeremo in novelli Goonies alla ricerca di un tesoro: da un film cult degli anni Ottanta ad un evento cult cittadino degli anni Duemila, e anche qui il lieto fine è assicurato.
2. Scoprire nuovi volti della città con visite guidate
Volete saperne di più sui luoghi del Distretto A, sui cimeli ospitati dal Museo del Risorgimento o siete curiosi di visitare la cripta del chiostro di Sant’Ippolito? Bene! Perché la Cena Itinerante dedicherà la domenica mattina alla visita di tutti quei luoghi cittadini che sappiamo essere lì ma per cui non si trova mai il tempo o l’occasione per visitarli. Ovviamente dopo una copiosa colazione nei bar del distretto o in una residenza privata. E se vi incuriosisce l’idea di una visita guidata al buio, non perdetevi quella di sabato 20 al Museo Carlo Zauli.
3. Fare cose e vedere gente
Quale migliore occasione per imbattersi in un amico che non si vedeva da tempo o semplicemente conoscere tante nuove persone? La Cena Itinerante è una manifestazione che coinvolge tutta la comunità faentina e non solo, senza alcuna distinzione di età o di interessi. L’atmosfera gioviale che si instaura tra un boccone ed un brindisi, contribuirà a far sentire i partecipanti parte dello stesso grande happening. Ad aiutare i visitatori in questa impresa di condivisione esperienziale, ci saranno anche i laboratori e gli eventi a cui si potrà prendere parte venerdì e sabato sera. Parola d’ordine: socializzare divertendosi.
4. Ascoltare musica open air
Stando ad una recente ricerca dell’Unversità di Oxford sulla Gastrofisica (scienza che studia il rapporto tra musica e cibo), la musica può migliorare l’esperienza di degustazione a tavola. Lo studio ha evidenziato come gli effetti degli stimoli sensoriali del cibo sulla psiche e viceversa, possano influenzare e alterare le percezioni sensoriali del cibo. Alla Cena Itinerante, nessuno verrà scontentato: la scelta musicale in programma per il weekend sarà davvero vasta. Dal rock allo swing passando per la musica classica. Non solo i vostri palati, ma anche il vostro apparato uditivo potrà immergersi in una sinfonia sensoriale di diversi generi. In fondo, è la scienza che ce lo chiede.
5. Rendersi conto che la provincia è #theplacetobe
Abituati come siamo ai bombardamenti mediatici degli eventi che accadono nelle grandi città, dalla Biennale alla Design Week, passando dalla Food Week, ecco pronta e puntuale la risposta che arriva dalla provincia. Alla Cena Itinerante si mangia (di qualità), si beve (di qualità) e si può assistere a performance artistiche o partecipare agli eventi disseminati per tutto il Distretto A. Anche nella provincia possono succedere cose da fare invidia alle grandi città e tutti possiamo farne parte: un’installazione nell’installazione. E per sentirsi più socialite, basta postare sui social network le immagini delle serate con gli hashtag ufficiali #CIfaenza17 e #CItrasparenze.
(+1). Partecipare al laboratorio “Scritture Eupeptiche – In che modo l’appetito può stimolare un articolo giornalistico” di Buonsenso@FAENZA
Il cibo è da sempre grande fonte di ispirazione. Come diceva Virginia Woolf, “non si può pensare bene, amare bene e dormire bene se non si ha mangiato bene”. E se durante la Cena Itinerante vi venisse l’irrefrenabile desiderio di traslare in parole l’ispirazione ricevuta dalle prelibatezze itineranti? Nessun problema. In via San’Ippolito 15, postazione 17 trovate il laboratorio di Scritture Eupeptiche – In che modo l’appetito può stimolare un articolo giornalistico con i ragazzi di Buonsenso@FAENZA. In un ambiente gioviale e accogliente e con il supporto di suggerimenti old school, scriveremo insieme alcuni indimenticabili versi. Per scrittori erranti e non.
Stefania Federico
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