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Alberi tagliati in via Monteromano, il Movimento 5 Stelle chiede chiarezza

«Vogliamo porre all’attenzione una gravissima questione alla quale colpevolmente, mondo dell’informazione e della politica in primis, non stanno dando la dovuta e necessaria importanza e attenzione: stiamo parlando del selvaggio abbattimento di alberature avvenuto nei mesi scorsi in località Monteromano, un’area privata nel Comune di Brisighella, di elevato interesse paesaggistico e naturalistico; un itinerario tra i più belli e suggestivi dell’appennino Romagnolo, tutelato dalla Regione e sottoposto a vincolo paesaggistico»: inizia con queste parole il comunicato stampa di Andrea Palli, esponente del Movimento 5 Stelle di Faenza. «Qualche giorno fa – spiega l’esponente pentastellato – vista la mancanza di trasparenza e di chiarezza, abbiamo presentato una interpellanza in Consiglio dell’Unione della Romagna Faentina, per conoscere i dettagli della vicenda. Questa la situazione che ci è stata descritta: un privato, del quale si conosce naturalmente nome e cognome, con l’aiuto di una azienda specializzata ben nota che vanta collaborazioni con Urf e Comune di Faenza, la Recywood, ha provveduto al taglio di 513 alberi di conifere ad alto fusto (95% di Pino Nero), in un’area di 16.500 mq. Senza aver presentato nessun tipo di richiesta preventiva all’Urf quale Ente Forestale e senza potersi avvalere assolutamente di nessuna ordinanza del prefetto (come lasciato intendere i giorni scorsi sulla stampa), che poteva liberalizzare l’abbattimento degli alberi ritenuti pericolosi da parte dei proprietari (pur con le limitazioni del caso).

Per il Movimento 5 Stelle “sono stati tagliati oltre 500 alberi completamente sani”

«Siamo quindi davanti a uno degli scempi ambientali più grandi e vergognosi della storia recente del nostro territorio – prosegue la nota – messo in atto in maniera totalmente abusiva, senza nessuna autorizzazione, con tre distinte violazioni amministrative in ambito di applicazione del regolamento Forestale Regionale n°3/2018, e penali, per le violazioni in ambito di vincolo paesaggistico (già accertate con una relazione dalla Stazione Carabinieri Forestale di Brisighella che provvederà a informare la Procura). Quindi, invece di rimuovere, dopo sollecitazione, quei pochi rami e alberature pericolanti causa le nevicata di quattro anni fa, sono stati tagliati oltre 500 alberi completamente sani. Le domande ora sono altre: Recywood si comporterà come per la recente pulizia dell’alveo del fiume Lamone in accordo con il Comune di Faenza, cioè venderà le tonnellate di legname tagliato come combustibile a qualche impianto a biomasse della zona, quindi lucrando sullo scempio ambientale messo in atto e contribuendo a inquinare ulteriormente l’aria che respiriamo? L’indagine della Procura è già partita? I lavori di trasporto del legname sono stati bloccati? Le implicazioni penali porteranno, come sembra, all’avvio di un processo? L’Urf si costituirà parte civile? Ultima triste considerazione: e gli abitanti? I cittadini e la comunità brisighellese? E’ davvero deprimente che, come sembra, le prime segnalazioni di denuncia alla Forestale siano arrivate da turisti di passaggio, a taglio avvenuto. Evidentemente, dispiace dirlo, c’è ancora molto da lavorare sulla sensibilità ambientale e sul senso etico e civico della popolazione… Ci auguriamo che il gruppo di lavoro, coordinato dall’architetto Lucia Marchetti, messo in piedi per far chiarezza sui tagli eseguiti, faccia luce il prima possibile sull’accaduto e la Procura apra un’indagine penale al più presto».

Foto tratta da “Brisighella Aperta – Notizie dal territorio”

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