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L’Altra Faenza sull’urbanistica: “Basta parlare di interessi personali, noi attivi con un percorso partecipato”

Basta parlare di nomi e ripicche tra le forze politiche, si torni a parlare della città del futuro. E’ questo il messaggio lanciato da L’Altra Faenza in una nota stampa dedicata alla situazione urbanistica della città, segnalando alcune proposte concrete legate a un percorso partecipato. «L’Altra Faenza si è occupata di urbanistica e assetto del territorio durante la sua attività in Consiglio comunale – si legge nella nota a stampa diffusa venerdì 22 novembre 2019 – Lo ha fatto molto prima di tanti che oggi ne parlano, lo ha fatto già a partire dalla discussione attorno alla nuova Legge Regionale sull’Urbanistica, che ha giudicato troppo permissiva, contraddicendo lo slogan “consumo di suolo zero”. Lo ha fatto poi, in Consiglio comunale, chiedendo all’Amministrazione di rendere pubblici i dati sull’individuazione della superficie urbanizzata esistente nel Comune alla data del 1º gennaio 2018 e quelli sul patrimonio costruito inutilizzato; proponendo inoltre specifici emendamenti al “Bando per manifestazioni di interesse per nuove urbanizzazioni” e promuovendo ad aprile 2019 l’iniziativa La progettazione della città pubblica (aperta a rappresentanti dell’associazionismo), per indicare la necessità della rigenerazione urbana dal punto di vista sociale, energetico, sismico, di porre fine al consumo di suolo».

“Devono essere rese pubbliche le manifestazioni di interesse”

Secondo l’Altra Faenza in questi giorni le vicende politiche hanno distolto l’attenzione dai temi veramente centrali legati all’urbanistica. «Si è aperto il bailamme su ritiro delle deleghe all’assessore all’urbanistica (Domizio Piroddi, ndr) con repliche, uscite dalla maggioranza, contro repliche, che tuttora riempiono i giornali, con indiscrezioni su improprie trattative private su “accordi operativi”. Invece che seguire questo dibattito “criptato” solo sui giornali, L’Altra Faenza avanza una proposta precisa: vengano rese pubbliche le documentazioni sulle “manifestazioni di interesse” in campo, si convochi la commissione per preparare la discussione in Consiglio comunale e valutare il reale interesse pubblico; si avvii (nei fatti e non a parole) l’iter per la predisposizione del Piano Urbanistico Generale (Pug), dando corso a quanto previsto dall’ordine del giorno votato da tutti».

Rilanciare gli obiettivi del Paes (energia sostenibile) e definire quelli del Pums (mobilità sostenibile)

Infine, vengono segnalate nel comunicato alcune proposte operative. «Il “percorso partecipativo” di cui stiamo parlando – si legge nella nota – dovrebbe servire proprio a questo: a costruire un’idea di città pubblica futura che non parta solo dagli interessi forti consolidati, come troppo spesso è accaduto in passato. Non si tratta di demonizzare questi interessi, ma piuttosto renderli chiari e metterli a confronto con ciò che riteniamo essere il bene comune. E’ in un percorso di questo tipo che devono trovare spazio approfondimenti e soluzioni per: affrontare la scarsa disponibilità di edilizia sociale, nonostante l’abbondanza di patrimonio abitativo non utilizzato; una riqualificazione della città dal punto di vista dell’efficientamento energetico e sismico, non solo per gli edifici pubblici e le singole abitazioni, ma di interi condomini e quartieri; rilanciare gli obiettivi del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (Paes); la mappatura e la bonifica dei tetti in amianto, promuovendone la sostituzione con impianti solari e fotovoltaici (che dovrebbero essere più facilmente collocati anche nel centro storico); approfondire le conseguenze sull’urbanistica e sull’assetto della città di progetti come la riqualificazione dell’area della stazione; la futura definizione del Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile (Pums) sul quale va avviato subito un confronto ampio con la città per comparare esigenze e punti di vista diversi (dei cittadini, dei lavoratori, dei commercianti, ecc.) e trovare soluzioni per una città più salubre, vivibile e attraente. Proprio sul Pums potrebbe essere attivato lo strumento del “Percorso partecipato” recentemente approvato dal Consiglio comunale e da quello dell’Urf».

Samuele Marchi

Giornalista, sono nato a Faenza e dopo la laurea in Lettere all’Università di Bologna frequento il master in 'Sviluppo creativo e gestione delle attività culturali' dell’Università di Venezia/Scuola Holden. Ho collaborato con diverse testate locali e nazionali come Veneto Economia, Alto Adige Innovazione, Cortina Ski 2021, Il Piccolo, Faenza Web Tv. Ho partecipato all'organizzazione del congresso nazionale Aiga 2015 e del Padova Innovation Day. Nel 2016 ho pubblicato il libro “Un viaggio (e ritorno) nei Canti Orfici” (Carta Bianca editore) dedicato al poeta Dino Campana. Amo i cappelletti, tifo Lazio e, come facendo un puzzle, cerco di dare un senso alle cose che mi accadono attorno.

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