Carta da Gioco, la nuova mostra di Officina Matteucci
Faenza continua a dare spazio ai linguaggi dei giovani artisti: dopo la mostra inaugurale dedicata al ferro e alla secolare tradizione del palazzo di corso Mazzini, Officina Matteucci torna ospitando nei propri spazi due nuovi artisti, Samuel Tombola e No one Strangely. L’inaugurazione si terrà venerdì 16 febbraio, dalle ore 18.30: a seguire, la mostra, a cura di Lorenzo Travaglini, sarà visitabile (su prenotazione o in occasione di aperture straordinarie ed eventi collaterali) dal 17 febbraio al 15 aprile.
La carta e il gioco: i due temi su cui lavoreranno gli artisti a Officina Matteucci
Processi artistici con correlazioni profonde con quelli psichici. Si tratta di riflessioni su cui, nel secolo scorso, hanno sviluppato la propria ricerca Dada e Surrealisti, e che non cessano di affascinare gli artisti contemporanei. Da tali tematiche parte la mostra Carta da gioco, per andare alla scoperta dell’inconscio attraverso segni grafici che, tra il giocoso e il perturbante, indagano la psiche umana e il suo rapporto con l’ambiente circostante. Ad accomunare i due artisti ospiti l’identico sostegno materiale, la carta, e la convinzione (sviluppata in modi antitetici) che la trasposizione simbolica e quindi artistica dell’esperienza passi attraverso il Gioco, inteso con Benjamin in senso di Libertà.
Samuel Tombola, ha esposto anche alla Biennale di Venezia
Samuel Tombola (Samuel Trenquier, Libreville, 1983) vive e lavora tra Parigi e Bruxelles. Ha all’attivo decine di esposizioni collettive in tutto il mondo, a partire dal 2010, oltre a una partecipazione nel padiglione del Costa Rica in occasione della 55^ Biennale di Venezia (2013). Il suo immaginario è animato dalle figure dell’infanzia e dai fantasmi del pop odierno. Nel suo lavoro astratto e figurativo si intersecano dentro a un universo di colori accesi, che portano lo spettatore a estraniarsi dalla quotidianità per entrare in una dimensione fugace, nella quale l’occhio si dibatte tra il divertito e l’inquieto.
No One Strangely, un’autoironia al contempo angosciata
Gli fa da contraltare No One Strangely (Rita Cedarmas, San Pietro al Natisone, 1995): dopo esperienze in Friuli e Piemonte, attualmente si trova a Bologna, dove studia fumetto e illustrazione all’Accademia di Belle Arti. Il disegno è la sua forma d’espressione preferita, declinato con versatilità di mezzi e d’ispirazione. L’artista gioca sulla deformazione, creando corpi femminili in metamorfosi, proiezioni allucinate dell’interiorità che si stagliano su sfondi indefiniti, con un tonalismo intenso e un’emotività autoironica e al contempo angosciata.
Sabato 17 e domenica 18 febbraio: dalle 10.30 alle 12.30, 16-18.30. La mostra prosegue su appuntamento (Davide: 360 22 65 03) E-mail: officinamatteucci.info@gmail.com