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Brisighella: inaugura l’Ospedale di comunità, 700mila euro di investimento

La realizzazione dell’Ospedale di Comunità (Osco) inaugurato sabato 26 settembre 2020 a Brisighella, risponde alla necessità di assicurare alla popolazione anziana e non autosufficiente dell’ambito provinciale di Ravenna, e in particolare del distretto di Faenza, il migliore contributo possibile all’ampliamento della rete delle “Cure Intermedie”, cioè di quell’insieme di strutture socio-sanitarie e sanitarie che si pongono come anello di congiunzione tra la degenza ospedaliera per patologie acute e i Servizi assistenziali domiciliari o le strutture con residenzialità permanente (Case Residenza Anziani).

La struttura ha 18 posti letto

Si tratta dell’ex ospedale di Brisighella gradualmente riconvertito a partire già dai primi anni 2000, che già ospita la Casa della Salute e un’area residenziale dedicata alla riabilitazione psichiatrica con 14 posti. Il nuovo Osco è stato realizzato nei restanti spazi collocati al primo piano, con accesso autonomo e indipendente, a suo tempo utilizzati per degenza, poi Rsa e in parte già ristrutturati. L’intervento attuale ha portato alla realizzazione di 18 posti letto in stanze da due posti letto con servizi, con relativi spazi di servizio, ambulatorio infermieristico, studi medici, spazio riabilitativo, sala d’attesa, area comune.
Costo complessivo dell’intervento 700mila euro, di cui 500 mila di finanziamento europeo a fondo perduto ottenuto tramite la partecipazione al Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Comunità Europea, dedicato a particolari aree territoriali degli stati membri, in cui è ricompreso anche il Comune di Brisighella. Il progetto è stato realizzato dall’Ufficio Tecnico dell’Ausl Romagna che ha curato anche l’intera direzione dei lavori iniziati nel 2018 e terminati in via definitiva con il collaudo avvenuto prima dell’estate.

Il modello organizzativo

Il modello organizzativo degli Osco prevede come in questo caso una gestione infermieristica con autonomia organizzativa e gestionale e una responsabilità clinico-terapeutica esercitata dai medici di famiglia. I pazienti che potranno usufruirne sono dunque riconducibili a due tipologie: persone prevalentemente anziane, provenienti da una struttura ospedaliera che dal punto di vista clinico possono essere dimesse da unità operative per acuti, ma non sono ancora in condizioni di essere gestite a domicilio (cui sono dedicati 13 dei 18 posti letto); oppure persone affette da patologie croniche con fragilità sociali e sanitarie che dal domicilio o da case per anziani presentano riacutizzazioni o complicanze, ma che non necessariamente devono accedere alle strutture ospedaliere (su invio dei medici di famiglia, cui sono dedicati i restanti cinque posti).

L’assistenza è garantita dalla presenza continuativa (sulle 24 ore) di una equipe assistenziale composta da infermieri, fisioterapisti, assistenti sociali, OSS; la responsabilità clinica è in capo ai medici di famiglia della locale Casa della Salute nelle ore diurne e dai medici della Continuità Assistenziale nelle ore notturne e nei giorni festivi, in integrazione con specialisti delle principali discipline come geriatria, cardiologia, medicina riabilitativa e neurologia. Il periodo di permanenza in struttura è dunque definito al momento dell’ingresso in struttura e ha una durata media di 20 giorni.

Con l’attivazione del nuovo Osco, va ad arricchirsi ulteriormente l’offerta assistenziale del territorio del distretto di Faenza (direttore dottoressa Donatina Cilla), caratterizzata dal locale presidio ospedaliero, dalla locale Casa della Salute, la Casa della Salute della Valle del Senio, della Casa della salute di Faenza Nord, dall’Hospice “Villa Agnesina”, dalla degenza per riabilitazione psichiatrica e dalle strutture per anziani accreditate, dotate di 358 posti letto.

Cosa sono gli Osco, gli ospedali di comunità

Gli Osco hanno lo scopo di assicurare interventi clinico-assistenziali-riabilitativi finalizzati al recupero delle condizioni di salute e di autosufficienza per quei pazienti che, non più bisognosi delle prestazioni proprie di un reparto ospedaliero per acuti, non sono però ancora in grado di rientrare a domicilio sotto il profilo sanitario o socio-assistenziale. Oltre a massimizzare gli obiettivi di salute, l’Ospedale di Comunità ha anche l’obiettivo di limitare i re-ricoveri di persone appena dimesse dalle strutture ospedaliere e, conseguentemente, ridurre anche gli accessi in Pronto soccorso.

Alla cerimonia di inaugurazione, coordinata dal dottor Paolo Viozzi (medico di famiglia dellla locale casa della salute) hanno partecipato il sindaco Massimiliano Pederzoli il direttore generale dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori, il direttore del distretto di Faenza Donatina Cilla, il direttore del Dipartimento ci Cure primarie del Ravennate Mauro Marabini, l’ingegner Claudia Gallegati per l’Ufficio tecnico aziendale.

L’inaugurazione con il sindaco Pederzoli e il direttore Ausl Carradori

Il dottor Carradori ha evidenziato come la struttura di Brisighella rappresenti un concreto esempio di quell’integrazione tra servizi ospedalieri e territoriali che rappresenta il paradigma della sanità del futuro. Elemento colto anche dal sindaco Pederzoli il quale ha inoltre evidenziato come la re struttura sia una risposta importante anche in relazione al tema, sociale, dell’invecchiamento della popolazione. L’evento è stato anche occasione per ricordare il “Progetto Brisighella”, uno studio clinico sulla popolazione, relativo ai problemi cardiovascolari, che nel 2022 compirà cinquant’anni divenendo lo studio clinico esistente più longevo, e che desta crescente interesse anche all’estero. La consigliera regionale Manuela Rontini, nel portare i saluti del presidente della Regione Stefano Bonaccini, ha evidenziato l’importanza, specie in questo momento, di investire sulla sanità, anche per evitare di farsi trovare nuovamente impreparati da situazioni come il coronavirus.

Insieme per Brisighella: “Una scelta lungimirante della precedente Amministrazione”

“L’apertura dell’Ospedale di Comunità di Brisighella – dichiara Fabio Anconelli coordinatore Pd dell’Unione, ex sindaco dell’Unione con delega al Welfare congiuntamente a Luca Samorì segretario del circolo Pd di Brisighella – rappresenta bene quali risultati è possibile raggiungere quando si fa squadra. Una scelta che, alla luce della situazione odierna, si è rivelata lungimirante e che dovrebbe dimostrare, ancora una volta di più, come l’arroccarsi in posizioni solitarie e meramente campanilistiche non è il miglior servizio possibile che una amministrazione, nel lungo periodo, possa fare alla propria comunità». alle voci di Anconelli e Samorì si aggiunge quella di Angela Esposito capogruppo del gruppo consiliare Insieme per Brisighella «l’accordo raggiunto tra l’allora Amministrazione Missiroli, la regione Emilia Romagna, l’Asl della Romagna e l’Unione della Romagna Faentina ha consentito oggi di avere attivata una struttura sanitaria territoriale che potrà dare rispose di prossimità non solo a Brisighella ma a tutta la nostra Unione». «L’inaugurazione, sabato 26 settembre, apre le porte di spazi destinati al collegamento tra i servizi territoriali/domiciliari e l’ospedale. Un valore aggiunto per il territorio, per chi lo abita volto alla cura, assistenza e protezione di chi vive momenti di fragilità. Grazie a tutti i fautori del progetto».

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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