L’Altra Faenza: incontri sulle europee con Argyris Panagopoulos e Silvia Prodi
L’Altra Faenza, (associazione che si definisce “una casa comune aperta e plurale” della sinistra in tutte le sue articolazioni) invita a un confronto sulle elezioni europee le realtà associative politico – culturali, che si riconoscono in questo campo, con alcuni qualificati rappresentanti. Una prima occasione per approfondire le elezioni europee 2019 è prevista martedì 7 maggio dalle ore 17.30, nella sede dell’Altra Faenza (corso Matteotti 4/7, cortile interno di Palazzo Graziani) con l’incontro con Argyris Panagopoulos, portavoce di Syriza (coalizione della sinistra radicale Greca). Successivamente, giovedì 16 maggio, ore 18, alla sala del Rione Verde, in via Cavour, 37 Incontro con Silvia Prodi, consigliera regionale del gruppo misto, candidata alle elezioni Europee per “La Sinistra”. «Le prossime elezioni europee – spiegano gli esponenti di L’Altra Faenza – saranno una sfida molto importante per tentare di arginare politiche e culture di destra che, assieme a razzismi e nazionalismi, sono avanzate in diversi paesi europei, e contemporaneamente, per delineare una alternativa alle politiche neoliberiste e di austerità che hanno caratterizzato gran parte delle scelte della attuale Commissione Europea».
Il primo incontro con il portavoce di Syriza martedì 7 maggio
«Le risposte che vengono dall’articolato fronte delle sinistre, in Italia e in Europa – proseguono i promotori – non sempre sono adeguate e coerenti. E’ relativamente facile convenire su alcune grandi indicazioni su cosa dovrebbe fondarsi l’Europa che si vorrebbe costruire: sulla democrazia reale e sull’autodeterminazione di donne e uomini; sulla giustizia sociale, ambientale e fiscale; sulla redistribuzione della ricchezza e del lavoro; sulla riconversione ambientale e sociale dell’economia; sul diritto al reddito e sui diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, sulla solidarietà contro le politiche securitarie e di respingimento delle e dei migranti; sulla pace, il disarmo e la cooperazione internazionale. Più difficile è tradurre queste indicazioni in iniziativa politica e sociale che possa mobilitare e unificare, anche nei consensi elettorali, gran parte dell’elettorato che potrebbe condividere queste indicazioni, tant’è che l’adesione al voto potrebbe arrivare solo a poco più del 50%».
«Eppure a livello sociale – prosegue la nota – in molti paesi, vi sono importanti movimenti che costituiscono la principale speranza a livello planetario: il movimento delle donne, che denuncia la violenza maschile mettendo in discussione tutte le forme di dominio; le tante forme di solidarietà e volontariato contro le discriminazioni e il razzismo; il movimento per l’ambiente e il clima, rilanciato da ultimo da una nuova generazione di ragazze e ragazzi, per il futuro della terra con un cambiamento radicale del modello di sviluppo».