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Il cambiamento climatico è realtà: a Faenza sale la temperatura media di un grado

Gli scettici dovranno ricredersi: anche a Faenza e nei paesi vicini il clima sta cambiando molto velocemente, e a dimostrarlo ci sono i dati dell’Atlante Climatico realizzato dall’Arpae, l’Agenzia Regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia. Negli ultimi 25 anni la rete di monitoraggio Arpae ha registrato in tutte le stagioni significativi aumenti di temperatura, anche superiori a un grado, rispetto al periodo fra il 1961 e il 1990. In particolare, nella Romagna Faentina la variazione è grossomodo attorno a un grado, con Riolo a +0,9 e Brisighella e Casola Valsenio a +1,1. I tre Comuni di pianura presentano una temperatura media pari a 14 gradi, mentre la località più fresca è quella più montana, cioè Casola (12,7 gradi).

 

Comune Tmed ‘61-‘90 Tmed ‘91-‘15 Variazione °C Prec 61-90 Prec 91-15 Variazione mm
BRISIGHELLA 12,0 13,1 +1,1 891 893 1
CASOLA VALSENIO 11,6 12,7 +1,1 921 926 6
CASTEL BOLOGNESE 13,0 13,9 +1,0 766 751 -15
FAENZA 13,0 14,0 +1,0 738 776 38
RIOLO TERME 12,7 13,6 +0,9 804 786 -17
SOLAROLO 13,0 14,0 +1,0 730 766 36

Cambiamento climatico: a Faenza e Solarolo piove di più

Nell’arco degli ultimi 25 anni si è verificato anche un altro fenomeno significativo: l’aumento delle precipitazioni, specie in pianura. Sia a Faenza che a Solarolo si è registrato infatti un aumento dei millimetri d’acqua caduti durante l’anno, pari a un +5%. Al tempo stesso la pioggia caduta si è concentrata in un numero minore di giorni, con grandi acquazzoni e temporali, ad indicare un percorso di quasi “tropicalizzazione” del clima: piogge abbondanti in poche occasioni unite ad un aumento della temperatura media. In collina invece il livello di precipitazioni è rimasto costante, confermando comunque un dato più alto rispetto agli altri Comuni, basti pensare che a Casola e a Brisighella cadono mediamente 150 e 120 mm di acqua in più all’anno.

Sempre più caldo: un dato fatto per restare

Fonte: Atlante Climatico Arpae, 2017.

Come affermano i tecnici dell’Arpae, questi dati non rappresentano delle eccezioni, ma al contrario «il clima dell’Emilia-Romagna sta cambiando e ci possiamo attendere ulteriori cambiamenti per il prossimo futuro. i cambiamenti in atto e attesi sono riconducibili al generale fenomeno di riscaldamento globale del pianeta, dovuto con ottima probabilità alle emissioni umane di gas serra in atmosfera». Un mutamento che incide anche sulla forte vocazione agricola della regione, e pone forti interrogativi sugli scenari futuri. «È indispensabile intervenire contemporaneamente su due fronti: da una parte l’adattamento del sistema agricolo regionale al cambiamento climatico in atto; dall’altra la mitigazione e la riduzione degli effetti sul clima derivanti dalla stessa attività agricola», ha dichiarato l’assessore regionale all’agricoltura, Simona Caselli. «Come Regione siamo da tempo impegnati su entrambi i versanti con progetti dimostrativi e di innovazione, come il progetto Life Climate changE-R, e con misure di sostegno all’interno del Programma di Sviluppo Rurale, tese a migliorare la resilienza e a ridurre le emissioni delle aziende agricole».

Andrea Piazza

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