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Caviro presiede il Forum mondiale delle coop. vinicole: “Nelle sfide globali, puntare sulla qualità”

Il Gruppo Caviro ha organizzato in videoconferenza il Forum Mondiale delle Cooperative Vinicole presieduto per il 2020 da Carlo Dalmonte, presidente Gruppo Caviro. L’incontro ha visto la partecipazione straordinaria di Pau Roca, direttore generale Oiv (Organisation internationale de la vigne et du vin) e di Luca Rigotti (coordinatore di Aci settore vitivinicolo) e i principali protagonisti del mondo vinicolo cooperativo internazionale di Australia, Argentina, Brasile, Uruguay, Cile, Francia, Spagna, Portogallo e Italia. Un’occasione di confronto, per dibattere gli effetti della pandemia sul mercato mondiale del vino e individuare le possibili strategie di risposta.

Il punto sul post-pandemia Covid 19

«Questo Forum doveva tenersi presso la nostra sede in Italia e invece si svolge in videoconferenza – ha spiegato Carlo Dalmonte, quest’anno anche presidente in carica del Forum -, una modalità nuova ma che ormai ci è familiare. La pandemia ha infatti modificato molte abitudini e si ripercuote profondamente anche sul business in cui operiamo. Di conseguenza, sono almeno tre le dimensioni su cui riflettere: gli effetti contingenti, quelli permanenti e le azioni migliorative che possiamo mettere in campo».

Tra gli effetti immediati, è emerso chiaramente che il comune denominatore su tutti i territori è il blocco del canale Horeca, ora in lenta ripresa, a fronte di una crescita di acquisti nei supermercati o con delivery ed e-commerce. Ciò ha comportato non tanto un calo quanto un cambiamento nel consumo del vino, legato a un uso domestico e da pasto, più che a momenti di tempo libero o conviviali. Dato preoccupante infatti è la flessione generale del fatturato più che dei volumi, una situazione che si sta ripercuotendo sui segmenti premium, spingendo i consumi verso prodotti a prezzi minori. C’è preoccupazione generale per la crisi economica all’orizzonte: «Compariranno più disuguaglianze sociali e la globalizzazione ridurrà la sua portata – ha aggiunto Dalmonte –. È uno scenario in cui il mondo cooperativo può dire e fare molto, perché è radicato sui territori e portatore di un modello di sviluppo più equo e sostenibile, capace di tradurre le difficoltà in opportunità. Per esempio, potrebbe essere il momento giusto per puntare a una qualità migliore e togliere ovunque lo zucchero esogeno dal prodotto, per far sì che in bottiglia ci sia solamente il frutto della pianta della vite».

Dalmonte: “Modello cooperativo vincente in termini di sostenibilità”

L’Asia sarà il mercato di riferimento più importante per il futuro, in occasione dell’esposizione universale 2025 che si terrà a Osaka, le cooperative vinicole del mondo devono essere presenti con un padiglione dedicato, per diffondere la cultura e il consumo del vino anche il quella vasta zona del mondo. Chiudendo la riunione e tirando le somme, Carlo Dalmonte ha riassunto i punti più significativi emersi: una situazione generale stabile a volumi ma che vede una perdita in valore; nuovi ambiti di controllo e gestione delle oscillazioni e turbolenze inaspettate dei mercati e la tematica dello zucchero; il rapporto di vino e salute, oggi controverso, avviando un dialogo costruttivo con il mondo della medicina; politiche sostenibili a 360°: sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Il presidente Dalmonte ha infine ribadito l’importanza della configurazione cooperativa delle Cantine Sociali, nell’industria vinicola e non solo, quale modello vincente in termini di modernità e sostenibilità, a supporto della spinta globale per una rinascita sociale, economica e ambientale.

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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