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Il libro, il popolo, il territorio: il 16 aprile presentazione del volume in Biblioteca Manfrediana

Un evento per approfondire il legame tra biblioteca e territorio, a 40 anni di distanza da una ricerca che si è svolta proprio a Faenza. Martedì 16 aprile 2019 alle ore 17, Lorenzo Baldacchini e Claudio Leombroni dialogheranno con Maria Gioia Tavoni ed Everardo Minardi, rispettivamente curatrice e autore del volume Il libro, il popolo, il territorio. L’evento, che si terrà alla Biblioteca Manfrediana, vuole essere l’occasione per riprendere il dibattito iniziato il 24 novembre 2018 durante la tavola rotonda Una biblioteca per città per capire quali nuove sfide attendano oggi l’istituto faentino.

L’evento si ricollega a una ricerca di 40 anni prima sul rapporto tra biblioteca e comunità

Oltre 40 anni fa gli amministratori di un Comune e la direzione di una Biblioteca pubblica, in perfetta intesa e sinergia, si rivolsero all’Università di Bologna e in particolare alla cattedra di Sociologia tenuta dal prof. Achille Ardigò, per individuare un percorso che potesse meglio corrispondere alle esigenze di lettura e di formazione della propria comunità e dei singoli individui. Fu così che il Comune di Faenza e la sua Biblioteca commissionarono a due allievi di Ardigò, Pierpaolo Donati ed Everardo Minardi, l’indagine socio-statistica che ora si ripresenta, accompagnata da tre saggi di apertura intesi a chiarire come ci si pose allora nei confronti soprattutto dell’“utenza potenziale” del territorio, e di come oggi si guardi a quel periodo con il bisogno di storicizzarlo. La riproposta, infatti, non mira a nessun aspetto comparativo, ma vuole porsi come pregnante memoria storica, pienamente consapevole dei cambiamenti epocali intervenuti.

Ospite l’ex direttrice Maria Gioia Tavoni

Maria Gioia Tavoni ha diretto la Biblioteca di Faenza dal 1973 al 1983, portando elementi innovativi nella gestione dell’Istituto. Sotto la sua direzione la Biblioteca affermò la volontà di essere a disposizione dei cittadini, ai quali apriva le sue porte e offriva i suoi servizi. La delega alle Regioni delle funzioni relative alle biblioteche di ente locale e una nuova fase di crescita democratica e di maturazione culturale indirizzarono anche la Biblioteca di Faenza verso un più stretto collegamento con il territorio, con le altre biblioteche e con le istituzioni scolastiche. La biblioteca si pose ben presto al centro dell’attività culturale, organizzando alcune importanti mostre per far conoscere anche al grande pubblico l’ingente patrimonio della biblioteca, prima fra tutte “La biblioteca sconosciuta”. Sempre a quel periodo si deve l’inizio di una collaborazione con Palazzo Milzetti. Precedute da una sezione sulla Libraria Zauli Naldi all’interno della mostra sul Neoclassicismo, nella sede del Museo nazionale dell’età neoclassica in Romagna vennero allestite alcune esposizioni destinate a segnare un periodo particolarmente fecondo per la valorizzazione del patrimonio e la ricerca storica e artistica.

Le sfide future della biblioteca

Altrettanto rilevante e frutto della collaborazione fra importanti studiosi ricordati dalla stessa Tavoni nella prefazione a Il libro, il popolo e il territorio, quella che vide la Biblioteca comunale, la Biblioteca capitolare e la Biblioteca Cardinale Gaetano Cicognani nella realizzazione della esposizione a Palazzo Milzetti nel 1981 di Libri liturgici manoscritti e a stampa (Faenza, 1981). Nel 1974 istituì il Gabinetto stampe e disegni, che oggi comprende oltre 5.000 unità. Nel 1980 furono intrapresi i lavori di recupero dei fondi librari danneggiati dal bombardamento del 1944 e rimasti chiusi in casse per oltre trent’anni. Dapprima sottoposti a disinfestazione e disinfezione, i libri furono riordinati secondo un accurato progetto di ordinamento bibliografico e museografico, che consentisse di riannodare, seppur parzialmente, quei fili e quei riferimenti che li connettevano alla primitiva provenienza e alla funzione culturale che avevano svolto nel lontano passato. Alla sua direzione si devono l’apertura dell’emeroteca, oggi spazio giovani, e nel 1976 quella della biblioteca decentrata di Reda, seguita pochi anni dopo da quella di Granarolo.

I relatori dell’evento del 16 aprile 2019 in Biblioteca Manfrediana

Maria Gioia Tavoni è stata docente di Archivistica, bibliografia e biblioteconomia presso l’Università di Bologna. Tra le sue pubblicazioni: Precarietà e fortuna nei mestieri del libro in Italia (2001): Circumnavigare il testo (2010); Torchi e stampa al seguito, insieme con A. Corubolo (2017).

Everardo Minardi dal 1973 al 2000 è stato professore di sociologia generale presso la Facoltà di scienze politiche della Università di Bologna, ha svolto attività didattica presso la Università di Cagliari (1996), la Università di Verona (1997-1998) e la Università di Parma (1998-2000). Successivamente è stato docente di Sociologia generale presso l’Università di Teramo. Ha svolto e coordinato a livello sia nazionale che internazionale ricerche relative allo sviluppo locale e alle politiche sociali ed è autore di numerose pubblicazioni su tali materie.

Lorenzo Baldacchini è stato direttore della Biblioteca Malatestiana di Cesena e docente Bibliologia, Biblioteconomia, Organizzazione informatica delle biblioteche presso la Facoltà di Conservazione dei beni culturali (sede di Ravenna). Ha al suo attivo oltre 150 pubblicazioni e da oltre trent’anni è attivo nell’Associazione Italiana Biblioteche. Dal 1995 al 1999 ha rappresentato l’Italia nello Standing Comittee Rare books & manuscripts dell’IFLA.

Claudio Leombroni è stato responsabile della Rete bibliotecaria di Romagna e San Marino e direttore della Biblioteca Trisi di Lugo. Attualmente è responsabile del servizio Biblioteche, archivi, musei e beni culturali dell’IBC della Regione Emilia-Romagna. Ha rivestito diversi incarichi nell’Associazione Italiana Biblioteche ed è autore di numerosi saggi.

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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