Gli scout Valdilamone e l’emergenza Coronavirus: l’impegno educativo continua
Stare a casa, ma mantenere saldo il fazzolettone al collo: una sfida educativa che è stata accettata al tempo del Coronavirus dal gruppo scout Valdilamone, realtà Agesci che riunisce una sessantina di ragazzi e ragazze della vallata. In questi giorni difficili infatti il Branco (lupetti e lupette di 8-12 anni), il Reparto (guide ed esploratori di 12-16 anni) e il Clan (rover e scolte di 16-18 anni) non si sono fermati, ma stanno adottando soluzioni creative e a distanza per proseguire al meglio le proprie attività testimoniando ogni giorno, ognuno nel proprio contesto, i valori della promessa e della legge scout. Ed è proprio la legge scout il punto di riferimento di queste settimane tanto strane e difficili.
Seppure a distanza, gli scout continuano a portare avanti il progetto educativo nella vallata di Brisighella
“La guida e lo scout sanno obbedire” recita infatti il 7° punto, e indica la strada da seguire come Gruppo in questo momento di criticità. «Tutti quanti noi stiamo vivendo in questo periodo un’emergenza sanitaria che mai ci saremmo immaginati di dover affrontare – scrivono i capi del Valdilamone – ognuno di noi viene dunque richiamato alla propria responsabilità di cittadino e a operarsi per impedire a questo avversario di avere vita facile nel diffondersi. Nel frattempo come comunità capi ci attiveremo con modalità nuove e creative per mantenere vivo e acceso il rapporto di fiducia con i nostri ragazzi e le famiglie cercando di portare avanti il nostro fine educativo». È proprio in questi momenti di emergenza, infatti, che lo spirito di gioco, avventura e servizio tipici dello scoutismo devono tendere una mano concreta a tanti giovani per affrontare questo momento di crisi e, anche se a distanza, tengono salda una comunità in cui poter far sempre riferimento per giocare, crescere e approfondire la realtà complessa che ci circonda.
L’importanza di non lasciare soli i più giovani al tempo del Coronavirus
“Non esiste buono o cattivo tempo, ma solo buono o cattivo equipaggiamento” diceva Baden Powell, il fondatore dello scoutismo: ecco allora che i capi si sono ‘equipaggiati’ di idee, soluzioni tecniche (dai programmi di videoconferenza come Skype a Meet) e soprattutto di entusiasmo per continuare ad affiancare i propri ragazzi, testimoniando che si è scout sempre, e soprattutto nei momenti di difficoltà. “Sorridono e cantano anche nelle difficoltà” si legge infatti all’8° punto della legge scout. Ecco allora che a lupetti e lupette arrivano i videomessaggi dei loro “vecchi lupi” che raccontano le storie di Mowgli e Bagheera per immergerli nelle atmosfere e nel mondo fantastico del Libro della Giungla, facendoli viaggiare oltre le mura di casa con la fantasia. Esploratori e guide si cimentano invece in sfide ogni volta diverse: da gare di cucina in cui devono realizzare pancake (le famiglie saranno contente) a contest fotografici che stimolano la loro creatività, facendo squadra anche a distanza. Anche i più grandi rover e scolte, a loro modo, viaggiano e colgono l’opportunità per costruire assieme la route estiva sulle Alpi, confrontandosi e valutando possibili percorsi e luoghi significativi da vivere nei prossimi mesi. Perché non basta scrivere l’hashtag #andratuttobene sui social perché questo accada, ma come diceva Baden Powell dobbiamo concretamente “sforzarci sempre di vedere ciò che splende dietro le nuvole più nere”. Finché riusciremo a vedere quella luce, anche con brutto tempo, allora sì, andrà veramente tutto bene.