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Buonsenso@CenaItinerante: le interviste del nostro salotto pt. 1

Cena Itinerante significa, tra le altre cose, socialità e incontro. Nel corso dell’evento, come Buonsenso@Faenza abbiamo realizzato alcune interviste nel nostro salotto per cercare di capire come il pubblico ha vissuto questo evento capace di coniugare arte, food e spazi urbani. Ecco di seguito una prima parte delle interviste che abbiamo raccolto nel nostro salotto: ogni persona che abbiamo incontrato ha provato a rispondere alla domanda: “Quale è la cosa che ti piace di più della Cena Itinerante?” Ecco le risposte!

Massimo Isola: “La Cena Itinerante è l’intreccio di due storie”

«È una manifestazione riuscitissima – commenta il vice sindaco di Faenza, Massimo Isola
dove si possono incontrare tantissime persone in un solo evento. È un momento di grande convivialità per Faenza, capace di contenere allo stesso tempo contenuti artistici intelligenti. L’idea di mantenere insieme diversi elementi, dalla cultura al cibo passando per l’arte, è un mix molto difficile da costruire, ma in questi casi si è riusciti a creare un prodotto coinvolgente e mai elitario: non era facile». Oggi hanno tutti sotto gli occhi il mix vincente di questa manifestazione. Massimo Isola ripercorre poi da protagonista le dieci edizioni passate della Cena Itinerante. Una storia partita in salita ma che fin dalle prime edizioni ha fatto capire di poter crescere. «La storia della Cena Itinerante – spiega il vice sindaco – è l’intreccio di due storie: quello degli studi aperti (che ha avuto successo) e l’ingresso di Walter dal Pane nella manifestazione che ha aggiunto il tema enogastronomico creando un mix che funziona. È stata questa la cosa intelligente»-

Manuela Rontini: “Una nuove luce su spazi del quotidiano”

Spazi del quotidiano che assumono nuova luce grazie alla festa. «Della Cena Itinerante – risponde la consigliera regionale Manuela Rontini – mi piace come i luoghi della quotidianità vengano visti sotto un’altra prospettiva. Il centro storico viene riconsegnato alla possibilità delle relazioni umane e il tutto si svolge in compagnia di arte, cibo e buona musica».

Le opinioni dei blogger: “Si diffonde una sana idea di socialità”

La Cena Itinerante è stata raccontata anche da numerosi giornalisti e blogger, ognuno dei quali è rimasto colpito da un particolare aspetto di questo evento. Alessandra Catania oltre al proprio blog 21 Grammi, gestisce la trasmissione radiofonica “Romagna with my eyes” . E proprio nella trasmissione di venerdì prossimo racconterà cosa i suoi occhi hanno visto durante la Cena Itinerante. «Seguo la Cena Itinerante da tre anni ma non l’avevo mai raccontata. Nel farlo, ho trovato spunto da una definizione su un vocabolario in cui “itinerario” è descritto come il tratto di strada da un punto all’altro. Questo gruppo di persone è un gruppo di cellule sane che diffondono una sana idea di socialità: amici tra di loro che contaminano tutti quelli che incontrano. Sono persone itineranti che creano e alimentano un flusso.

“Esperienza multisensoriale”, “Intima contaminazione”, “Ogni casa ha mondi diversi”

Jessica Angeli di “The place B” è rimasta colpita dai «posto alternativi, gli angoli nascosti delle location. La Cena Itinerante da possibilità di vedere angoli di Faenza che non si potrebbe visitare, uniti dal food che accompagna la passeggiata. È un’esperienza multisensoriale».

Da Rimini viene Marina della Pasqua, del blog “La tarte maison”, che afferma: «la cosa che mi piace di più di tutti è che pur essendo una cosa di quartiere, è vissuta da tutti e ben organizzata. C’è tutto: arte, cultura e musica, e cibo ovviamente. Nel suo essere intima è aperta verso ogni forma di contaminazione».

Per Silvia Lanconelli, faentina e blogger di “Moglie da una vita”, «la trovata geniale è entrare a casa delle gente che ti ospita come se ti conoscesse da sempre. Ogni casa ti apre mondi diversi: la prima volta non mi sembrava di essere a Faenza, ma in Europa. C’erano storie favolose.

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