L’allarme di Ascom Faenza sulla manovra finanziaria: “Danneggia le Pmi”

Il presidente di Confcommercio Ascom Faenza Paolo Caroli scrive ai politici locali (al senatore Stefano Collina, alla consigliera regionale Manuela Rontini, al sindaco Comune di Faenza Giovanni Malpezzi e ai capigruppo del Consiglio Comunale di Faenza) di intervenire, ciascuno per il proprio ambito di competenza, affinché intervengano a correggere alcuni contenuti della proposta di Manovra Finanziaria del Governo centrale, che molto penalizzerebbe le Pmi del tessuto economico faentino. Qui di seguito il testo della lettera inviata.

La lettera di Ascom

La lotta all’evasione fiscale è una delle misure importanti contenute nella manovra economica del Governo Conte che il Parlamento si accinge ad approvare. Fermo restando la legittimità di questo obiettivo, tale misura impone alle imprese una serie di oneri molto cospicui e una maggiore difficoltà nell’organizzazione del lavoro. Il riferimento è all’obbligo dei pagamenti elettronici (con carte di credito, carte di debito, bancomat e altre forme di pagamento elettronico) per ottenere una detrazione a fine anno e la partecipazione alla lotteria periodica, per quei contribuenti che si saranno registrati nel “Portale Lotteria” dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli. Come Confcommercio più volte abbiamo chiesto l’azzeramento delle transazioni elettroniche sui piccoli importi e naturalmente anche la rivisitazione delle altre transazioni.

Il nostro presidente nazionale Carlo Sangalli in più occasione ha posto al Governo la necessità di ricercare un accordo con l’Abi, l’Associazione Bancaria Italiana, al fine di individuare una soluzione per alleviare gli imprenditori di questi costi. Purtroppo fino ad ora il Governo non si è mosso e la questione è ancora sul tappeto. Per fare un esempio pratico, per la cosiddetta lotteria degli scontrini occorrerà aggiornare i nuovi registratori di cassa il cui costo, comprensivo della manutenzione annuale, oscilla dai 100 ai 200 euro per registratore; inoltre per facilitare il lavoro degli imprenditori per la partecipazione alla lotteria da parte dei contribuenti iscritti, si dovrà acquisire idonei lettori per la lettura dei barcode o dei codici che verranno attribuiti ad ogni contribuente iscritto nel sito dell’Agenzia delle Entrate. I costi stimati dagli installatori variano dai 120 ai 220 euro a lettore. Inoltre, sempre nel medesimo scontrino dovrà trovare spazio anche la lotteria collegata all’emissione dello stesso che comporterà un consumo di carta di circa il 30% in più rispetto a prima, addossando anche questi costi all’esercente.

Posto che questi sono problemi tecnici, ai quali l’imprenditore dovrà farsi carico con oneri cospicui, questo nuovo sistema potrebbe anche creare lunghe file alle casse. L’esempio che vi sottopongo e che probabilmente si verificherà qui sul nostro territorio romagnolo è quello dei pubblici esercizi, bar e ristoranti, per le colazioni o per le pause pranzo che hanno come clienti coloro che devono rientrare al lavoro avendo tempi molto contenuti per consumare il pasto.
Per evitare situazioni come quelle descritte, l’unica strada possibile e inevitabile sarebbe quella dell’acquisto di un ulteriore registratore di cassa (con relativa manutenzione) oltre che dedicare altro personale al pagamento addossando all’imprenditore i costi relativi al dipendente. Altro problema sarà poi quello delle linee telefoniche, spesso inadeguate, che risentono spesso di interruzioni che comportano un ulteriore aggravio per l’imprenditore, questa volta di tempo, comunque sempre tempo sottratto al lavoro.

Senza contare che in caso di bisogno per riparare la linea la media di attesa è di tre giorni lavorativi che potrebbero diventare cinque nel caso di rottura nella giornata di venerdì. In conclusione, con questa lettera ho inteso portare a sintesi tutta una serie di problemi ‘pratici’ che l’introduzione dell’obbligo dei pagamenti elettronici porta con sé. Vi chiedo, pertanto, se tali osservazioni trovano il vostro appoggio, di adoperarvi informando i vostri referenti politici al fine di evitare una nuova penalizzazione nei confronti degli imprenditori e in particolare delle piccole e medie imprese che sono la spina dorsale economica di questo Paese.

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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